Cosa succede quando il parcheggio si protrae oltre la durata del ticket o del disco orario, diventando vietato: cos’è cambiato con il nuovo Codice della Strada.
Una situazione frequente in cui si imbattono amaramente gli automobilisti è quello della multa per superamento per orario di sosta programmato in base al ticket di parcheggio acquistato o al disco orario esposto sul parabrezza. Spesso capita, pur non volendo, di lasciare l’auto più a lungo del previsto. Cosa succede in questi casi?
Con il nuovo Codice della strada, in vigore dal 14 dicembre 2014, le sanzioni sono state incrementate rispetto al passato, per cui bisogna dimenticare la vecchia, e bassa, multa che spesso rendeva più conveniente lasciare l’auto in divieto, accettando il rischio di essere contravvenzionati, anziché metterla in un parcheggio a pagamento e molto più costoso, specialmente nelle grandi città.
Adesso sono state introdotte le multe di importo crescente in base al tempo in cui si lascia il veicolo in divieto di sosta, e questo cambia radicalmente le cose. Ma procediamo con ordine e vediamo i vari aspetti della nuova disciplina per capire cosa succede a chi “dimentica” di esporre il tagliando orario, oppure acquista il ticket e lo mette regolarmente sul parabrezza ma poi rimane parcheggiato ben oltre il periodo di sosta consentita.
Divieto di sosta oltre orario: le nuove sanzioni
Con la nuova formulazione degli articoli 7, 157 e 158 del Codice della strada (introdotta dall’art. 24 della legge di riforma, la n. 177 del 25.11.2024) l’importo della multa è commisurato all’entità del tempo trascorso dalla scadenza della sosta consentita (quindi dall’orario finale del disco orario o del ticket) sino al momento di accertamento della violazione, cioè quando arrivano i vigili che constatano il divieto di sosta.
In sostanza, adesso più lasci l’auto in sosta vietata più paghi di multa.
Precisamente, la riforma in vigore dal 14 dicembre 2014 è intervenuta sull’articolo 7, comma 14, del Codice della strada, prevedendo che: «Nei casi di sosta vietata, in cui la violazione si prolunghi oltre ventiquattro ore, la sanzione amministrativa pecuniaria [che va da 42 a 173 euro] è applicata per ogni periodo di ventiquattro ore, per il quale si protrae la violazione. Nel caso di violazione per superamento dei limiti temporali di sosta consentiti ai sensi dell’articolo 157, comma 6, la sanzione amministrativa è del pagamento di una somma da euro 26 a euro 102. Qualora la violazione di cui al quarto periodo si protragga nel tempo, la sanzione è calcolata moltiplicando gli importi stabiliti dal quarto periodo per il numero intero dei periodi di tempo massimo consentito compresi nel tempo intercorso dall’inizio della violazione fino al momento dell’accertamento, comunque fino a un importo massimo pari al quadruplo degli importi stabiliti dal quarto periodo».
La formulazione della norma è complessa, ma in pratica succede questo: la sosta oltre il limite consentito (quindi a partire dal momento della scadenza del “grattino” o del disco orario) viene sanzionata in misura crescente che prevede, innanzitutto, una multa per ogni superamento di 24 ore del divieto di sosta (ad esempio per chi ha lasciato la macchina ieri mattina alle ore 7 e viene trovato ancora parcheggiato oggi alle 15 si applica una doppia sanzione, e se la macchina non verrà tolta entro domani scatterà la terza multa), e, inoltre, l’importo concreto viene calcolato con la formula matematica della moltiplicazione della sanzione singola per il numero intero dei periodi di tempo massimo consentito per la sosta.
Perciò con le nuove norme chi parcheggia la macchina con un ticket valido per un’ora, ma poi la lascia in sosta ulteriormente e per diversi giorni di seguito, potrà essere sanzionato fino al quadruplo della multa base, che altrimenti andrebbe da 26 euro a 102 euro: si potrà, quindi, arrivare da un minimo di 96 euro ad un massimo di 408 euro.
Ricordiamo che l’articolo 157 comma 6 sopra richiamato impone ai conducenti che lasciano l’auto in un punto in cui la sosta è a permesso limitato «di segnalare, in modo chiaramente visibile, l’orario in cui la sosta ha avuto inizio», quindi esponendo il ticket di parcheggio o il disco orario, ed inoltre dispone che: «Ove esiste il dispositivo di controllo della durata della sosta è fatto obbligo di porlo in funzione»: la violazione di questi obblighi comporta automaticamente l’applicazione della multa per sosta vietata.
Insufficiente pagamento del parcheggio in zone tariffate
Una disciplina ulteriore scatta nei casi in cui la sosta vietata avvenga in zone tariffate, e riguarda il caso di insufficiente pagamento del ticket orario, come ad esempio chi lascia in sosta l’auto per due ore o più avendo comprato ed esposto il “grattino” solo per la prima ora. Anche in queste situazioni la multa è crescente ma sono previste delle tolleranze e riduzioni, e precisamente:
- se l’accertamento della violazione avviene entro il 10% del tempo per cui è stata corrisposta la tariffa, non si applica alcuna sanzione (c’è, quindi, una tolleranza variabile, ad esempio per 6 minuti su un’ora, entro la quale non c’è nessuna multa; chi aveva comprato un ticket valido per 2 ore beneficerà di una tolleranza di 12 minuti);
- se la violazione è accertata tra il 10% ed il 50% del tempo in cui è stata corrisposta la tariffa (quindi, nell’esempio fatto sopra, fino a mezz’ora oltre la scadenza di un’ora del ticket, o dopo un’ora se il primo ticket era per 2 ore), la sanzione prevista, che andrebbe da 83 a 332 euro, è dimezzata;
- nel caso in cui l’accertamento della violazione avvenga quando è stato superato il 50% del tempo per cui è stata corrisposta la tariffa, si applica la sanzione intera da 83 a 332 euro. Anche queste sanzioni si applicano per ogni periodo di ventiquattro ore in cui si protrae la violazione, quindi vengono ripetute di giorno in giorno.
In tutti i casi, le suddette sanzioni sono «maggiorate di un importo corrispondente all’intero periodo tariffato nel giorno di calendario in cui avviene l’accertamento», quindi oltre alla multa si paga anche una giornata piena di parcheggio.
Parcheggio nei posti riservati a disabili
Concludiamo ricordando che la multa per chi parcheggia nei posti riservati ai disabili con il nuovo Codice della strada (articolo 158, comma 4 bis) è aumentata rispetto al passato: adesso la violazione del divieto è punita con una sanzione pecuniaria da 165 a 660 euro se si tratta di ciclomotori e motoveicoli a due ruote che invadono le piazzole contrassegnate o gli scivoli di passaggio, mentre per gli altri veicoli (autovetture, furgoni, camion ecc.) va da 330 a 990 euro. Prima del 14 dicembre 2014 tali sanzioni ammontavano, rispettivamente, da 80 a 328 euro per le moto e da 165 a 660 euro per i veicoli a quattro o più ruote.
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