Presentato il gemello Digitale della Zip per la decarbonizzazione della città

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La sostenibilità della città passa per “PadovaXChange”, il progetto sulla digitalizzazione dei distretti urbani grazie alla creazione di un gemello digitale energetico, base di una roadmap di decarbonizzazione della città. La presentazione pubblica di ieri, 16 gennaio, nella Sala Paladin del Municipio di Padova, e alla quale hanno partecipato gli assessori Margherita Cera (innovazione e transizione digitale) Andrea Ragona (urbanistica e ambiente) e Antonio Bressa (edilizia privata e attività produttive) a conferma che il percorso di decarbonizzazione della città coinvolge ogni  settore,ha illustrato i risultati e le analisi del Gemello Digitale creato nell’area ZIP e che è replicabile in altre zone. Tra i vari risultati, la riduzione del 92% di CO2 emessa annualmente nell’area.  L’evento è stato una occasione importante per far conoscere il progetto all’interno del piano di transizione verde della città, grazie al programma Net Zero City Mission e diventare Net Zero entro il 2030. R2M Solution, leader del progetto, è inoltre firmataria del Climate City Contract del Comune di Padova, il documento cardine per la transizione verde della città.  L’ingegnere Simone Buffa di R2M Solution, Thematic Area Leader – Smart and Sustainable Communities, commenta: “Il gemello digitale della ZIP è la chiave di volta a supporto del Comune e degli Imprenditori nell’affrontare la sfida della decarbonizzazione e prendere decisioni strategiche in termini di rigenerazione urbana, energie rinnovabili e risparmio energetico”.

L’assessora all’innovazione e transizione digitale Margherita  Cera commenta: “Il progetto sviluppato con questo gemello digitale ha l’obiettivo di simulare scenari di decarbonizzazione della zona industriale.  Noi come Comune abbiamo fornito i dati Lidar  dei rilevamenti aerei della città,  grazie ai quali si sono potute avere  moltissime informazioni, ad  esempio  le misure esatte dell’altezza e della superficie di ogni edificio della zona iondustriale. Sono stati presi poi i consumi standard per ogni tipologia di impresa, che sono disponibili in speciali banche dati, ai quali sono stati affiancati quelli esatti forniti in prima persona da alcune aziende della ZIP che hanno già aderito al Climate City Contract e che quindi hanno collaborato fattivamente a questo progetto. Sulla base di questi dati I ricercatori hanno costruito il gemello digitale dei consumi energetici della zona industriale. Sucessivamente sulla base di questi consumi hanno fatto una simulazione:  se noi mettiamo il “cappotto” agli edifici, se noi li coibentiamo, installiamo il fotovoltaico, qual è il risparmio energetico che si ottiene? Sono state quindi suggerite tre strategie diverse, di cui una porterebbe addirittura la zona industriale ad essere un distretto di energia positiva, capace anche di scambiare, soprattutto con il teleriscaldamento, energia tra la ZIP e il resto della città. Il costo di tutti questi interventi sarebbe naturalmente molto alto,  ma è interessante che questa simulazione di risparmio sui consumi è in un certo senso un “regalo” che viene dato a tutte le imprese della zona industriale e a chi ha messo a disposizione i dati precisi della propria attività, e suggerisce a tutta la città quelle che potrebbero essere le azioni da fare per il Climat City Contract.  Infine in vista dei finanziamenti che potrebbero essere disponibili tramite l’UE e il progetto delle Mission Cities si potrebbero individuare dei progetti eleggibili. Direi quindi che questa è una utile applicazione del gemello digitale, che è una tecnologia fondamentale per le città per simulare i cambiamenti e i loro effetti nella città, e che sempre di più deve essere calata in casi di studio concreti,  quale appunto quello dell’efficientamento energetico.  E’ stato molto utile che il Comune avesse già a disposizione i dati dei rilevamenti per ottimizzare questa applicazione del gemello digitale, sulla scia del fatto che, ricordiamo, l’innovazione a Padova deve essere soprattutto al servizio della transizione verde  in ragione dell’obiettivo che abbiamo con la mission city e questo progetto è un esempio concreto di come la tecnologia può essere utile a questi scopi e quanto siano importanti i dati raccolti con il progetto My data che possono essere messi a disposizione per progettualità di questo tipo”.

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L’assessore  all’edilizia privata e alle attività economiche Antonio Bressa sottolinea: “E’ uno studio molto interessante che ci ha permesso di capire, sia per quanto riguarda la zona industriale che in maniera più ampia, il patrimonio edilizio della città, come gli obiettivi di neutralità climatica e di transizione energetica della città, così come li abbiamo identificati con la progettualità di Padova 2030, sono fattibili, anche se richiedono un importante investimento economico, attraverso una serie di azioni innovative che riguardano lo sviluppo di energie rinnovabili e il miglioramento delle condizioni energetiche degli edifici anche attraverso il possibile uso del teleriscaldamento. Questo insieme di informazioni ci permette di indirizzare  in maniera più efficace le tante  azioni che insieme ai privati e agli stakeholders della città stiamo mettendo in campo. Presto presenteremo un piano di adattamento specifico per la zona industrial”.

