Ribadiamo: quello che sta facendo il tecnico non è un’impresa, ma molto di più, e se alla fine sarà “solo” Champions gli andranno comunque fatti solo applausi. Ma visto che siamo in ballo, a tutti noi viene voglia di ballare…
Formazioni ufficiali:
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Scalvini, Hien, Djimsiti; Bellanova, De Roon, Ederson, Ruggeri; Samardzic; Retegui, Lookman. All. Gasperini
A disposizione: Rui Patricio, Rossi, Toloi, Sulemana, Pasalic, Zaniolo, De Ketelaere, Palestra, Brescianini, Zappacosta.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Neres. All. Conte
A disposizione: Contini, Scuffet, Gilmour, Billing, Marin, Simeone, Ngonge, Hasa, Mazzocchi, Spinazzola, Raspadori.
E’ ufficialmente la prima partita del dopo-Kvara. Il Napoli la affronta ritrovando Olivera ma non ancora Buongiorno. Dall’altra parte ci sono a sorpresa Retegui e Samardzic, mentre De Ketelaere e Pasalic partono dalla panchina.
Non è l’Atalanta (fisicamente) strabordante che vinse al Maradona 0-3 e non è neppure quel Napoli, che all’epoca era ancora alla ricerca di maturità e movimenti.
Ne viene fuori una partita gradevole, molto spigolosa a metà campo ma anche senza sussulti per una decina di minuti.
I primi tentativi (Politano all’11’ ed Ederson al 15′) sono da lontano e vanno fuori.
Al primo tiro in porta, dopo 17 minuti, arriva all’improvviso la prima scossa del match: Bellanova mette al limite dell’area da destra, Ederson prova a farla filtrare, Di Lorenzo tocca la palla che però colpisce Retegui e il rimpallo diventa un assist per lo stesso italoargentino, che è bravissimo a fulminare Meret con una botta violenta, 1-0.
Il gol innesca l’Atalanta e fa sbandare il Napoli, che per alcuni minuti soffre e non riesce a superare la metà campo.
Al 20′ Bellanova arriva al tiro, ma è centrale. Poco dopo (22′) Scalvini, sempre da fuori, spara alto.
Sembra un momento complicato, ma al 26′ anche il Napoli sfonda al primo tiro in porta: azione di Neres sulla fascia, cross basso leggermente deviato e palla che arriva a Politano, che si era inserito su quella stessa fascia, Matteo stoppa col ginocchio e spara sotto la traversa, 1-1.
Il copione emotivo si rovescia, con il Napoli che prende coraggio e al 30′ ci prova con Olivera da fuori, tiro sbagliato.
Al 32′ gli azzurri spaventano ancora l’Atalanta, con un cross di Neres che Anguissa rimette in mezzo, ma McTominey viene anticipato a pochi passi dalla porta. Sul contropiede, Lookman va in 1 contro 1 con Di Lorenzo che però gli concede solo il tiro dal limite, a lato.
Ma l’inerzia è cambiata e al 39′ il Napoli la ribalta: Anguissa fa sentire i muscoli a Ederson, che perde palla, Neres subito di tacco serve Anguissa che entra in area e passaggio per il rimorchio di McTominey che scarica sotto la traversa, 1-2.
Nella ripresa l’Atalanta alza la pressione, e il Napoli abbassa colpevolmente il baricentro. Paradossalmente, avevamo attivato Neres quando eravamo sotto, ma non riusciamo più a servirlo ora che siamo in vantaggio e che ci sarebbe spazio in contropiede.
Al 52′ Retegui elude la marcatura di Jesus e va al tiro da dentro l’area, ma molto defliato, palla altissima.
Al 55′ l’Atalanta la riprende: Lookman si beve con una gran giocata Di Lorenzo, poi entra in area e ne ha 3 attorno, ancora una volta un rimpallo (stavolta su Politano) diventa un assist per l’avversario che calcia subito e trova l’angolino lontano, 2-2.
L’Atalanta si scalda e Samardzic chiama Meret in causa al 58′.
Riusciamo a venire fuori dal guscio solo dopo il 60′, allentando la pressione atalantina.
Entrano De Ketelaere e Zappacosta per Retegui e Ruggeri (appena ammonito).
Al 69′ proprio il belga, di testa, chiama Meret alla deviazione in tuffo. Una paratona.
Al 72′ primo cambio azzurro: Spinazzola per Neres (ammonito).
Gasperini risponde con Zaniolo e Pasalic per Lookman e Samardzic.
Ma la mossa giusta l’ha fatta Conte peché Spinazzola chiude lo scambio ad Anguissa che va al cross, Lukaku sposta Scalvini (che non è Hien) e di testa insacca, 2-3.
Stavolta l’Atalanta accusa la mazzata e non riesce a reagire, la facciamo correre a vuoto. Anzi, siamo noi a pressare alto.
Politano stramazza al suolo per i crampi, entra Mazzocchi. Dentro anche Simeone per Lukaku (83′).
Passano i minuti. 85.. 86… 90… 92… 94… e poi scatta la festa.
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