Al via le Olimpiadi del «museto» – Di Giuseppe Casagrande

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Il miglior norcino del mondo sarà proclamato venerdì, festa di Sant’Antonio Abate, a Riese Pio X. Tra i 18 finalisti anche Fiorenzo Varesco dell’Osteria Morelli di Canezza

Il cotechino, museto in dialetto veneto, protagonista della supersfida.

L’hanno ribattezzato «Sant’Antonio del porzèl» poiché nella iconografia è raffigurato con un maialino ai piedi o in braccio. Protettore degli animali domestici, è festeggiato ogni anno il 17 gennaio quando per antica tradizione i parroci si recavano nelle stalle a benedire gli animali, un tempo preziosa fonte di sostentamento e di reddito per molte famiglie contadine.
Oggi la ricorrenza è l’occasione, un’occasione ghiotta, per festeggiare la ricorrenza a tavola con le specialità che il «divin porcello» regala ai buongustai gaudenti e impenitenti – come il sottoscritto – sotto forma di insaccati, prosciutti, salsicce, zamponi, cotechini (in dialetto veneto «museti»).

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Fiorenzo Varesco, patron dell’Antica Osteria Morelli di Canezza.
 
 Numerose le «maialate» legate a questa tradizione: famose quelle «Da Nizzoli» 

Numerose sono nel BelPaese le rassegne legate a questa antica tradizione popolare che, a seconda delle zone, diventano vere e proprie «maialate». Famose quelle emiliane, lombarde, piemontesi, friulane e, aldilà del confine, quelle istriane che lo scrittore croato Drago Orlic descrive con minuzia di particolari in uno dei suoi cento racconti legati al mondo contadino.
Un evento da non perdere, nel Mantovano, sono le maialate del Ristorante «Da Nizzoli» a Villastrada di Dosolo. A molte ho partecipato: nel cuore mi è rimasta in particolare la serata con il conte Nuvoletti, allora presidente dell’Accademia Italiana della Cucina. Un’esperienza peccaminosa (con decine di portate) e goliardica ad un tempo con la testa del «divin porcello» portata tra i tavoli su un vassoio d’argento.


Davide Mion, patron della Locanda Alla Speranza di Castelfranco Veneto, campione in carica.
 
 A Riese Pio X la disfida «Porcomondo suin generis» riservata ai norcini 

A Riese Pio X, nel Trevigiano, il paesino tra Castelfranco e Asolo che nel 1835 diede i natali a Giuseppe Melchiorre Sarto, vescovo di Mantova e patriarca di Venezia, eletto Papa nel 1903, da qualche anno va in scena «Porcomondo», le Olimpiadi «suin generis» del museto, il campionato che incorona il miglior norcino del mondo.
La kermesse, giunta alla settima edizione, è organizzata dalla Ingorda Confraternita del Museto, sodalizio di cultori del suino nata a Riese Pio X e guidata dal Gran Norcino Matteo Guidolin, che è anche assessore alla cultura del Comune trevigiano.

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Luigi Fabian, barba bianca da Babbo Natale, lo storico norcino di Castelfranco Veneto.
 
 Il campione in carica da spodestare è Davide Mion di Castelfranco Veneto 

Il campione in carica è Davide Mion della storica locanda «Alla Speranza» di Castelfranco Veneto. La sua storia? È cresciuto con i maiali nell’osteria di famiglia, aperta nel 1966 a ridosso delle mura di Castelfranco Veneto. Per oltre trent’anni ha imparato i segreti del museto, istruito prima dal nonno e poi dal padre. Lui rispetta l’ortodossia: una selezione di cotenna e spolpo di testa che non prevede altri tagli: solo sale e pepe e nessun’altra spezia. E poi la passione e qualche segreto nella lavorazione che non rivelerà mai.
Dovrà dimostrare di essere all’altezza del titolo. Gli sfidanti non mancano visto che le Olimpiadi 2025 registrano il nuovo record di partecipanti: 62 (lo scorso anno furono 48), provenienti da quattro province del Veneto (Treviso, Padova, Venezia, Vicenza), 6 dal Friuli Venezia Giulia, uno dal Trentino e uno dalla provincia di Brescia.

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Walter Porcellato, patron della Caneva dei Biasio, con l’assessore alla Cultura Matteo Guidolin.
 
 Sabato scorso alla Caneva dei Biasio la selezione dei diciotto finalisti 

Sabato scorso presso la sede storica della Confraternita del Museto, la Caneva dei Biasio a Riese PioX, è stato effettuato il turno di selezione dei 10 finalisti veneti, a cui si aggiungeranno 6 friulani, un trentino e un bresciano. L’onore del Trentino sarà difeso dallo chef Fiorenzo Varesco, patron dell’Antica Osteria Morelli di Canezza di Pergine, che sarà affiancato per l’occasione dallo chef Davide Manfrin.
La finalissima sarà ospitata da Casa Riese venerdì 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, struttura che permetterà di accogliere a cena oltre trecento persone (evento «sold out» in pochissime ore) che assaggeranno i migliori museti dell’edizione 2025.
 
