16.52 – mercoledì 15 gennaio 2025
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Al via la quinta edizione del Festival della Memoria, dal 24 al 27 gennaio in sala InCooperazione
Living Memory, dentro la storia: fatti, memorie e persone. Fra gli ospiti il sopravvissuto e testimone Oleg Mandic, Massimo Canducci esperto di Ai, l’ebraista Matteo Corradini.
Nell’ottantesimo anniversario dall’apertura dei cancelli del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, a Trento torna Living Memory – Festival della Memoria giunto alla quinta edizione.
Living Memory 2025 propone quindici giorni di incontri, dibattiti e approfondimenti con un doppio programma. Dal 14 al 23 gennaio entra nelle scuole della provincia di Trento viaggiando sui territori (Tione, Predazzo, Avio, Rovereto) mentre dal 24 al 27 gennaio il Festival della Memoria arriverà nella sala InCooperazione di Trento che quest’anno ospita tutti gli incontri dedicati al grande pubblico.
“Living Memory – spiega Denise Rocca, curatrice dell’evento organizzato dall’associazione Terra del Fuoco Trentino con il Museo di Auschwitz-Birkenau, la Fondazione Museo Storico del Trentino, il Lims del l’Università di Trento, la Federazione della Cooperazione – offre modo di confrontarsi con un pezzo di storia che è stata una grande tragedia dell’umanità da conoscere e studiare, ma che ha anche riverbero sull’oggi: la stringente attualità dei conflitti in corso lo dimostra.
L’attualizzazione di momenti che possono apparire lontani a chi è nato pochi anni fa è credo una delle sfide dell’educazione alla memoria che Living Memory affronta per formare cittadini con la C maiuscola, che si impegnano nella propria comunità, nella società civile o nella politica, consapevoli che il ruolo del singolo nella storia è stato importante e lo è anche oggi. E consapevoli anche dei legami fra i vari temi: nel festival quest’anno ci sono approfondimenti sull’intelligenza artificiale, sulla propaganda, sulle discriminazioni passate e attuali, sul ruolo dell’economia, che rendono vivo ed evidente il legame fra i fatti storici di cui parliamo, il nostro presente e sopratutto il nostro futuro”. Quest’anno il festival che ha inizio il 24 gennaio per concludersi con la testimonianza del sopravvissuto Oleg Mandic la mattina del 27 gennaio, si svolge interamente nella sala InCooperazione della Federazione della Cooperazione Trentina.
“La Federazione partecipa convintamente a questo evento – spiega il vicepresidente vicario della Federazione della Cooperazione Trentina Italo Monfredini – perché la cultura è da sempre al centro delle nostre attività. Affrontare una memoria così dolorosa è un atto di responsabilità e di rispetto. Crediamo che la scienza e la storia siano gli strumenti più efficaci per ricordare il passato e trasmetterlo alle nuove generazioni. Questo avviene anche perché il movimento cooperativo, per sua natura e per statuto, è da sempre impegnato nella promozione della pace”.
Il 2025 è l’anno degli “ottantesimi”: ricorrono infatti gli ottanta anni dalla liberazione dei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, della Liberazione dell’Italia dal nazifascimo, della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa e Living Memory, accanto alla celebrazione di queste ricorrenze, vuole portare i partecipanti e le partecipanti a riflettere sulla complessità di questi eventi, le vittime degli accadimenti e come questi definiscono il nostro modo di “fare memoria”.
“Arrivati alla quinta edizione di Living Memory emerge pienamente l’originalità di questo contenitore culturale e formativo – sottolinea il direttore della Fondazione Museo Storico Giuseppe Ferrandi – Innanzitutto utile per contrastare gli effetti della banalizzazione della memoria, favorendo esperienze (come il Treno della memoria), promuovendo il confronto e il dialogo con esperti, preparandoci a diventare sempre più testimoni di testimoni. Come Fondazione Museo storico del Trentino siamo per questi motivi onorati di essere partner “storici” e di mettere a disposizione le nostre competenze”.
Fra i partner della manifestazione anche il Lims (Laboratorio interdipartimentale memoria e Società dell’Università di Trento), di cui la professoressa Giorgia Proietti è coordinatrice: “Gli eventi non sono storia in sé e per sé, ma lo diventano nel momento in cui divengono oggetto di racconti, di rappresentazioni, di memorie. Le memorie, le rappresentazioni, vanno allora prese sul serio. Tanto più che spesso e volentieri non sono gli eventi in sé e per sé, ma sono le interpretazioni e le rappresentazioni dei fatti a orientare e determinare gli sviluppi storici successivi: le memorie diventano bacini di senso e motori dell’azione per il presente e per il futuro, purtroppo spesso e volentieri in chiave divisiva, conflittuale, come tragicamente dimostrano oggi tanto il conflitto russo-ucraino quanto quello israelo- palestinese”.
Il sovrintendente scolastico Giuseppe Rizza, valorizza le proposte del festival nella fascia mattutina, alle quali possono partecipare tutte le scuole del territorio: “Credo che la molteplicità delle proposte e dei linguaggi sia importante nella scuola di oggi – evidenzia – dagli approfondimenti alle proposte più artistiche, con il teatro e l’arte, che Living Memory propone è una modalità importante ed efficace di rivolgersi alle nuove generazioni”.
Il programma completo di Living Memory, con la possibilità di iscriversi agli eventi che sono tutti gratuiti, è online: www.terradelfuocotrentino.org
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