la coraggiosa difesa di don Luigi Ciotti

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


“La democrazia progredisce solo se è costituita da cittadini informati, attenti. Mi pare importante condividere con voi che l’informazione è importante soprattutto per la formazione delle coscienze. Voi avete una responsabilità immensa nella vostra professione. Voglio esprimere stima e affetto per quanti di voi si mettono al servizio del bene comune. Questo ruolo importante deve avere almeno tre caratteristiche. Essere un’informazione libera, essere pluralista, essere – come ci ricordava un grande amico, grande dirigente RAI, Roberto Morrione – rigorosa. Rigorosa nella ricerca della verità”.

Sono le parole di don Luigi Ciotti, Presidente dell’Associazione “Libera”, intervenuto nel corso della seconda giornata del XVII Congresso Nazionale Usigrai a Milano Marittima, con un intervento su “Cosa succede se le Comunità non hanno più notizie: l’esperienza di Libera Informazione”.

Secondo don Ciotti, “proteggere i giornalisti significa proteggere la democrazia, che non è un dogma ma una continua ricerca di verità. Pochi giorni fa eravamo a Palermo per ricordare Libero Grassi, l’imprenditore che scrisse una lettera a chi gli chiedeva il pizzo. Disse delle parole chiare: che non avrebbe mai piegato la testa. Quel gesto trovò risonanza sui media e in televisione. Una cosa vi confido: che proprio Libero Grassi, poi ucciso da Cosa nostra per il suo invito a mettersi in gioco, un giorno disse che lui si era affidato ai giornali perché credeva nei media“. “Grazie per il lavoro che fate: l’informazione è un veicolo di cittadinanza attiva – ha sottolineato don Ciotti -. Per questo c’è bisogno di un’informazione che stimoli continuamente e aiuti a scendere in profondità nella conoscenza. Abbiamo bisogno di una sana informazione, ne abbiamo davvero tanto bisogno. Dobbiamo dire no alla superficialità, all’informazione usa e getta che non aiuta le persone a saper distinguere e scegliere. Dunque un’informazione che senta la responsabilità educativa. L’informazione, attraverso alcuni canali Rai, ci ha permesso di tenere viva la memoria, di avere documenti, di rilanciarli e condividerli. Allora l’informazione in questo senso è veramente bene comune che non può essere inquinato da interessi di parte, dalla nefasta influenza della politica. Se l’informazione non è del tutto libera, allora non è informazione”.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Il giornalismo – sono le parole di don Ciotti – implica sempre un’etica del racconto. Nella Rai questa responsabilità è ancora più pesante. Per questo da parte mia c’è una ragione di maggiore affetto nei vostri riguardi. Se oggi si è passati dal crimine organizzato mafioso al crimine normalizzato, c’è una responsabilità di qualcosa che è venuta meno nel passato. Venuta meno l’attenzione, il fatto sparisce. Ma non spariscono i problemi che l’hanno generato. Le mafie e la corruzione non godono solo di sostegno attivo, ma anche di quello passivo. Si rinforzano se cresce la sottovalutazione, la rassegnazione, la delega. Abbiamo bisogno di una continuità importante per smuovere le coscienze. Oggi le mafie sono più forti di prima. Dobbiamo aiutare la gente a prendere coscienza di questo male. Riconoscere una realtà che vede le imprese di mafia agire stabilmente insieme alle imprese che mafiose non sono: oggi c’è questa integrazione tra l’economia legale e criminale. La criminalità organizzata è in continua trasformazione e si adegua alle mutevoli condizioni dei mercati. Le reti di impresa vengono attratte dal crimine organizzate“. Don Ciotti ha ricordato “il ruolo dei cittadini, che sono chiamati ad essere informati. Le mafie fanno sempre nuovi affari, nuove alleanze. Dunque, non basta tagliare la malerba in superficie. Sono anni che nel Paese, che io amo, parliamo di mafia, nonostante l’impegno, la generosità, il sacrificio di tanti e il grande lavoro fatto. Estirpare il male alla radice è una grande sfida culturale. C’è bisogno di voi, di una Rai grande espressione del suo popolo. La ‘Ndrangheta calabrese oggi è presente in cinque continenti: tutto questo ci impoverisce. Quando diciamo mafia, diciamo droga, usura, estorsioni, ecomafia. Non dimenticate mai che in Vaticano questo Papa ha voluto ragionare insieme a Libera sui beni confiscati. Tutto questo è un segno di libertà, di dignità, di una speranza, che ci riguarda tutti“.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Don Ciotti: ”mafia più forti che mai, inquietanti gli attacchi alla magistratura”

Don Ciotti: ”Inquietante il tentativo della politica di piegare i magistrati”

Don Ciotti: ”Le mafia sono tornate ad essere forti sullo scenario internazionale e italiano”

 

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link