NASpI 2025: pagamenti gennaio, ritardi, Inps, novità

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Le prestazioni NASpI per il primo mese del 2025 stanno per essere erogate, ma l’indennità di disoccupazione che offre un sostegno economico a chi ha perso involontariamente il lavoro, attesa da migliaia di beneficiari in tutta Italia, vedrà uno slittamento rispetto alle tempistiche consuete dei pagamenti.

NASpI 2025, calendario dei versamenti

L’INPS ha comunicato che i primi accrediti della NASpI di gennaio 2025, relativi alla mensilità di dicembre, prenderanno il via a partire da lunedì 13 gennaio. Questo posticipo, che si discosta dalla tradizionale data del 10 del mese, non è inusuale per il periodo di inizio anno. Vale la pena ricordare che anche nel 2024 i pagamenti erano slittati addirittura al 15 gennaio, mentre nel 2023 erano partiti proprio il 13 gennaio.

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Le ragioni dei ritardi

I motivi dei ritardi che si verificano sistematicamente a gennaio, dipendono da diversi fattori amministrativi e burocratici. A causarli sono principalmente le festività natalizie e la chiusura della contabilità pubblica. Il 1° gennaio, infatti, essendo festivo, impedisce all’INPS di avviare immediatamente le procedure di pagamento. In più, la contabilità pubblica rimane bloccata fino al 10 gennaio, stop che crea inevitabilmente un effetto domino sui tempi di erogazione.

L’assegno di disoccupazione di gennaio arriverà in ritardo. (Getty Images)

Differenze territoriali nei pagamenti

È fondamentale sottolineare, inoltre, che le date di accredito potranno variare significativamente anche da zona a zona. Questo perché la gestione dei pagamenti non è centralizzata a Roma, ma viene effettuata dalle singole sedi territoriali dell’INPS, ognuna con i propri tempi di elaborazione e procedure specifiche.

Monitoraggio dei pagamenti

Per tenere sotto controllo la propria situazione, i beneficiari hanno a disposizione alcuni strumenti digitali efficaci. Attraverso il “Fascicolo Previdenziale del Cittadinosul portale INPS, per esempio, accessibile con credenziali digitali (SPID, CIE o CNS), è possibile verificare lo stato dei pagamenti in tempo reale. Una volta effettuato l’accesso, basta navigare nella sezione “Prestazioni” e selezionare “Pagamenti” per visualizzare sia le mensilità già erogate che quelle in fase di elaborazione.

Novità normative del 2025

Il nuovo anno porta con sé anche importanti modifiche normative. Dal 10 gennaio 2025 entra in vigore una disposizione che impatterà significativamente sui lavoratori che cambiano frequentemente impiego. L’ultima legge di bilancio ha, infatti, introdotto criteri più stringenti per ottenere l’assegno mensile di disoccupazione, nel tentativo di contrastare un utilizzo della Naspi come “paracadute economico”. La novità riguarda in particolare chi si dimette volontariamente e successivamente viene licenziato da un nuovo lavoro a tempo determinato entro l’anno. Questo lavoratore, adesso, per poter accedere alla NASpI, dovrà dimostrare di avere accumulato almeno 13 settimane di contributi relativi all’ultimo lavoro svolto.

Una significativa novità si profila all’orizzonte per i lavoratori italiani nel sistema contributivo puro. (Getty Images)

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Stop alla Naspi per i rimpatriati

La legge 25 luglio 1975, n. 402 aveva stabilito che in caso di disoccupazione derivante da licenziamento o mancato rinnovo del contratto di lavoro stagionale da parte del datore di lavoro all’estero, i lavoratori italiani rimpatriati, nonché i lavoratori frontalieri, potessero continuassero ad avere diritto al trattamento ordinario di disoccupazione, a patto che facessero rientro entro un periodo di 180 giorni. Dal 2025, invece, non sarà più così. La Manovra prevede lo stop alla Naspi per i rimpatriati.

Licenziamento per assenze ingiustificate

Altra novità dal 12 gennaio 2025, prevede che, dopo 15 giorni di assenza ingiustificata o il termine massimo stabilito dal contratto collettivo, il datore di lavoro può segnalare il caso all’Ispettorato del lavoro. Se, una volta fatte tutte le verifiche, la segnalazione risulta corretta, il rapporto di lavoro si intende risolto per volontà del lavoratore. E di conseguenza non avrà diritto alla Naspi.

Suggerimenti pratici

Si consiglia ai beneficiari di monitorare regolarmente la propria posizione attraverso i canali ufficiali INPS, considerando che i tempi di accredito potrebbero variare. In caso di necessità, è sempre possibile rivolgersi alla sede INPS territoriale di competenza o consultare un patronato per assistenza specifica.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA





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