Rincari benzina, il prezzo supera i due euro in autostrada: cosa succede e dove costa di più

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Il prezzo della benzina schizza di nuovo sopra la soglia psicologica dei due euro al litro. Una mazzata per gli automobilisti che per fare il pieno potrebbero spendere più di cento euro a seconda ovviamente della capienza del serbatoio.

Attenzione però perché i prezzi possono variare di molto in base alla tipologia (il self service ovviamente consente di risparmiare rispetto al servito) e anche alla localizzazione degli impianti che in autostrada sono più cari.

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Il prezzo più alto registrato dall’osservatorio del Ministero è stato rilevato sull’A1 dove un litro di benzina in modalità servito nel fine settimana costava più di 2,4 euro. Un caso limite certo, ma anche a Nord Est il conto per gli automobilisti ha raggiunto cifre significative:

  • a Fratta nord la benzina servita ieri era a 2,204 euro (1,994 con il fai da te), il gasolio a 2,114 (1,904) con il Blue super a 2,254 (2,044) e il Blue diesel a 2,214 (2,004)
  • mentre a Fratta sud la benzina servita era a 2,259 (1,777) e il gasolio a 2,249 (1,722).
  • A Gruaro est invece sabato la benzina era a 2,206 (2,006) e il gasolio a 2,118 (1,918), esattamente gli stessi prezzi applicati anche a Gruaro ovest.

Notevole la differenza con i distributori dislocati lungo la rete stradale: nella stessa zona a cavallo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, a Precenicco sulla strada statale 14 la benzina sabato costava 1,787, il gasolio 1,697 mentre a Portogruaro in viale Trieste 27 la benzina costava 1,779 e il gasolio 1,689.

L’allarme del Codacons

Tra balzelli sui biocarburanti e quotazioni del petrolio al rialzo la benzina al self service si è attestata a 1,793 euro al litro, 1,695 il gasolio, mentre al servito la verde raggiunge 1,933 e 1,835 il gasolio. E se questi sono i prezzi sulla rete urbana, la situazione si complica in autostrada: il Codacons, che ha monitorato i listini comunicati dai gestori e pubblicati sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), ha segnalato prezzi sopra i 2,4 euro al litro.

Pur trattandosi di casi limite, il trend al rialzo è confermato dal confronto con i listini alla pompa praticati a dicembre: «Sulla rete urbana, rispetto ai prezzi praticati il mese scorso, un pieno di benzina costa oggi quasi 2,2 euro in più, mentre per un pieno di gasolio la spesa sale di 2,4 euro – analizza ancora il Codacons -. Su base annua, e considerando una media di due pieni al mese, l’aggravio di spesa è rispettivamente di 52 euro ad automobilista per la benzina, 57,6 euro per il diesel». Il timore è che l’andamento dei prezzi dei carburanti, come già avvenuto in passato, vada «fuori controllo» e possa innescare una spirale inflattiva con conseguenze sulla spesa delle famiglie.

L’appello

Da qui l’appello del presidente Carlo Rienzi: «Invitiamo il governo a prestare la massima attenzione all’andamento dei carburanti, per evitare ripercussioni per le tasche delle famiglie».

La replica del Mimit

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Il Mimit si difende sottolineando che il prezzo medio per la giornata di sabato, negli oltre 20 mila distributori del Paese è pari a 1,699 euro per il gasolio e a 1,796 euro per la benzina, mentre il prezzo medio sulla rete autostradale nazionale è per il gasolio pari a 1,806 euro e per la benzina a 1,896 euro.

«Vi sono alcuni distributori lungo la rete autostradale – scrive il ministero – che praticano un prezzo più alto nella modalità servito. Al contempo è bene considerare che vi siano migliaia di operatori che praticano un prezzo in linea o anche più basso della media nazionale. Proprio per questo è importante continuare a promuovere la trasparenza e la corretta informazione verso i consumatori, evitando di diffondere fake news».

Dati incompleti

Guardando i prezzi alla pompa sull’osservatorio del Ministero era però difficile farsi un’idea precisa dei costi visto che solo per una minima parte degli impianti il prezzo era aggiornato a domenica. E secondo il Codacons sono gli stessi gestori a segnalare anomalie nella pubblicazione dei listini da parte del Mimit. Errori che potrebbero alterare sensibilmente le medie nazionali del prezzo al litro. L’associazione ricorda che, dopo le tante segnalazioni di alcune pompe del Friuli Venezia Giulia, sia stata presentata una interrogazione parlamentare e la vicenda sarebbe finita sul tavolo della Guardia di finanza.

Le cause del rincaro

All’origine dell’incremento c’è il rincaro dei costi di miscelazione dei biocarburanti. Secondo i calcoli effettuati da Staffetta Quotidiana, tra il Natale e l’Epifania i prezzi di benzina e gasolio alla pompa sono aumentati di cinque centesimi al litro, a fronte di una salita delle quotazioni dei prodotti raffinati pari a circa tre centesimi al litro. I due centesimi di differenza sono dovuti, appunto, alle maggiorazioni dei costi di miscelazione.



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