Terni, recupero evasione Imu: il Comune ‘spinge’ con gli incentivi ai dipendenti. Ok al regolamento


di S.F.

Il recupero dell’evasione Imu, il Comune spinge ancora. Questa volta in modo diverso, incentivando a livello economico le maggiori attività richieste ai dipendenti: questa la ragione principale per l’approvazione in giunta del regolamento per la costituzione e la ripartizione del fondo incentivante, previsto dalla legge dello Stato 145 del 2018 (comma 1091 dell’articolo 1). Firmano l’assessore Michela Bordoni e il dirigente – nonché direttore generale dell’ente – dell’ufficio unico delle entrate Claudio Carbone.

IMU E COMMERCIO, IL DIBATTITO PROSEGUE

L’assessore Bordoni con il dg Carbone

In sostanza si dà impulso all’attività cercando di valorizzare le professionalità ed i risultati ottenuti nel corso del tempo dai dipendenti. Ergo, maggiore riscossione equivale a maggior guadagno personale. Un incentivo, appunto. D’altronde nel Dup 2025-2027 approvato in consiglio il 18 dicembre ci sono una serie di input per il recupero dell’evasione. E per quel che concerne l’Imu, ad esempio, per il 2025 è stata stanziata una somma da 2,8 milioni di euro nel bilancio di previsione. Discreta cifra.

BILANCIO 2025-2027, IMU E IRPEF RESTANO AL MASSIMO

I dati 2024 Imu (aggiornamento a settembre)

«Il Comune di Terni – viene sottolineato – è da tempo impiegato in azioni tese a migliorare il tasso di riscossione delle proprie entrate tributarie, ed il presente strumento di incentivazione può contribuire all’attuazione di ulteriori obiettivi di miglioramento della gestione e della percentuale di realizzo delle stesse». Tutto ciò per premiare il «merito, la professionalità ed il raggiungimento degli obiettivi posti dall’amministrazione». Un’attuazione non automatica in realtà, ma discrezionale. E ora a palazzo Spada hanno deciso di attivarsi in tal senso. Il testo è stato condiviso con le organizzazioni sindacali a dicembre. Bene, cosa comporta?

IL COMUNE SPINGE SULL’IMU: OK A SUPPORTO DA 1,9 MILIONI DI EURO

L’ufficio tributi

Si parte da una percentuale. Il fondo è costituito dal 5% del maggior gettito Imu accertato e riscosso sulla base degli accertamenti dell’esercizio fiscale precedente: il 2025 sarà il primo anno di applicazione del regolamento e, di conseguenza, il ‘bottino’ da dividere riguarderà le riscossioni – anche quelle coattive – effettuate nel 2024. Poi la divisione del fondo: il 92% sarà destinato all’incentivazione del personale, il restante 8% all’acquisto di beni, strumentazioni e tecnologie per migliorare la capacità di entrate tributarie. In ogni caso gli incentivi per singolo anno non potranno andare oltre il 15% del trattamento economico tabellare per tredici mensilità (Ccnl).

LO SCONTRO COMUNE-LEONINO PER L’IMU

Si arriva ai coefficienti di ripartizione del fondo incentivante. A chi va la ‘fetta’ maggiore? Al personale dell’ufficio tributi (servirà costituire un gruppo di lavoro formale) per il 65%. Poi il dirigente dell’ufficio unico delle entrate (14%, Carbone), il funzionario responsabile/coordinatore del gruppo (14%, da stabilire), personale che svolge lavoro di supporto per l’ufficio tributi (4%) e, a chiudere il cerchio, i messi notificatori (3%). Percentuali modificabili in caso di mancanza di alcune delle figure professionali elencate. Infine un ‘paletto’ fondamentale per l’applicazione del regolamento: il Comune deve approvare il bilancio di previsione entro dicembre. Ciò è accaduto e dunque si procede.

IMU, DEBITI ANCHE DA OLTRE 150 MILA EURO: SCATTA LA RATEIZZAZIONE

Gli ultimi dati pubblicati sull’Imu – controllo di gestione concomitante 2024 – risalgono al 30 settembre con avvio a notifica di 2.094 avvisi per un totale lordo di poco superiore agli 8 milioni di euro. I validamente notificati? L’83,33% e, di questi, pagati il 29,17%. «La percentuale di notifiche – fu specificato un paio di mesi fa – andate a buon fine risulta peggiorata rispetto al 2023 (83,33% nel 2024 contro il 93,73% nel 2023). Di contro vi è un miglioramento in riferimento agli atti annullati (12,13% nel 2024 contro il 19,09% nel 2023). È necessario attenzionare le attività di notifica per indagare sulle difficoltà». Vedremo se andrà meglio.



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