Shopping e sconti, ecco i capi più venduti

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Circa 138 euro a persona per un giro d’affari di 4,9 miliardi di euro. Con queste premesse sono partiti i saldi invernali. In riva allo Jonio, la caccia all’acquisto (a prezzo scontato) del capo tanto agognato è partita lo scorso 4 gennaio.

Secondo un’indagine realizzata dal Confcommercio e Format Research «quasi il 49% degli acquirenti approfitterà dei saldi per acquistare un articolo che desidera da tempo, con una maggiore propensione tra i consumatori più giovani».

«Rispetto al 2024, cresce la percentuale di chi prevede di spendere di più durante i saldi, passando dal 20,2% al 22,1%».

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Fin qui le previsioni. Ma come sta andando effettivamente la corsa ai saldi invernali? Lo abbiamo chiesto ai negozianti tarantini.

Mario Raffo (presidente Federmoda Confcommercio Taranto “Lifestyle – Maran 74”): «I saldi sono partiti leggermente meglio rispetto allo scorso anno. I primi tre giorni si è registrato un buon afflusso di clienti nei negozi di vicinato. Un dato che però, con il passare dei giorni, è andato via via assestandosi. A nostro avviso, si è trattato comunque di un buon avvio che però è figlio di un Natale in sordina. Infatti, sia il “Black Friday” che la data di inizio dei saldi troppo ravvicinata alle festività, hanno influito pesantemente sulle vendite natalizie. Auspichiamo che le basse temperature riscontrate in questi ultimi giorni continuino ad accompagnare la seconda parte dei saldi».

«Speriamo che, prossimamente, sia presa in seria considerazione la proposta di far slittare la data d’avvio dei saldi, almeno alla terza o quarta settimana di gennaio, se non addirittura ai primi giorni di febbraio. Ormai è persino anacronistico parlare di saldi di fine stagione, siamo troppo a ridosso del Natale. C’è da dire che, a riguardo, noi esercenti dobbiamo mettere in conto anche problemi di natura tecnica. Infatti, ci sono procedure rigide che bisogna rispettare prima di aprire i locali per i saldi. Ad esempio, bisogna riprezzare la merce con la percentuale di sconto. Un lavoro di non poco conto. In più bisogna aggiungere che le condizioni climatiche sono mutate. Bisogna inoltre dire che i saldi dovrebbero trasformarsi in una occasione per attrarre maggiori clienti e turisti. Per traguardare questo obiettivo, bisogna intervenire con decisione per ridare decoro ad alcune zone degradata delle diverse aree commerciali. Rendere i luoghi più accoglienti e puliti può senza dubbio stimolare la clientela».

Andrea Liuzzi, coordinatore provinciale Fismo Confesercenti – “AL 130 – Martina Franca”: «Per fare un primo bilancio dei saldi invernali bisogna innanzitutto dire che il maltempo ha influito. Ecco, possiamo dire che, sotto questo punto di vista, l’avvio dei saldi è stato negativo per il commercio di prossimità. Ovviamente, il cattivo tempo ha spostato la clientela verso i centri commerciali. In ogni caso, nonostante ci siano “Black Friday” e diversi periodi di scontistica durante l’anno, i saldi continuano a mantenere immutato il loro fascino».

«Io, come i miei colleghi, nonostante l’avvio stentato, stiamo riscontrando un notevole interesse dell’utenza. Siamo ottimisti. Siamo partiti con degli sconti del 20% per arrivare, nei prossimi giorni, ad una scontistica del 50%. Intorno a febbraio si arriverà anche al 70% per dare agli esercenti la possibilità di liberare i magazzini e far entrare le nuove collezioni. I capi più ricercati sono i maglioncini, i capospalla (giacca, cappotto o soprabito) ed i pantaloni. Ovviamente si cercano anche i capi griffati a prezzi scontati».

Ilaria Lupo (Fismo Confesercenti – “Maison Lûclè”): «Al momento non possiamo essere soddisfatti. I saldi non stanno andando benissimo come negli anni scorsi. Diciamo che, almeno per ciò che riguarda il centro cittadino, non c’è una grande affluenza di gente. Diverse le possibili ragioni: dalla mancanza di parcheggi, all’atavica crisi economica che non sta dando respiro alle famiglie tarantine. In anni recenti, nei primi giorni di saldi, l’utenza della provincia jonica prendeva d’assalto i negozi del centro. Purtroppo, nel corso degli anni, il salotto di Taranto ha perso molto della sua attrattività».

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«Gli acquisti vengono effettuati sempre più online e questo sta causando la chiusura di diverse attività commerciali, alcune anche storiche. Poi ci sono le problematiche relative al decoro urbano. Come dicevo in premessa, ci sono pochi parcheggi. I pochi fortunati che riescono nell’impresa di trovarne uno, devono pagare il tagliando e poi affrontare uno dei tanti parcheggiatori abusivi che presidiano intere aree. E, da ultimo, fare lo slalom tra mendicanti e ambulanti irregolari. Così diventa davvero dura per noi commercianti. Servono maggiori controlli ed una migliore cura per le strade del Borgo».

Giuseppe Spadafino (vicepresidente vicario Confcommercio Taranto, presidente delegazione Italia Montegranaro – “Spadafino la Merceria”): «La premessa è d’obbligo: come diciamo ormai da tempo, siamo dell’idea che i saldi debbano essere posticipati. La consuetudine del “Black Friday” (inizialmente si concentrava in un unico giorno ma ora si è arrivati addirittura a 15 giorni di vendite a prezzi scontati) unita all’avvio dei saldi nei primi giorni del nuovo anno, si ripercuotono inevitabilmente sugli acquisti cosiddetti “natalizi”. Queste circostanze non fanno altro che depotenziare quello che dovrebbe essere il periodo più florido per il commercio di via. Nonostante questo, possiamo dire che i saldi sono partiti bene. Soprattutto nei primi 3-4 giorni c’è stata una impennata rispetto allo scorso anno».

«Il primo dato è stato positivo con un +15% delle vendite. I capi che si vendono di più sono le maglie, le felpe, i capospalla e le calzature. Certo, resta il grande problema delle vendite online e, quindi, dell’assenza di una regolamentazione capace di mettere alla pari i negozi fisici (che hanno spese legate al lavoro, alle bollette ed alla gestione dei locali) e le piattaforme di e-commerce. Non va trascurato l’aspetto legato alla “piacevolezza dell’acquisto”.

Sì, perché chi decide di acquistare in un negozio di vicinato lo fa anche per il piacere di passeggiare, guardare le vetrine. Anche per questo bisogna ragionare su come rimuovere le varie criticità che si frappongono tra i negozi e la potenziale clientela: sicurezza, illuminazione e pulizia, giusto per citare le tematiche più ricorrenti.

L’amministrazione comunale deve fare la sua parte anche in virtù dei tanti cantieri che apriranno i battenti quest’anno. Il nostro auspicio è che questi non diventino devastanti per l’ambiente circostante. Chiediamo di condividere tempi e modi di gestione».

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