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Dopo tre anni, quattro mesi e un giorno, nella serata di ieri si è concluso il complesso quanto partecipato iter d’approvazione del nuovo Piano regionale dell’economia circolare, che apre un nuovo capitolo per la gestione rifiuti in Toscana: nei prossimi 180 giorni saranno adesso i Piani d’ambito dei tre Ato – Costa, Centro e Sud – ad essere aggiornati, con la localizzazione degli impianti.
Nell’anno a regime del piano (2028), lo scenario programmatico propone raccolta differenziata al 75% (contro il 65% dello scenario inerziale), riciclo dei rifiuti urbani al 65% (contro 44%) che sale al 71% nel 2035 (vs 48%), smaltimento in discarica per gli urbani inferiore all’1% (vs 36%). Ampliando le osservazioni anche ai rifiuti speciali, spicca il dato sul fabbisogno agli smaltimenti in discarica per il periodo 2022-2028: 8,30 mln ton (tra urbani e speciali) nello scenario programmatico contro i 10,78 di quello inerziale.
In altre parole, senza impianti alternativi alla Toscana servono spazi in discarica per smaltire in sicurezza 2,48 milioni di tonnellate di rifiuti in più. Sul fronte della gestione rifiuti organici sono già stati fatti passi avanti decisivi – a partire dalla realizzazione dei nuovi impianti di biodigestione anaerobica ad Asciano, Arezzo, Montespertoli, Peccioli e prossimamente Massa –, mentre la più grande criticità resta quella dei rifiuti secchi non riciclabili meccanicamente. Un fronte sul quale resta da trovare una quadra coi territori, a partire dai Comuni che compongono l’Ato centro, mentre sulla Costa (dove la storia del termovalorizzatore livornese sembra ormai definitivamente chiusa) l’area di riferimento è ancora quella di Peccioli, dove Novatosc, ha avviato l’iter autorizzativo in Regione Toscana per realizzare un nuovo impianto di ossicombustione.
È un progetto importante che «sta vivendo la fase finale del processo autorizzativo e che si candida a essere uno degli impianti più innovativi per la chiusura del ciclo e funzionale al progressivo superamento della discarica – ha dichiarato ieri in Aula l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni – D’altronde lo abbiamo sempre detto che si trattava di un piano di transizione che doveva gestire il futuro, ma anche il percorso per arrivare al futuro».
L’ossicombustore di Peccioli è stato presentato nel giugno 2023 dal sindaco Renzo Macelloni proprio insieme a Monni, conquistandosi l’entusiasmo del presidente onorario di Legambiente e presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci.
«Il progetto – hanno spiegato recentemente dal Comune di Peccioli – punta a creare un impianto, all’interno del sito gestito da Belvedere spa, in grado di trattare 160.000 tonnellate di rifiuto dai quali sarà generata energia, CO2, materiale vetroso e acqua». Offrendo così una concreta alternativa agli smaltimenti in discarica, che rappresenta il necessario ma residuale step previsto dalla gerarchia europea di gestione rifiuti, e senza ricorrere a nuovi impianti di termovalorizzazione.
Intervenendo all’ultimo Forum sull’economia circolare di Legambiente Toscana, sul finire del 2024, anche Daniele Fortini – presidente di Retiambiente, il gestore interamente pubblico dei servizi d’igiene urbana lungo l’Ato costa – ha mostrato grande fiducia sul progetto: «Noi chiuderemo il ciclo di trattamento attraverso l’impianto di ossicombustione delle frazioni in progetto a Peccioli, vocato al recupero di materia (vetro, acqua, CO2) oltre che di energia». Si attende adesso la prova dei fatti: nel frattempo, la Regione Toscana ha aggiornato lo stato d’avanzamento sulle proposte impianitistiche avanzate ad oggi nell’ambito del Piano regionale, che riproponiamo integralmente di seguito.
Proposte impiantistiche
A seguito dell’Avviso pubblico del 2021 sono giunte alla Regione Toscana 41 proposte impiantistiche, di cui 39 sono state ritenute coerenti. Tra queste 12 risultano già realizzate o in corso di realizzazione, mentre per altri 7 impianti sono in corso le procedure di autorizzazione.
Realizzati o in fase di realizzazione
1) Rugi Srl – Collevaldelsa: impianto di selezione meccanica/manuale.
2) AISA – Arezzo: impianto di selezione e valorizzazione imballaggi
3) Acea Ambiente – Monterotondo Marittimo: impianto di digestione anaerobica
4) Sienambiente – Asciano: impianto di digestione anaerobica FORSU e scarti ligneocellulosici
5) Reti Ambiente – Massarosa: impianto di valorizzazione degli imballaggi
6) FUTURA – Grosseto località Strillaie: nuova linea di digestione anaerobica
7) Alia – Firenze: impianto di trattamento RAEE
8) Iren – Scarlino: polo tecnologico composto da tre impianti, di cui uno per il trattamento di pulper di cartiera e degli scarti in plastica eterogenea plasmix
9) TB spa – Terranuova Bracciolini: impianto di valorizzazione RAEE
10) Reti ambiente – Massa: impianto di digestione anaerobica
11) Alia – Prato: impianto per la selezione delle frazioni tessili
12) AER – Selvapiana: impianto di produzione biometano da FORSU
In fase di autorizzazione
1) Revet – Pontedera: interventi di efficientemento e potenziamento degli impianti di selezione e riciclo plastiche;
2) Ascit – Capannori: impianti di selezione rifiuti tessili
3) Reteambiente – Peccioli: impianto di ossicombustione; ossicombustore
4) Vetro Revet – Empoli: impianti di trattamento rifiuti di vetro urbani;
5) Retiambiente – Massarosa: impianto di valorizzazione imballaggi carta e cartone;
6) Ascit – Capannori: impianto di trattamento e recupero di prodotti assorbenti ad uso personale;-
7) RetiAmbiente – Cecina: impianto di trattamento dei rifiuti provenienti dallo spiazzamento delle strade e dalla pulizia degli arenili (Poseidonia spiaggiata).
Sono stati inoltre già realizzati extra avviso pubblico due impianti di biodigestione anaerobica che consentiranno di trattare la frazione organica in Toscana evitandone il trasporto al di fuori dei confini regionali:
1) Alia Montespertoli
2) Albe Peccioli
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