Saldi invernali in centro, primo bilancio positivo dei commercianti

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per le aziende

 


Dal 4 gennaio sono cominciati i saldi nel centro di Pordenone attirando clienti pronti a rinnovare il loro guardaroba per l’inverno. Il commercio, dopo un periodo natalizio altalenante, ha atteso il momento per rinnovare le vetrine e accendere l’interesse dei consumatori. Il settore dell’abbigliamento è quello che più di ogni altro ha atteso queste prime settimane di gennaio dato che gli sconti rappresentano come sempre un vantaggio per chi decide di acquistare un vestito, un paio di scarpe o un accessorio alla moda.

I clienti dotati di pazienza e attenzione hanno in questo caso aspettato dieci giorni per vedere i prezzi dei prodotti abbassati dal 20 al 70%, anche a rischio di non trovare il capo cercato. Ma questo i commercianti lo sanno. Con i saldi è caccia all’affare. E gli affari in questo caso sono positivi considerando il trend natalizio. 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

I commenti

“I primi dieci giorni sono andati bene. Meglio dello scorso anno”. È l’opinione condivisa da una buona parte dei negozianti dopo questa prima fase di acquisti. Le opinioni sono in questo caso meno discordanti rispetto all’ultima corsa ai regali di Natale. Potrebbero essere suddivise tra chi ha notato una certa stabilità nelle vendite e chi invece ha un’ottima ragione per essere soddisfatti dei saldi di inizio anno.

Alcuni hanno notato una differenza significativa rispetto al 2023. Dopo le feste è continuato il trend di acquisti nei vari negozi del centro. “Rispetto alle giornate pre-natalizie la gente spende più volentieri”, afferma un negoziante. “Motivo per cui non ci possiamo lamentare dei risultati delle vendite”.  

Diverso invece è il discorso per il franchising, quando a decidere sui prezzi è l’azienda centrale.  “Nel primo giorno di saldi non c’è stato un gran flusso di gente come ci aspettavamo. – ha detto una responsabile di un negozio per bambini – Le persone attendevano magari delle condizioni favorevoli per comprare un vestito, ma dalla scorsa settimana quando sono aumentati gli sconti, c’è chi è arrivato a comprare anche tre pezzi a persona”. 

Molti commercianti stanno fatturando come lo scorso anno, lamentando una gestione controproducente dei saldi a ridosso del Natale e una scarsa affluenza. “Gli acquisti più importanti sono già stati fatti per le feste” – ha dichiarato una commerciante del centro che non nota grosse differenze con i saldi invernali – “Avendo un prodotto di fascia media, gli sconti non sono così rilevanti rispetto alle vendite nell’arco dell’anno”. 

L’eccezione sono i prodotti di fascia alta. Gran parte della clientela aspetta proprio questo momento per poter comprare oggetti a un prezzo vantaggioso come si è visto nella prima settimana dei saldi. “C’ è stata una grande ripresa a inizio gennaio – ha commentato una commerciante che si occupa di scarpe di lusso Made in Italy – Abbiamo lavorato parecchio nel weekend, ma adesso stiamo notando una certa stabilità nelle vendite in attesa delle nuove collezioni”. 

Il budget

Il 59% del campione del sondaggio condotto da IPSOS per Confesercenti spenderà circa 218 euro a famiglia, con una media più alta nel Centro Italia (quasi 263 euro) e tra gli over 34 (quasi 239 euro).  Come accaduto nell’ultima settimana di Natale, anche per i prossimi saldi i punti vendita fisici appaiono in vantaggio sull’online: si comprerà attraverso entrambi i canali, ma otto italiani su dieci (81%) sceglieranno i negozi per almeno un acquisto, contro il 54% che comprerà un prodotto online.

Cosa si cerca

I prodotti moda più desiderati per questi saldi sono maglioni e felpe, indicati dal 51% di chi ha previsto di acquistare. Particolarmente cercati i maglioni di qualità con decorazioni. Seguono, a brevissima distanza, le calzature (49% delle segnalazioni) e poi – ben più staccati – gonne e pantaloni (31%).

“I saldi – e in particolare quelli nei negozi fisici – si confermano l’evento promozionale più atteso dagli italiani. Un segnale positivo dopo un autunno caratterizzato da vendite molto fiacche”, dichiara Benny Campobasso, Presidente di Fismo Confesercenti. “Rimane, tuttavia, il problema della data troppo anticipata: l’inverno climatico è appena iniziato e si rischia di svendere la collezione invernale prima ancora di riuscire a venderla pienamente. Bene la data ‘quasi’ unica di avvio dei saldi – con l’eccezione della Valle d’Aosta – ma dovrebbero essere davvero collocati a fine stagione. È una richiesta che continuiamo a sostenere con forza”.

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