Giorno della Memoria: “Il caso Eichmann e le responsabilità del male”

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Il prossimo 26 gennaio 2025, alle ore 17.00, la Sala Santa Marta di Ivrea sarà teatro di un incontro di grande rilevanza per il Giorno della Memoria, un’occasione per non dimenticare la tragedia della Shoah e riflettere sulle sue implicazioni ancora attuali. L’appuntamento, intitolato “Il caso Eichmann e le responsabilità del male”, vedrà come relatore il prof. Pier Paolo Portinaro, noto filosofo e professore ordinario di Filosofia politica presso l’Università di Torino.

L’evento è promosso dal Forum Democratico del Canavese, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Ivrea, e si inserisce all’interno delle iniziative dedicate alla memoria e alla comprensione di uno dei capitoli più oscuri della storia contemporanea. L’obiettivo è chiaro: non solo commemorare le vittime della Shoah, ma anche interrogarsi sulle cause profonde del male, sulle sue responsabilità e su come le lezioni del passato possano servire da monito per il presente e il futuro.

Adolf Eichmann e la banalità del male
L’incontro prenderà spunto dalla figura di Adolf Eichmann, uno dei principali artefici della macchina di sterminio nazista. Capo delle SS e responsabile della logistica delle deportazioni verso i campi di concentramento, Eichmann fu catturato in Argentina nel 1960 e sottoposto a processo a Gerusalemme l’anno successivo. Durante il procedimento, Eichmann si difese sostenendo di aver eseguito esclusivamente ordini superiori, senza alcuna intenzione personale di nuocere. Questa linea di difesa portò la filosofa Hannah Arendt a elaborare il concetto di “banalità del male”, descritto come la capacità di compiere azioni mostruose senza riflettere sulle conseguenze, in un’ottica di obbedienza cieca e priva di empatia.

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Questo concetto, rivoluzionario e controverso, rappresenta il cuore della riflessione che il prof. Portinaro svilupperà durante l’incontro. Il male, infatti, non si presenta sempre con i connotati di un mostro crudele e consapevole, ma spesso si manifesta attraverso la mediocrità, la passività e la rinuncia a ogni forma di responsabilità morale. Una lezione che resta di sconcertante attualità, soprattutto in un mondo segnato da conflitti, ingiustizie e derive autoritarie.

Un’occasione per riflettere sulle lezioni della storia
La commemorazione del Giorno della Memoria, istituito per legge in Italia nel 2000 e riconosciuto a livello internazionale dall’ONU nel 2005, rappresenta non solo un momento di ricordo delle vittime della Shoah, ma anche un’opportunità di analisi critica. Il motto “Mai più”, che accompagna da sempre questa giornata, invita a una riflessione collettiva sulle responsabilità storiche e sulle dinamiche che possono condurre alle tragedie più devastanti.

Il Forum Democratico del Canavese, insieme alla Comunità Ebraica di Ivrea, ha scelto di proporre quest’anno un tema di grande spessore, che si interroga sulle radici del male: cause storiche, paure, avidità e debolezze umane. La discussione sarà arricchita da un breve video introduttivo dedicato a Eichmann, che offrirà ulteriori spunti per comprendere come un uomo apparentemente “ordinario” sia potuto diventare il simbolo dell’apparato burocratico di sterminio nazista.

Partecipazione in presenza e online
L’incontro, che si terrà nel pomeriggio di domenica, sarà accessibile sia in presenza sia in modalità digitale, attraverso una diretta streaming su Zoom e successivamente su YouTube. Si tratta di un’occasione imperdibile per chiunque desideri approfondire un tema tanto complesso quanto attuale, attraverso il contributo di un esperto come il prof. Portinaro, la cui attività accademica si è spesso concentrata su questioni legate alla filosofia politica, all’etica e alla memoria storica.

Il senso del “Mai più”
Mentre il tempo ci allontana dagli eventi della Seconda guerra mondiale, la necessità di ricordare e di comprendere resta più che mai urgente. Le “turbulenze” del mondo contemporaneo, tra conflitti armati, ingiustizie sociali e crisi di valori, ci pongono di fronte a interrogativi inquietanti sull’efficacia delle lezioni della storia. L’incontro di Ivrea non sarà solo una celebrazione della memoria, ma anche un richiamo alla consapevolezza e all’azione.

“Mai più”, dunque, non può essere solo uno slogan, ma deve tradursi in una presa di responsabilità collettiva e individuale. Ecco perché l’appuntamento del 26 gennaio 2025 rappresenta non solo un momento di riflessione sul passato, ma anche un’opportunità per guardare con occhi nuovi alle sfide del presente.





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