In giuria, ci saranno come sempre volti noti, gastronomi ed esperti: dal sindaco di Treviso Mario Conte all’assessore regionale Federico Caner, dal grande musicista Mario Brunello all’esperta di carne Elisa Guizzo. Ci saranno poi gli imprenditori Furio Bragagnolo di Pasta Zara, Lodovico Giustiniani della Cantina Borgoluce e Paolo Manzan, ideatore del Villaggio delle Zucche di Nonno Andrea. Confermata anche l’istituzione del nuovo premio, il «Museto della Marca Trevigiana», da assegnare al miglior museto preparato dai norcini trevigiani.

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Il muset friulano con la brovada rape macerate nelle vinacce.
 
 In Friuli la gara del miglior «muset con la brovada» è stata vinta da Mario Costella 

Quest’anno per la prima volta la Confraternita ha organizzato delle pre-selezioni in terra friulana, dove è nata la prima edizione del campionato friulano del museto, o «muset» come scandisce il dialetto, pardon, la lingua friulana. Il campionato si è svolto presso la Sala degli Alpini di Cimpello di Fiume Veneto, sabato scorso, in collaborazione con la Pro Loco di Cimpello e il Comune di Fiume Veneto. Una ghiotta occasione per assaggiare il «muset con la brovada» (rape macerate nelle vinacce) piatto tipico dell’antica cucina friulana.
 
I primi sei classificati sono stati ammessi, di diritto, alla finale del campionato del mondo di venerdì 17 gennaio. Ecco i loro nomi: si è aggiudicato il primo posto l’Azienda Agricola Mario Costella di Fiume Veneto, che ha preceduto sul podio Gianpietro Pasut (pure di Fiume Veneto) e Armando Rosa di Meduno. Completano la rosa dei sei finalisti Gianluca Perissinotto di Fagnigola di Azzano Decimo, la Cooperativa Il Ponte di Prata di Pordenone e Mario Lizzi di Fagagna.

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Assaggi di museto alla Caneva dei Biasio di Riese Pio X.
 
 L’albo d’oro con il mitico Luigi Fabian e il «re della cotica» Pierluigi De Meneghi 

L’albo d’oro del concorso vede tra i vincitori storici il mitico Luigi Fabian, 62 anni, ora è in pensione, che ha dedicato la propria vita all’allevamento di animali e all’agricoltura. Barba bianca da Babbo Natale, mani nodose: negli anni ha lavorato con i bachi da seta, ha coltivato tabacco, ha allestito un vivaio, ha prodotto carni e latte. Oggi si dedica ad una piccola produzione locale e per la macellazione lo aiuta il norcino Giorgio Squizzato. Nell’albo d’oro troviamo poi il «Re della Cotica» Pierluigi De Meneghi di Spresiano che rimane in vetta dopo aver vinto due volte (nel 2020 e nel 2022), subentrando al primo vincitore Luciano Ceccato di Riese Pio X (2018) e ai The Kings of Matcha di Montebelluna (2019). L’ultima dedizione 2024 è stata vinta da Davide Mion.

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Mister museto, Pierluigi De Meneghi, il re della cotica trevigiana (Spresiano).
 
 Il programma delle manifestazioni del festival «Porcomondo suin generis» 

La sede dell’evento è fin dalla sua nascita «La Caneva dei Biasio», trattoria e azienda vinicola di Riese Pio X.
Le Olimpiadi del Museto sono inserite all’interno delle iniziative di «Porcomondo», il festival suin generis che è iniziato il 10 gennaio con la gara del cren alla «Trattoria al Molino» di Montebelluna. Dopo le selezioni regionali friulane a Fiume Veneto, la programmazione degli eventi collaterali proseguirà domenica 19 gennaio a Fagagna, in provincia di Udine, con la «Sant’Antoni Fieste dal Purcitar». Alle 10.30 appuntamento in sala Asquini al museo della vita contadina. Martedì 21 gennaio alle ore 10 presso l’Istituto Agrario Domenico Sartor, convegno dal titolo «Buona salute? Buon salume».
 
Il 23 gennaio entra in scena «Pork Soiree, una serata con Monsieur Maiale» presso l’osteria Pironetomosca di Treville di Castelfranco Veneto e il giorno successivo, alle ore 20, all’Albergo alla Speranza di Castelfranco Veneto si terrà la «Disfida del salame».
 
Giovedì 6 febbraio, sempre alla «Speranza» di Castelfranco protagonisti saranno gli ossi e le martondee, con una cena-evento dal titolo «Ossi? Oh sì! Martondea? Oh Yeah». Sabato 25 gennaio alle ore 12, all’Agriturismo La Penisola, a Campo San Martino (nel Padovano) andrà in scena la 31.ma edizione della «Magna Porcatio». Sabato 8 febbraio, alle ore 17.30, un evento molto particolare, l’Aperilibro «Imparati e mangiati» con Slow Food, presso Casa Riese.
 
Venerdì 14 febbraio, giorno di San Valentino, alle 19.30 presso Ferrowine (Castelfranco Veneto), «Muset & Champagne» in una speciale notte battezzata «Pork in love» edition. Chiude la rassegna domenica 23 febbraio alle ore 17 «Pork’n’Jazz» presso l’osteria Berto di Vallà di Riese Pio X.
 
Ultima chicca: gli organizzatori stanno già lavorando ad un evento «spin off» dedicato alla pasta: il «Carbonara Day» di domenica 6 aprile nella storica sede di Casa Riese.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]

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