Bolkestein, presi in contropiede i bar e i ristoranti del lungomare di Pesaro

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


PESARO Dovranno riunirsi prossimamente gli uffici comunali del Patrimonio e delle Attività economiche per tracciare il percorso che riguarda i 12 chioschi del lungomare le cui sorti appaiono strettamente legati alla Bolkestein e ai suoi effetti, tanto che il Comune ha deciso di prorogare il rinnovo delle concessioni fino alla data del 30 settembre 2027, anno decisivo per il bando che non riguarderà solo gli stabilimenti balneari, ma si allargherà anche ad altre strutture che insistono sul suolo pubblico. Dei 12 chioschi interessati ne avevamo già parlato a fine dicembre dopo la delibera di giunta che aveva approvato la proroga delle attuali concessioni stabilendo anche le prime linee per le future assegnazioni che dovranno seguire gli indirizzi della direttiva europea della Bolkestein con i bandi emessi entro giugno del 2027.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

 
L’elenco

Al momento i chioschi interessati sono 12 e insistono parte su viale Trieste sul lungomare di Ponente e parte su piazzale della Libertà.

In particolare si tratta di attività varie, che vanno dal bar al ristorante fino all’edicola. In piazzale della Libertà, zona Palla, riguardano il bar ed edicola Cafè Journal e l’altro locale El Cid. Sul lungomare ci sono le due edicole di viale Trieste, una davanti a Viale Marconi e l’altra davanti a viale Rovereto; e ancora i bar di viale Zara angolo via Ninchi; il bar di viale Trieste fronte viale Marconi; due bar di viale Trieste fronte viale Fiume, il bar in viale Trieste davanti a viale Rovereto e un altro bar di viale Trieste. Ci sono poi i ristoranti in zona Moletto: l’Angolo di Mario e lo scoperto del locale Il Moletto.

La delibera approvata a fine 2024 è stata fatta in via d’urgenza in quanto scadenza obbligata ma si tratta di un provvedimento per cui le associazioni di categoria interessate hanno già inviato segnali all’Amministrazione comunale per chiedere concertazione e modifiche. Ma la strada è appena agli inizi e tra l’altro sullo sfondo insiste anche l’annunciata riqualificazione di viale Trieste che sarà uno dei punti di forza dell’attuale giunta Biancani.

Nel dettaglio i punti su cui si rende necessario aprire un tavolo di confronto sono due. Il primo riguarda la previsione di durata delle nuove concessioni: da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano dall’attività la prevalente fonte di reddito per sè e per il proprio nucleo familiare. Il secondo riguarda l’indennizzo eventuale per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati, nonchè all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi 5 anni.

Anche gli stessi gestori dei chioschi, si aspettano di essere convocati dall’Amministrazione comunale per dei chiarimenti in materia dato che in pratica il Comune equipara la gestione delle concessioni che insistono sul demanio comunale al demanio marittimo, secondo le ultime novità di applicazione della direttiva Bolkestein. Soprattutto la durata della futura concessione fa discutere: «Aspettiamo di interfacciarci con la proprietà e l’assessore Pozzi» commentano alcuni gestori che, presi un po’ in contropiede al momento preferiscono non sbilanciarsi e restano in posizione attendista.

Anche perchè il tempo non è molto, due anni per capire come muoversi e le prospettive. Tenendo anche conto che ci sono locali (diversi dell’elenco sono stagionali) che hanno fatto investimenti importanti per la riqualificazione. L’Angolo di Mario, per esempio, ha cambiato gestione da qualche anno: «Andremo avanti fino al 2027 e poi vedremo il da farsi». L’Angolo di Mario, insiste per una parte su suolo comunale mentre per l’altra su suolo del demanio marittimo. Il locale è stato ristrutturato e sono stati fatti investimenti importanti sul fronte mare: «Non vorremo perdere quello per cui per si è investito anche come offerta data alla città e alla clientela».

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

«Vedremo quali saranno i requisiti che l’Amministrazione deciderà di mettere a bando – dicono altri gestori di bar – Nel Comune di Misano per esempio per i concessionari e bagnini che hanno un manufatto su suolo comunale e non sul demanio marittimo, non si applicano i requisiti della Bolkestein. Per ora regna l’incertezza sul futuro dei nostri chioschi oltre alla proroga, e francamente non mi aspettavo che si estendesse la Bolkestein anche ai chioschi su suolo comunale».





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese