Lavori post alluvione, il punto in Commissione consiliare

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Ieri sera si è parlato anche di tagli alla vegetazione all’altezza dell’ansa di Cà Bianchi lungo il fiume Savio

Pulizia lungo il Savio

Più attenzione alla salvaguardia delle piante durante la messa in sicurezza dei fiumi.

“Tagli conformi ai criteri richiesti”

Ieri sera in seconda commissione consiliare dedicata agli aggiornamenti sui lavori di ricostruzione post alluvione, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e Protezione civile è stata chiamata a rispondere anche degli indiscriminati (secondo il Wwf che ha lanciato la protesta) tagli alla vegetazione con tanto di ruspe all’altezza dell’ansa di Cà Bianchi lungo il Savio. “È stato realizzato un intervento in conformità ai criteri richiesti, in quell’area non avevamo avuto la possibilità di fare manutenzione da tantissimi anni e dunque andava necessariamente svolto con macchine operatrici, inoltre piante che sembravano apparentemente sane sono risultate ammalorate – ha spiegato l’ingegnera Sara Vannoni, responsabile dell’Ufficio sicurezza territoriale e Protezione civile di Forlì-Cesena -. Abbiamo comunque colto tutta l’attenzione che l’intervento ha sollevato e, al fine di migliorarlo, per i prossimi stralci abbiamo coinvolto un agronomo forestale che relazionerà sullo stato di salute delle piante, prima e dopo lo svolgimento dei lavori realizzati dall’azienda incaricata”.

I progetti dell’Agenzia regionale

Questo intervento, inerente alla vegetazione fluviale per la riduzione del rischio idraulico e proteggere così i centri abitati lungo il Savio, rientra tra i tre progetti in fase di realizzazione per complessivi 4 milioni e 650mila euro, attuati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e Protezione civile. Un altro è volto a incrementare la capacità di deflusso nel tratto urbano, alquanto critico, compreso tra il ponte Secante e il ponte di ferro (3,5 chilometri di lunghezza) tramite l’abbassamento delle banche del Savio, che prevede l’asportazione di 75mila metri cubi di terra. Il terzo riguarda gli affluenti minori: torrente Borello, rio Mulinelli rio della Taverna, rio Capazza, rio Cesuola, fosso delle Rose, fosso delle Balze, fosso del Cantone. Sono in corso di progettazione ulteriori interventi di ripristino e miglioramento della funzionalità idraulica del Savio e del torrente Borello per 4 milioni di euro. “Vogliamo completare la riduzione del rischio dell’abitato di Cesena andando ad aumentare le quote di sommità degli argini e muri idraulici attualmente esistenti e l’ottimizzazione della capacità di invaso della cassa di espansione Cà Bianchi”, ha affermato l’ingegnera Vannoni.

Interventi anche al Rubicone e al Pisciatello

Inoltre, un altro pacchetto di opere, per 4 milioni e 870mila euro, riguarda il fiume Rubicone e il torrente Pisciatello. Si tratta del ripristino della sezione di deflusso e della gestione della vegetazione fluviale e interessano oltre Cesena (la difesa dell’abitato di Case Castagnoli) anche i comuni di Montiano, Roncofreddo e Savignano.

Non solo Pnrr

Gran parte degli interventi sono stati finanziati con le risorse del Pnrr, che in buona parte non erano state impegnate dal ministero dell’Ambiente e che l’anno scorso ha visto l’assegnazione di un budget di un miliardo e 200 milioni di euro e devono essere necessariamente rendicontati nel primo semestre del 2026. “A questi si aggiungono una serie di opere di competenza del Comune sulle reti fognarie in via Biella a Pievesestina e via Fornasaccia a Ronta, dal costo di 2,5 milioni, che verranno affidate entro giugno e completate in un anno – è intervenuto il sindaco Enzo Lattuca -. C’è poi l’intervento dell’impianto di sollevamento in via Giarabub che verrà affidato all’azienda esecutrice entro giugno e terminato in due mesi. A breve inizierà la progettazione degli ultimi interventi, tra cui quello in via Rio Granarolo. Da valutare, infine, eventuali lavori che riguardano il ponte Risorgimento e il ponte Nuovo”. Incontri pubblici che illustrano i lavori si terranno il 13 gennaio nel quartiere Oltresavio e il 20 gennaio nel Ravennate.



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