Violenza. Tra i giovani, sulle donne, fra le pieghe di Bologna

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Bologna lo scorso week end è stata teatro di una manifestazione tumultuosa finita in scontri e danneggiamenti. Molti i giovani e giovanissimi presenti e in diversi hanno sfogato la loro rabbia, con violenza. E proprio la violenza giovanile – che ha diversi risvolti e non risparmia nessun ceto sociale – è anche alla base di un approfondimento di  Dossier che tratta il tema più in generale, perchè ormai è chiaro, non è più trascurabile. Da dove nasce questo malessere che porta, ad esempio, in alcune piazze bolognesi diversi ragazzini a sfoggiare coltelli come status symbol o a far del male e delinquere senza un vero motivo? Come ‘marca’ la propria esistenza questa generazione troppo ‘invisibile’ al mondo degli adulti? Sono tra i quesiti a cui tenta di rispondere Chiara Affronte dialogando con alcuni adolescenti, un ex detenuto del minorile e il parroco dell’Ipm di Bologna. Ma anche alcuni ‘addetti ai lavori’. Sono emerse paure, desideri e molto altro.  


Sulle pagine di Dossier abbiamo poi voluto aprire uno spunto di riflessione sulla vittimizzazione secondaria, ovvero quell’incapacità di un sistema di riconoscere la violenza, con la conseguenza di esporre qualcuno a ulteriore violenza. Si verifica in vari ambiti, ad esempio nei tribunali, come accaduto a diverse donne maltrattate dagli ex all’ombra delle torri. Vittime due volte: tra le mura domestiche e nelle aule di giustizia. Anna Uras ha spiegato come, raccogliendo le storie di madri che dopo aver subito abusi e vessazioni si sono viste allontanare dai figli, affidati ai padri, uomini violenti. Lo ha fatto anche attraverso la voce di avvocate e operatrici del settore. Racconti che parlano di un sistema che talvolta sembra fare acqua. 

 

Inseguendo l’attualità, nei giorni scorsi le immagini da Los Angeles ci hanno catapultato in un inferno di fuoco. In tanti hanno perso tutto. Lì tra le fiamme, come qui sotto l’acqua, durante le recenti alluvioni. Tra questi c’è Umberto Ferri, imprenditore bolognese, da anni negli Usa. È un ristoratore di grido, amico di cantanti e musicisti. Se lui è vivo per miracolo, per le sue attività oltreoceano il futuro appare nero. Così – intervistato da Benedetta Dalla Rovere – ha parlato dei futuri progetti imprenditoriali e della voglia di ricominciare. Da Pian del Voglio, dal tartufo e dal suo inquietante “horror hotel”. 


Dossier ha ripercorso poi i luoghi del narcotraffico milionario sfociato nell’arresto del genero di ‘Diabolik’. Sullo sfondo una Bologna che si innesta come crocevia della droga. In città infatti venivano stoccate cocaina, marijuana e hashish destinate a invadere le piazze di mezza Italia. Chi c’era ai vertici dell’organizzazione, cosa c’entra quella fattoria alle porte del capoluogo emiliano, cosa rivelano alcune intercettazione: tutti i dettagli dell’indagine nell’approfondimento a firma Dalla Rovere.

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Cambiando registro, torna al centro il tema del denaro. La scorsa settimana abbiamo parlato dei soldi riciclati sotto le torri, di quelli che a molte famiglie – gravate dai rincari – non bastano e di quelli che invece qualcuno riesce ad accumulare in una corsa milionaria a suon di taglieri. Questa settimana Noemi di Leonardo ci parla invece dei denari dell’Ausl locale. Lo fa spulciandone il bilancio. Debiti, crediti, consulenze. Qualcosa non va, tanto che la Corte dei Conti ha ‘bacchettato’ l’Azienda sanitaria su più di un punto.  

Infine gli euro sono al centro anche dell’indagine di Chiara Tadini e Michele Maestroni volta a capire come fare la spesa risparmiando. Si sono imbattuti in un’applicazione che promette di evitare lo spreco di cibo salvaguardando il portafogli. Funziona davvero? Ecco come è andato il test.  


Per questa settimana è tutto, buona domenica e buona lettura su Dossier.






















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