Tasse Irpef-Ires, cambiano ancora con riforma fiscale dopo modifiche in Manovra Finanziaria

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Come cambiano le tasse Irpef e Ires 2025 con la nuova legge delega ufficiale sulla riforma fiscale? E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (e in vigore dal 21 dicembre 2024) il decreto che prevede la riforma del regime impositivo Irpef dei redditi delle persone fisiche e dell’Ires per le società e gli enti, che si affianca alle misure fiscali della Manovra, che hanno sostanzialmente confermato la tassazione Irpef su tre aliquote per tre diversi scaglioni di reddito. Vediamo cosa cambia nel dettaglio. 

  • Per chi cambiano Irpef e Ires nel 2025
  • Microcredito

    per le aziende

     

  • Quali sono le novità previste per i professionisti e gli autonomi
  • E arriva anche l’Ires premiale 

Per chi cambiano Irpef e Ires nel 2025

La nuova riforma Irpef-Ires 2025 interessa i liberi professionisti, lavoratori autonomi titolari di Partita Iva, le imprese e le aziende.

Quali sono le novità previste 

Sono decisamente tante e diverse le novità previste per i professionisti e gli autonomi:

  • l’estensione del regime della tassazione separata per alcune plusvalenze;
  • il principio di cassa come criterio di imputazione temporale del reddito;
  • l’introduzione del principio di onnicomprensività nel calcolo del reddito di lavoro autonomo;
  • l’introduzione del principio di neutralità fiscale delle aggregazioni professionali;
  • Finanziamenti e agevolazioni

    Agricoltura

     

  • un’apposita disciplina relativa alla deducibilità delle spese relative a taluni beni ed elementi immateriali;
  • un periodo di ammortamento dei costi di acquisizione della clientela e degli altri elementi immateriali non superiore a 5 anni; 
  • il regime di esclusione Iva previsto per le operazioni straordinarie anche in caso di cessione relativa allo studio del professionista.

Tra le principali modifiche c’è certamente l’estensione del regime della tassazione separata per alcune plusvalenze, significa che l’imposta viene applicata separatamente ai corrispettivi percepiti a seguito di cessione della clientela o di elementi immateriali, comprese le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di partecipazioni in associazioni, società ed enti o che comunque si riferiscono all’attività artistica o professionale. 

Passando poi al principio di cassa come criterio di imputazione temporale del reddito, significa che in presenza di qualsiasi forma di pagamento, compresa quella con bonifico, il criterio di imputazione temporale dei compensi, per cui diventa fondamentale il momento in cui il compenso vie percepito, coincide con quello di effettuazione delle ritenute da parte del committente. 

 

Importante è anche il debutto del cosiddetto principio di onnicomprensività nel calcolo del reddito di lavoro autonomo, che prevede che il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni derivi dalla differenza tra tutte le somme percepite per la pratica dell’attività artistica o professionale a qualunque titolo nel periodo d’imposta da considerare e l’importo delle spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio dell’attività.

Le modifiche delle tasse per le aziende

 

Passando alle novità per le aziende, per il calcolo della base imponibile ai fini Ires, sono previste misure per la riduzione dei valori contabili e fiscali.

Le modifiche riguardano:

    Cessione crediti fiscali

    procedure celeri

     

  • le sopravvenienze attive derivanti da proventi in denaro o in natura conseguiti a titolo di contributo o di liberalità;
  • la valutazione delle rimanenze finali di opere, forniture e servizi;
  • le valutazioni dei crediti e debiti in valuta;
  • il riordino del regime di compensazione delle perdite fiscali e di circolazione di quelle delle società partecipanti a operazioni straordinarie;
  • la scissione mediante scorporo;
  • i conferimenti di azienda e degli scambi di partecipazioni mediante conferimento, con particolare riferimento alle partecipazioni detenute nelle holding;
  • Conto e carta

    difficile da pignorare

     

  • l’introduzione di nuovo criterio di tassazione per risolvere le difficoltà procedurali del regime fiscale della liquidazione.

Per quanto riguarda le modifiche per sopravvenienze attive, prevedono che il denaro o i contributi percepiti potranno concorrere a formare il reddito esclusivamente nell’esercizio in cui sono incassati. 

Passando alla procedura di scissione scorporo, prevede che una società possa trasferire i propri beni in un’azienda di nuova costituzione ricevendo in cambio una partecipazione. 

E arriva anche l’Ires premiale

Arriva anche la cosiddetta Ires premiale, che prevede una riduzione dell’imposta di 4 punti, che scende così dal 24% al 20% per le imprese che investono e assumono. 

Stando a quanto stabilito, l’aliquota ridotta si può applicare solo in presenza specifiche condizioni, che sono nel dettaglio: 

  • una quota non inferiore all’80% degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 deve essere accantonata ad apposita riserva;
  • un importo non inferiore al 30% degli utili accantonati nel 2024 e non inferiore al 24% nel 2023 deve essere destinato a investimenti che non devono, in ogni caso, essere inferiori a 20.000 euro;
  • Contributi e agevolazioni

    per le imprese

     

  • le aziende devono anche aumentare gli occupati a tempo indeterminato di almeno l’1% e non devono aver fatto ricorso alla cassa integrazione nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o in quello successivo.

 

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