L’assessore all’urbanistica e all’ambiente Andrea Ragona spiega: “Siamo contenti che questo studio ci  permetta di iniziare  a concretizzare il Climate City Contract. Certo questa è una simulazione, non un intervento concreto, però è da qui che si deve partire e questo è un elemento che ci fa capire che quello di cui abbiano inizialmente discusso, quando lo confrontiamo con i dati e con i numeri, è qualcosa di concretamente realizzabile.  Serve uno sforzo da parte di tutti, però il fatto che parliamo di cose tecnicamente fattibili, e soprattutto che per quanto riguarda le industrie si tratti di investimenti certamente importanti, ma che si ammortizzano in sei sette anni, dimostra che è possibile coniugare con successo la sostenibilità economica con quella ambientale”.

Selezionato nell’ambito dell’iniziativa europea Scalables Cities +PADOVAxCHANGE ha creato un gemello digitale energetico dell’area industriale di Padova (ZIP). Collaborando con il Comune e vari stakeholders, il “gemello digitale” così ottenuto permette di elaborare scenari di decarbonizzazione finalizzati alla creazione di un Distretto ad Energia Positiva nell’area industriale di Padova (ZIP), una fase essenziale per delineare una roadmap di decarbonizzazione efficace, fondata su dati precisi e scenari realizzabili.Più nel dettaglio un gemello digitale energetico è una replica virtuale di un sistema energetico fisico basato su simulazioni per studiare le prestazioni, migliorare l’efficienza e supportare decisioni strategiche. Il Gemello Digitale dell’area ZIP è stato creato, validato e utilizzato per simulare scenari futuri, inclusi:

La creazione di una rete di teleriscaldamento che utilizzi il calore di scarto. L’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, come il solare fotovoltaico. La simulazione dei flussi di energia di una comunità energetica. L’integrazione di queste soluzioni per raggiungere l’obiettivo di un Distretto a Energia Positiva e lo sviluppo di comunità energetiche. La riduzione del 92% di CO2 annui dell’area ZIP è uno tra i risultati più incisivi e positivi  raggiunti  grazie al  Gemello Digitale del progetto +PADOVAxCHANGE. Il Comune di Padova potrà sfruttare queste simulazioni per valutare vari scenari di decarbonizzazione e sviluppare un piano di transizione verso l’energia pulita. Grazie alla modellazione energetica dinamica del Gemello Digitale, è possibile realizzare questi scenari e permettere alle amministrazioni di pianificare azioni concrete e mirate per raggiungere gli obiettivi Net-Zero 2030. Un aspetto chiave di +PADOVAxCHANGE è il coinvolgimento della comunità per trasferire conoscenze e metodologie, estendendo l’approccio del progetto ad altre aree urbane. Il Comune di Padova ha collaborato attivamente fornendo i dati, mentre alcuni stakeholders chiave sono stati coinvolti attraverso incontri con rappresentanti di realtà locali. Ad esempio, durante l’anno di durata di progetto, R2M Solution ha coinvolto Atlas Copco, Lundbeck, Peroni e, infine, Italchimica.  Un importante ruolo  potrà essere svolto anche da Interporto Padova Spa  che dal luglio scorso con la incorporazione del Consorzio Zip ha assunto il ruolo di ente gestore di tutta la Zona Industriale.

Dal 2022, Padova è tra le 100 città europee selezionate dal programma City Mission per diventare climaticamente neutre e intelligenti. A settembre 2024, ha presentato alla Commissione Europea il Climate City Contract, un piano strategico per azzerare le emissioni nette di gas serra con azioni specifiche, scadenze e un piano finanziario dedicato. R2M Solution, insieme ad altre 35 realtà locali, ha firmato il contratto per supportare il progetto Net Zero della città. Alla presentazione tenuta ieri da R2M Solution, hanno collaborato il Comune di Padova, il gruppo di ricerca BETALAB, il Centro Levi Cases dell’Università degli Studi di Padova, ed è stata patrocinata da ASSURB – Urbanisti Italiani e Confapi Padova con  la partecipazione del progetto Grins. Oltre alla presentazione del Gemello Digitale da parte di Simone Buffa e Davide Quaggiotto di R2M Solution, Giovanni Vicentini, Giulia Canilli, del Comune di Padova hanno illustrato il piano di transizione verde della città elaborato all’interno del Climate City Contract del progetto Net Zero City Mission. Alessandro Bove, Angelo Zarrella, Jacopo Vivian dell’Università degli Studi di Padova hanno presentato gli scenari di decarbonizzazione degli edifici ad uso residenziale e gli specifici aspetti urbanistici di Padova che determineranno una roadmap di decarbonizzazione basata sulle caratteristiche della città.

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