La famiglia Cicoria, che già ha dovuto lasciare la struttura in via Madruzzo, promette battaglia e sta preparando con gli avvocati la causa. Il Comune contesta il mancato pagamento delle fideiussioni
Un altro campo sportivo che potrebbe passare al Comune: è quello che la Masseroni Marchese gestisce da trent’anni in via Terzaghi. La famiglia Cicoria, che già ha dovuto lasciare a fine estate l’altra struttura, quella in via Madruzzo, ora ha ricevuto la notifica del provvedimento di decadenza della concessione della struttura vicino al Monte Stella, che avrà efficacia dal primo settembre. I gestori promettono battaglia e stanno preparando con gli avvocati la causa: «Il Comune ha perpetrato gravi abusi e agito nella scorrettezza da tempo, chiederemo anche i danni», tuona la famiglia.
Da parte sua il Comune ha avviato la decadenza della concessione per «mancato pagamento delle fideiussioni concesse dall’amministrazione alla società sportiva per realizzare l’impianto dove ha giocato negli ultimi anni», mancato pagamento che Palazzo Marino quantifica in oltre 4 milioni di euro – per recuperare i quali anche Palazzo Marino non escluderebbe ulteriori azioni legali.
Di certo a Milano la domanda delle squadre di calcio per i campi da destinare al gioco e ai campionati a 7 e a 11 per bambini e ragazzi è ai massimi livelli ma i prezzi spesso non sono abbordabili e i gestori tendono ad aumentare le superfici destinate al padel che come sport ha un target un po’ meno giovane e soprattutto, secondo gli esperti del settore, garantisce maggiori profitti. Milanosport non riuscirebbe a sostenere i costi nel lungo periodo e difficilmente potrebbe sistematicamente allargare gli orari anche al weekend e alla sera in modo da evadere la domanda. Eppure in diversi casi si è sostituita agli storici gestori applicando tariffe calmierate (come ha appena iniziato a fare anche in via Madruzzo dove dopo 37 anni non è stata prorogata la concessione scaduta).
Affidato temporaneamente a Milanosport e fermo c’è ad esempio il centro sportivo Colombo, al Lorenteggio, che dovrebbe tornare in funzione tra un paio d’anni, quando finiranno i lavori alla piscina Cardellino. In attesa di andare a regime il Carassai, al Gratosoglio, dove si allena il Vige (il bando è previsto a inizio 2025), e il Carraro, utilizzato parzialmente a causa del cantiere in corso: l’Alcione, che milita in serie C e non ha uno stadio, è in trattative per creare lì il proprio centro. Il Pala 1, in Barona, dal novembre 2023 è gestito da Milanosport e registra il tutto esaurito.
Scadrà nel luglio 2025 anche la concessione del campo di via Noce, al Gratosoglio, dove gioca la Frog Milano. Nel Municipio 7 i fratelli Cascella sostituiranno un paio di progetti che erano a costo zero per i ragazzi con una nuova tornata di tesseramenti Triestina per bambini e tramite bando si sono aggiudicati anche il campo dove si allenavano i Gescal boys. Ancora in mano a Milanosport c’è il campo Muggiano in parte affittato al vicino Centro sportivo Olmi che vede dimezzati gli spazi per il cantiere della metropolitana. Ancora: il campo che fu della San Leonardo, in via Cilea, dopo anni di chiusura è oggetto di un progetto di riqualificazione come quello (non comunale) che era della Lombardia Uno ed era stato sequestrato per affari sul padel.
Tornando a via Terzaghi, nella determina datata 10 gennaio si spiega che tra il 2011 e 2014 il Comune ha approvato la prestazione di due fideiussioni in favore della Masseroni Marchese a garanzia degli importi alla stessa concessi a titolo di mutuo dall’Istituto per il Credito Sportivo di Roma, per la realizzazione di campi di padel sull’area e per spese relative ad opere di bonifica, rispettivamente di 3,5 milioni di euro e 760.833 euro.
«Abbiamo pagato sempre e in modo puntualissimo tranne che per il 2023 e 2024 perché aspettavamo le autorizzazioni a procedere con i lavori, che non sono mai state concesse», dicono dalla Masseroni. Per contro nella determina si legge che erano state avanzate una diffida ad adempiere e diversi solleciti di pagamento. Sarà, anche questa, materia per la probabile e imminente causa incrociata.
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