«Il Ministro Urso ‘confessa’ l’abbandono del polo industriale della Sicilia Orientale. Il capo del dicastero per le Imprese ed il Made in Italy ha risposto alla mia interrogazione con risposta scritta in IX Commissione del Senato sui temi urgenti che riguardano il polo industriale siracusano. In quella interrogazione, avevo avanzato alcune proposte per l’impianto IAS, sotto sequestro giudiziario, basate sulla riscrittura dei DPCM dai quali è derivata la decisione del GIP di Siracusa, a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale». Queste le prime dichiarazioni di Antonio Nicita, senatore del Partito Democratico.
«Nella mia interrogazione – prosegue Nicita – avevo anche tracciato su alcune linee strategiche per la transizione energetica ed ecologica del polo industriale legate ai processi di decarbonizzazione e di trasformazione chimica che riguardano gli impianti Versalis e, conseguentemente, la stessa Isab, dichiarata asset d’interesse strategico nazionale. Ebbene, nella risposta il ministro Urso confessa di non aver alcuna intenzione di riscrivere i DPCM per salvare IAS, che sarà quindi abbandonata.
I reflui, secondo il ministro, saranno internalizzati dai quattro grandi clienti, non specificando come faranno altre piccole imprese che oggi utilizzano IAS. Stessa cosa su Versalis, si sottolineano i tavoli presso il MIMIT, ma il ministro si limita a registrare gli annunci di ENI e non si pone il problema dell’impatto su ISAB e sulle stesse prescrizioni imposte con i Golden Power a Goi Energy. Insomma, una risposta chiara di disinteresse – continua il senatore del PD.
L’unica cosa che possiamo fare è resistere per i prossimi due anni e sperare che un nuovo Governo di centrosinistra possa recuperare futuro e sostenibilità. Non ci rassegniamo ad avere inquinamento e disoccupazione. Non ci rassegniamo a questo Governo inerte e incapace – conclude il sen. Antonio Nicita, vicepresidente del gruppo del PD».
Il segretario Alosi (Cgil): “Dilettantismo politico e irresponsabilità istituzionale”
«La risposta scritta data dal ministro Urso all’interrogazione posta dal senatore Antonio Nicita in IX Commissione del Senato, sull’attuale situazione critica in cui versa il polo industriale siracusano e sulle proposte avanzate dal vicepresidente del gruppo del PD per la risoluzione delle vicende che coinvolgono l’impianto IAS, la vicenda VERSALIS, l’ISAB e l’intero polo industriale, mostra dilettantismo politico, incapacità ad affrontare la complessità della vicenda e irresponsabilità istituzionale». Queste le prime affermazioni di Roberto Alosi, segretario generale della Cgil di Siracusa.
«Di fronte all’unica proposta sensata, concreta e praticabile, condivisa dalla CGIL, di riscrivere i DPCM accogliendo le osservazioni della magistratura e definendo d’intesa con la Regione le risorse immediatamente disponibili, al fine di salvaguardare la funzionalità servente dell’IAS e l’integrità dell’intero polo, il Ministro abbandona il campo, cede alle pressioni confindustriali e all’ignavia del governo regionale, e rinuncia a guidare i processi di transizione energetica, sostenibilità ambientale, bonifica e riconversione industriale – continua il segretario.
A sostegno del disimpegno dichiarato, il Ministro, peraltro, cita nella risposta all’interrogazione il “Tavolo dedicato al futuro del Polo industriale” del 21 novembre scorso scivolando consapevolmente su alcune “imprecisioni” che meritano alcuni chiarimenti:
- il tavolo del 21 novembre è stato un tavolo finto. Il ministro in apertura ha dichiarato apertamente la disponibilità a parlare solo dell’IAS e ha bloccato qualunque intervento sul futuro del Polo industriale.
- non è vero che “i Sindacati hanno riconosciuto al ministro un ulteriore passo in avanti”, tutt’altro. La Cgil a quel tavolo ha rivendicato con forza il diritto ad affrontare il tema così come presentato all’odg e ha criticato la riduzione del confronto operata d’autorità dal ministro e ha sostenuto la necessità di rilanciare una nuova funzione per l’IAS nell’ambito della transizione ecologica dell’intero Polo, così come dichiarato sin dal primo momento dalla CGIL di Siracusa in tutte le sedi. Forse il ministro commette l’errore di confondere i Sindacati in un unico calderone.
- la Golden Power su ISAB, citata dal ministro nella risposta come fiore all’occhiello dell’attenzione del governo sulla questione, non è stata e non è ancora oggi rispettata. Non c’è affatto “piena operatività, né continuità delle forniture e dei livelli occupazionali”. L’ISAB ha ancora adesso alcuni impianti spenti o che marciano al minimo tecnico e sta già riducendo l’attività dell’ indotto e degli appalti.
Le bugie hanno le gambe corte – conclude Roberto Alosi».
24 Dicembre 2024 | 11:26
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