Gli alieni lungo il Po, altre bugie e un impegno

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Alieni che passeggiano per Miami in un video diventato virale su Tiktok (109mila interazioni), gli assassini del leader della Dc Aldo Moro furono i cantanti Diodato e Ghali (12mila condivisioni), Elon Musk e Mark Zuckerberg stretti in un tenero abbraccio a letto e in vasca idromassaggio (75,5mila commenti). Per quanto incredibili, sono alcune delle bufale che negli ultimi dodici mesi hanno appassionato e coinvolto la Rete. Avanguardia della mala informazione che bombarda quotidianamente gli utenti generando false credenze, la cui finalità è uccidere lo spirito critico.

Giusto per dare l’idea del fenomeno, che non riguarda solo la Rete, ma più in generale il mondo dell’informazione: secondo un’indagine condotta da 35 ricercatori di dieci Paesi differenti a Ottawa, si stima che siano ogni anno 400mila gli articoli pubblicati su riviste che pretendono di avere un ruolo scientifico, ma che in realtà pubblicano a pagamento la qualunque.

Rendendo di fatto assai difficile, anche ai cultori della materia oggetto di fake news, separare il grano dal loglio, ossia dividere le parti di qualità da quelle dannose tra esse nascoste. In questo caso, in una notizia. E da ciò la bizzarra sensazione di déjà-vu che a volte capita di provare vedendo che per una ricerca il latte fa male (falso) mentre per un’altra è salutare (vero).

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In questo quadro è rassicurante la presenza di ‘centrali dell’informazione’ capaci di diffondere sempre e solo contenuti verificati. Come l’Agenzia Ansa, che in questi giorni ha celebrato i suoi primi 80 anni di vita e che vede anche il nostro giornale tra i soci. Tanto da avere un proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione, Cesare Soldi, presidente della Sec, la nostra società editrice.

L’Agenzia Nazionale Stampa Associata, Ansa, è la prima agenzia di informazione multimediale in Italia e tra le prime nel mondo. Fu fondata a Roma nel 1945, in forma cooperativa dai primi sei quotidiani dell’Italia liberata, per succedere alla disciolta Agenzia Stefani e garantire al Paese un’informazione di base indipendente. È socia della European Pressphoto Agency (Epa) sin dalla sua fondazione nel 1985, e distribuisce in esclusiva per l’Italia il servizio fotografico internazionale.

Ha sviluppato la rete di collaborazione internazionale con oltre 80 agenzie e partner, grazie alla quale è in grado di coprire con le proprie notizie eventi che accadono in tutto il mondo e di diffondere ovunque la propria informazione. Cooperativa che riunisce quaranta testate giornalistiche storiche italiane, è presieduta da Giulio Anselmi e diretta da Luigi Contu, due grandi giornalisti scrittori, la cui firma è sinonimo di credibilità assoluta. Ed è portatrice di un valore irrinunciabile nel «caos dell’informazione in cui c’è sempre più bisogno di contenuti verificati, il lavoro dei giornalisti è fondamentale». Parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita nei giorni scorsi alla mostra fotografica realizzata dall’Ansa in occasione degli 80 anni dell’agenzia al Maxxi di Roma. Il presidente ama da sempre leggere le notizie di agenzia personalmente e negli ultimi tempi la sua preoccupazione per il proliferare di fake news — e di notizie ad hoc create da agenti esterni e in grado di influenzare l’opinione pubblica di interi Paesi — è cresciuta, come si rileva dal susseguirsi di appelli all’attenzione.

«Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica», disse solo un mese fa ricordando che «il pluralismo dell’informazione è garanzia di democrazia. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno».

L’anno scorso fu ancora più chiaro dicendo che anche l’Italia è colpita da «una tempesta inaccettabile di fake news ostili». Non stupisce, quindi, che visitando la mostra il capo dello Stato abbia voluto sottolineare la necessità di una cura maniaca per la notizia, delle sue fonti e della sua completezza. Anselmi, che dell’Ansa è stato anche direttore dal 1997 al 1999, gli ha fatto eco ricordando «il ruolo di garanzia che l’agenzia ha sempre avuto e che vuole continuare ad esercitare visto anche che, purtroppo, molti confondono l’informazione con la propaganda». Un rischio che anche noi a ‘La Provincia di Cremona e di Crema’, abbiamo ben presente.

«In questi anni sono cambiati il giornalismo, le piattaforme, i tempi e i mezzi di comunicazione ma non l’oggettività, la tempestività e l’indipendenza garantite dall’Agenzia alla quale il nostro giornale aderisce», ha detto a Roma Soldi. Che ha proseguito: «Il ruolo dell’agenzia rimane lo stesso: quello di essere testimone del fatto che le notizie raccontate si avvicinino il più possibile all’accaduto. Un ruolo che il nostro giornale, per la propria parte, porta avanti da più di 75 anni a favore dei lettori e dei cittadini, proprio a garanzia della democrazia». Informazione e propaganda: un binomio delicato. Quotidianamente veniamo bombardati da una comunicazione persuasiva dopo l’altra, anche attraverso fake news. E per questo possiamo definire la nostra come l’età della propaganda.

La persuasione — ce lo spiegava già nell’antichità il filosofo Aristotele nel suo ‘La politica’ — è una forza potente che può essere impiegata per farci compiere azioni strane senza alcuna ragione apparente. Una forza che si nutre e si corrobora di false notizie capaci di generare caos informativo. I giornalisti, così come i lettori, hanno il dovere di studiare e conoscere il funzionamento del ciclo disinformativo per rendersene immuni, è loro preciso compito contribuire alla nascita di una coscienza critica dei lettori offrendo loro gli strumenti per districarsi nel caos informativo.

Charlie Beckett, direttore e fondatore di Polis, think thank giornalistico del Dipartimento Media e Comunicazione presso la London School of Economics and Political Science, ricorda che «per un giornalista le fake news sono una sfida». E la sua missione è smascherarle. Un impegno che anche noi de ‘La Provincia di Cremona e di Crema’ sentiamo nostro quotidianamente, sia raccontando la vita del territorio sia contribuendo al lavoro dell’Ansa. Insomma, da noi gli alieni non passeggeranno mai lungo le sponde del Po. E neppure lungo quelle del Serio o sul listone di Casalmaggiore. Promesso.

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