Ottenuta la certificazione per il mercato europeo. Il lancio in quattro Paesi, tra cui l’Italia. Stefano Genco, Global Head of Super Audio e Nuance Audio di EssilorLuxottica:«Vogliamo eliminare lo stigma legato agli apparecchi acustici, così come abbiamo già fatto 50 anni fa con gli occhiali»
Da prototipo, è il momento di passare a prodotto vero e proprio. Un prodotto che punta a rivoluzionare il settore dei dispositivi per aiutare le persone che hanno problemi di udito a percepire meglio i nuovi e le voci. Con un approccio completamente nuovo. I Nuance Audio di EssilorLuxottica sono pronti ad arrivare sul mercato europeo. Sono occhiali pensati per aiutare a sentire meglio chi soffre di lievi e moderati disturbi, una serie di patologie minori che però colpiscono tantissime persone, circa un miliardo nel mondo.
«Abbiamo ottenuto la certificazione per la vendita in Europa, il cosiddetto bollino CE – ci spiega Stefano Genco, Global Head of Super Audio e Nuance Audio di EssilorLuxottica -. E anche la certificazione come produttori di apparecchi acustici. E l’abbiamo ottenuta in anticipo rispetto a quanto sperato, di conseguenza stiamo cercando di anticipare il lancio sui mercati europei. Stiamo affinando gli ultimi processi e procedure di negozio per poter partire». L’azienda è in attesa anche dell’approvazione della certificazione dell’Fda americana, che dovrebbe arrivare a breve, per poter iniziare a vendere anche negli Stati Uniti. Tornando al nostro continente, «i primi quattro Paesi saranno, in un ordine ancora da definire, l’Italia, la Francia, la Germania e la Spagna». Presto, nei prossimi mesi – forse già a febbraio – inizierà la distribuzione nei negozi di Salmoiraghi&Viganò e GrandVision, e presso i negozi di ottica e apparecchi acustici dei partner dell’azienda.
Oltre al loro funzionamento, che spiegheremo più avanti nel dettaglio, l’aspetto rivoluzionario dei Nuance Audio è anche il prezzo. Il costo sarà decisamente più basso rispetto a quello che una persona con problemi di udito deve mettere in conto per dotarsi di un supporto per sentire meglio: per una coppia di apparecchi acustici tradizionali si può spendere dai tre, quattromila euro fino a ottomila. I Nuance costeranno meno di un terzo. Possiamo ipotizzare che il prezzo sarà poco più di mille euro.
EssilorLuxottica ha presentato i Nuance Audio esattamente un anno fa, proprio al Ces di Las Vegas. Il dispositivo è stato premiato anche quest’anno tra i migliori prodotti della fiera con un Innovation Award. La folla per dare un occhiata ai primi occhiali pensati non solo per farci vedere meglio ma anche per sentire meglio non si esaurisce mai nello stand al Venetian Expo, nel padiglione dedicato alle tecnologie per la salute: «Vogliamo eliminare lo stigma legato agli apparecchi acustici, così come EssilorLuxottica ha già fatto 50 anni fa con gli occhiali – aggiunge Stefano Genco – Perché anche questo dispositivo diventi qualcosa da indossare senza paura di essere giudicati, che sia confortevole ed esteticamente piacevole. In questo modo mettiamo insieme due funzioni: dai cinquant’anni in su probabilmente hai già dei problemi di vista, già porti gli occhiali, quindi non hai problemi a usarli, soprattutto se lo stesso identico oggetto ti risolve anche un altro problema. Che magari sai di avere, ma che hai sempre negato anche a te stesso, perché l’unica soluzione esistente è un apparecchio acustico che ti fa sentire vecchio».
Speaker, microfoni e sensori sono nascosti nelle aste delle occhiali e aiutano il software – il vero lavoro innovativo di questo prodotto per cui sono stati depositati diversi brevetti – di identificare la nostra voce, i rumori attorno e la voce che vogliamo ascoltare in base a dove volgiamo lo sguardo. E di amplificare ciò che vogliamo sentire, per farcelo sentire meglio, «abbassando» il volume invece di ciò che non ci serve. L’azienda nel corso di quest’anno ha continuato a migliorare il suo prototipo – è stata acquisita recentemente anche la startup francese Pulse Audition la cui soluzione per migliorare la comprensione del parlato isolandolo dal rumore di fondo verrà in futuro integrata nei Nuance – così come l’app dedicata. Sono state inserite diverse impostazioni di ascolto che «filtrano» le onde sonore in base alle diverse circostanze in cui ci possiamo trovare. Le avevamo provate all’Ifa di Berlino e avevamo trovato impressionante soprattutto la modalità «C», che lavora sulle alte frequenze e riporta un suono che a noi che sentiamo bene risulta molto metallico ma che per chi soffre di disturbi uditivi può aiutare a sentire bene suoni che spesso si perdono, come la parte finale delle parole. Un’altra caratteristica che salta subito «all’orecchio» quando si indossano i Nuance è che viene amplificata anche la nostra di voce. Una funzionalità voluta e studiata: chi sente poco, sente poco anche se stesso. E se percepisce meglio cosa sta dicendo, eviterà di alzare la voce quanto parla senza neanche rendersene conto.
In generale questi occhiali, nella prospettiva di Stefano Genco e della sua azienda, sono un prodotto che può essere pensato anche per avere una funzione sociale, in quanto permette a chi ha difficoltà a capire ciò che succede attorno a sé di tornare ad essere parte del mondo, senza indossare qualcosa di cui ci si può vergognare: «Poter sentire meglio permette di frenare il declino cognitivo perché evita di isolarti dal mondo. Ed è stato dimostrato scientificamente: è stato recentemente pubblicato uno studio della Johns Hopkins University su questo».
I Nuance Audio si ricaricano wireless riponendoli nella custodia. Proprio come i loro “cugini” Ray-Ban Meta. Ma i due prodotti hanno premesse e scopi molto differenti: «La nostra strategia è tenere i due prodotti separati. I Ray-Ban Meta per la parte sociale e fun, i Nuance come dispositivo a scopo medicale. Su cui prossimamente aggiungeremo dei sensori sempre con una prospettiva Health, come quelli utili a rilevare le cadute, il battito cardiaco o la temperatura corporea». Un paio di occhiali per vedere, sentire e – in futuro – monitorare la nostra salute.
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