Prestiti da sconosciuti: concessi nell’83,1%. Prima però si bussa in famiglia
Quando il portafoglio è vuoto, c’è il forte rischio che siano gli strozzini e il miraggio di ottenere soldi facili a poter coprire quel vuoto. Sono quasi 10 milioni gli italiani a rischio. Secondo un report dell’Istat, nel 2023, 9 milioni e 762 mila cittadini, pari al 23,1% della popolazione tra i 18 e i 74 anni hanno dovuto ricorrere a prestiti o aiuti economici per superare gravi momenti di difficoltà economica. Le difficoltà economiche hanno portato molti a cercare supporto presso familiari, amici, vicini di casa, società finanziarie, banche o servizi postali. Tuttavia, una parte si è rivolta a canali informali e non regolamentati, finendo per esporsi proprio al serio rischio dell’usura.
Non emergono differenze significative tra uomini e donne tra chi ha dovuto chiedere un prestito, ma l’incidenza tra gli stranieri raggiunge il 39,8%, superando nettamente il 22,4% degli italiani. Le difficoltà di accesso al credito, combinate con l’assenza di una rete di supporto, rendono proprio gli stranieri particolarmente vulnerabili di fronte al rischio usura.
Dove bussa chi è in difficoltà
In tempi di crisi, il salvadanaio di famiglia è il primo a finire in frantumi.. La famiglia si conferma infatti il primo “interlocutore” per chi è in difficoltà economica. Nel 2023, circa 5 milioni e 344 mila cittadini hanno chiesto aiuto ai propri familiari per affrontare momenti di crisi (54,7%).
Le banche son il secondo canale più utilizzato: oltre 3 milioni di persone (circa 3 milioni e 69 mila) si sono rivolte agli istituti di credito (31,4%). Subito dopo, circa 2 milioni e 213 mila cittadini hanno scelto le società finanziarie per ottenere liquidità (22,7%).
Anche amici e vicini di casa sono stati interpellati, con oltre 700 mila richieste di aiuto (circa 722 mila, 7,4%). Infine, circa 235 mila persone (2,4%), il più delle volte spinte da un maggiore grado di necessità e disperazione, hanno deciso invece di provare a bussare ad altri soggetti, il più delle volte senza la certezza di condizioni trasparenti.
Come si vede dal grafico, le richieste di aiuto in modalità combinata, cioè rivolte a più canali contemporaneamente, sono particolarmente frequenti tra amici e vicini (44,2%) e “altre persone” (42,2%); questi canali vengono spesso affiancati ad altre fonti di sostegno. Anche banche (34,1%) e società finanziarie (34,2%) registrano molte richieste combinate, segno che chi cerca aiuto tende a diversificare per aumentare le possibilità di ottenere liquidità. La famiglia, invece, pur essendo il principale punto di riferimento, ha un’incidenza più bassa di richieste combinate (21,6%), perché è considerata una soluzione più diretta e prioritaria.
Strozzini e soldi facili, attenzione a chi dice sì
Prestiti tra parenti e pericoli nascosti: chi aiuta davvero nei momenti di crisi? Nella maggior parte dei casi, chi ha chiesto aiuto economico nel 2023 lo ha ottenuto. I familiari si confermano quelli a cui chiedere per primi, anche perché difficilmente daranno un secco no: nel 97,3% dei casi, hanno offerto supporto. Seguono le banche (93,7%), le società finanziarie (92,8%) e amici o vicini di casa (89,7%).
Un dato allarmante emerge quando il supporto economico viene richiesto a soggetti definiti come “altre persone”. Questi infatti sconosciuti concedono prestiti nell’83,1% dei casi, ma quando rappresentano l’unica opzione, la percentuale sale pericolosamente al 96,3%.
