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Ventidue persone coinvolte, tra cui diversi giovani savonesi insospettabili e senza precedenti penali
Savona droga
Savona droga – L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba di ieri, dopo un’articolata e prolungata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Savona.
Circa 70 carabinieri del Comando Provinciale di Savona e del Nucleo Cinofili Carabinieri di Villanova d’Albenga, su ordinanza del Gip del Tribunale di Savona, hanno arrestato cinque persone (3 italiani, 1 marocchino, 1 albanese), ritenuti responsabili di un traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Altre 16 persone, anch’esse indagate per detenzione e spaccio di droga, sono state sottoposte a perquisizioni personali disposte dalla Procura della Repubblica e la contestuale notifica di invito a rendere interrogatorio preventivo davanti al Gip, previsto dal recente decreto Nordio, all’esito del quale il giudice valuterà l’eventuale emissione di una nuova ordinanza di custodia cautelare anche nei loro confronti.
Inoltre, oltre alle cinque persone colpite dal provvedimento restrittivo dell’Autorità Giudiziaria, a seguito delle perquisizioni sono stati arrestati in flagranza di reato altri 5 indagati e ulteriori 4 sono stati denunciati in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
Ingente il sequestro di circa 38 Kg di stupefacenti e oltre un milione di euro in contanti, provento dell’attività delittuosa, nascosti all’interno di alcune finte tubature metalliche create appositamente nel garage del principale indagato, al quale è stata altresì sequestrata una Mercedes di grossa cilindrata acquistata sempre con proventi illeciti.
Complessivamente, l’attività investigativa dei Carabinieri ha interessato 22 persone, tra i 28 e i 77 anni, residenti o domiciliate in provincia di Savona, tutte a vario titolo coinvolte in una assai fiorente e diffusa attività di spaccio nel territorio ligure.
<<L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Savona e condotta dal Nucleo Investigativo del locale Comando Provinciale dei Carabinieri, è partita nel mese di novembre 2023 e ha consentito di documentare, con varie attività tecniche e numerosi servizi di osservazione, controlli e pedinamenti, svariate cessioni di diverse tipologie di stupefacenti, tra cui oltre 100 kg di hashish, 35 kg di marijuana, due kg di cocaina, oltre a 140 gr. Mdma e 5 gr. Ketamina – spiegano dal Comando -.
Molti degli indagati sono giovani savonesi insospettabili e senza precedenti penali, la droga era destinata alle piazze di spaccio della provincia di Savona e ad alcuni frequentatori di locali notturni della riviera>>.
L’attività svolta dai Carabinieri, inoltre, ha consentito di individuare due principali canali di approvvigionamento degli stupefacenti, uno gestito da cittadini marocchini e uno da cittadini albanesi.
<<Particolarmente ingegnosa la modalità di consegna dello stupefacente ad opera di due dei principali indagati, ex gestori di una palestra di arti marziali e proprietari di un negozio specializzato nella vendita di prodotti per animali di Albenga – proseguono dal Comando -, che lo occultavano all’interno delle confezioni di alimenti per cani e gatti, per poi venderlo agli acquirenti e spacciatori sia presso il negozio, sia nella palestra, oppure lo portato direttamente a domicilio, con un profitto illecito complessivo di oltre un milione di euro, sequestrato in data odierna>>.
Dall’indagine, già nel marzo scorso era stato eseguito l’arresto in flagranza di reato di un 32enne albenganese, fermato sulla sua autovettura e trovato in possesso di 3 kg di hashish e 1 kg di marijuana, droga acquistata poco prima presso il negozio di alimenti per animali, giovane giudicato subito per direttissima e condannato a due anni e sei mesi di reclusione.
<<L’odierna operazione conferma il costante impegno dell’Arma nella prevenzione e contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, soprattutto a tutela dei giovani e delle persone più vulnerabili – concludono -.
Il procedimento è attualmente nella fase preliminare ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria>>.
G. D.
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