Strozzini e soldi facili, se chiedi aiuto una volta…
Offerte da sconosciuti: per milioni di italiani è una realtà inquietante. Nel 2023, oltre 3,5 milioni di italiani di età compresa tra i 18 e i 74 anni hanno ricevuto proposte di aiuto economico da sconosciuti. Questo significa che quasi una persona su 12 in questa fascia di età (pari all’8,5% del totale) è stata avvicinata con offerte di prestiti o sostegni economici, spesso non richiesti. A livello geografico, i cittadini del Sud sono i più esposti: il 9,8% ha ricevuto proposte da sconosciuti, con un picco del 13,8% tra i residenti in Campania.
Gli algoritmi dell’aiuto economico non perdonano: più hai chiesto, più gli sconosciuti sanno affinare le loro offerte. Le proposte di “aiuto economico” da parte di sconosciuti sanno variare in base ai canali a cui i cittadini si sono rivolti precedentemente per chiedere sostegno. Tra coloro che si sono affidati a “altre persone” il 25,6% ha ricevuto approcci da sconosciuti, percentuale molto più alta rispetto al 12,4% di chi ha chiesto aiuto ad amici o vicini, al 9,4% di chi si è rivolto ai familiari e al 7,6% di chi ha cercato supporto presso le banche.
Prestiti e interessi: come capire chi ti aiuta davvero
Quando c’è un passaggio di denaro, sono gli interessi che raccontano in maniera inequivocabile chi ti sta aiutando e chi invece si sta approfittando di un momento di fragilità. L’83,4% di chi ha ottenuto un prestito esclusivamente da società finanziarie è costretto a pagare interessi. La percentuale scende al 20,3% per chi ha ricevuto il denaro da privati, al 7,5% per chi si è rivolto alla famiglia e al 2,8% per chi ha trovato supporto da amici o vicini. Tra chi deve pagare interessi, il 25,3% considera gli importi richiesti superiori o molto superiori rispetto ai tassi delle banche.
Secondo i dati dell’Istat, i tassi d’interesse sono più alti per chi non conosce le alternative. Tra chi ha coinvolto anche una banca nella ricerca di un prestito, il 15,1% ritiene che il tasso pagato ad altri soggetti sia molto più elevato e il 19,2% lo considera più elevato. Al contrario, tra chi non si è rivolto alle banche, solo il 6,8% ritiene che il tasso di interesse applicato da altri soggetti sia molto più alto, mentre il 14,1% lo considera semplicemente più alto.
Prestiti, come incide il fattore età
Mamma, aiutami ti prego! Le soluzioni per affrontare problemi economici variano in base all’età e secondo il report tra i 18 e i 44 anni, quasi 1 cittadino su 5 (19,5%) si rivolge subito all’interno della propria famiglia per un aiuto economico. Questa percentuale scende con l’aumentare dell’età: solo il 9,3% dei 45-64enni e il 4,1% dei 65-74enni opta per questa soluzione. Il supporto familiare, quindi, è una risorsa centrale per i giovani, ma perde importanza con l’avanzare degli anni.
La mezza età è quella che piace di più alle banche. Solo il 2,3% dei giovani tra i 18 e i 24 anni si rivolge a un istituto bancario, ma la percentuale cresce con l’età: arriva al 7,3% tra i 25-34enni, al 9,3% tra i 35-44enni, per poi stabilizzarsi all’8,4% tra i 45 e i 64 anni. Dopo i 65 anni, il dato scende nuovamente, fermandosi al 5,1%. Quando si tratta di società finanziarie, la fascia d’età centrale è quella più coinvolta. Tra i 45 e i 64 anni, il 6,7% ricorre a prestiti attraverso questi canali, contro il 4% dei più giovani (fino a 44 anni) e il 4,3% degli over 65.
L’Italia delle solite disuguaglianze
L’Italia spaccata in due: ecco dove si chiede più aiuto per sopravvivere alla crisi. Le difficoltà economiche non colpiscono in modo uniforme l’Italia. Nel 2023, il peso delle richieste di aiuto economico è stato nettamente più alto nel Sud (25,7%) e nelle Isole (26,3%). Al contrario, nelle aree più industrializzate come il Nord-Ovest (20,3%) e il Nord-Est (20,9%), le percentuali risultano sensibilmente più basse.
I dati si riferiscono al: 2023
Fonte: Istat
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