“Attacchi sessisti da militanti di Fdi, ma Meloni difende solo le sue parenti”

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La deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, è stata presa di mira dagli haters: “Sui social network serve un sistema di riconoscimento”.

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Sono tanti i commenti violenti e sessisti che circolano in queste ore in rete contro Maria Elena Boschi. La deputata di Italia Viva è presa di mira dai simpatizzanti di Fratelli d’Italia, scatenati da un post pubblicato dai canali social del partito e condiviso da molti eletti e semplici militanti, in cui viene riportato un passaggio di un suo intervento alla Camera dei Deputati in cui accusa il governo, guidato da una donna, di non fare abbastanza per le donne. Per ribadire il concetto, parlando in aula Boschi cita l’ex segretaria di Stato Usa, Madeline Albright: “C’è un posto speciale all’inferno per le donne che non aiutano le donne”, chiosa.

Il post di Fratelli d’Italia che ha scatenato haters contro Maria Elena Boschi

“Comprendiamo la frustrazione di restare inchiodati al 2% ma gli italiani si aspettano risposte da voi non insulti. Il governo Meloni ha favorito le imprese che assumono le madri e ha raggiunto il record di occupazione femminile. Se volete insultare, guardate alla vostra sinistra”, si legge nel post pubblicato sui canali social del partito della presidente del Consiglio. Tra i tantissimi commenti, si leggono ingiurie di ogni tipo. Insulti pesanti, spesso a sfondo sessuale, mostrati in un video in cui l’ex ministra denuncia quanto accaduto. “Continuerò a fare opposizione. Di sicuro non saranno né commenti sessisti né la gogna sui social a fermarmi”, dice. Non è la prima volta che la deputata è vittima di shitstorm sulle piattaforme e non è la prima volta che gli insulti a lei rivolti sfocino nel maschilismo e nel sessismo più becero.

“Giorgia Meloni tiene al rispetto delle donne solo quando parla di sé stessa, della sorella, della mamma o della figlia”

“È molto triste – spiega Maria Elena Boschi a Fanpage – dover sopportare questo peso. E ingiusto. Io vorrei essere giudicata per quello che faccio e invece fin dal giuramento al Quirinale sono presa di mira perché donna, per il mio aspetto fisico, per le fake news su di me e sulla mia famiglia. In questa campagna d’odio il partito di Fratelli d’Italia è stato protagonista indiscusso”. A rendere tutto questo ancora più incredibile, il fatto che la campagna d’odio parta da un partito guidato da una donna, che per giunta è la prima donna a ricoprire la carica di presidente del Consiglio in Italia. Giorgia Meloni – continua la deputata di Italia Viva – tiene al rispetto delle donne solo quando parla di sé stessa, della sorella, della mamma, della figlia. Intendiamoci: io ho sempre speso parole di solidarietà per Giorgia Meloni, dalle vignette alle polemiche sulla figlia. La nostra Presidente invece no, usa due pesi e due misure. E il suo cerchio ristretto carica la propria base contro gli avversari e soprattutto le avversarie politiche. Del resto a distanza di anni non ho ancora sentito le scuse di Meloni per le aggressioni verbali in piazza ad Arezzo. O per aver insultato la famiglia Renzi. O per aver chiesto le dimissioni di Federica Mogherini solo perché una volta pianse in pubblico”.

I social di Fratelli d’Italia ricordano la “Bestia” di Luca Morisi

Paradossalmente, pur diventando partito di governo, Fratelli d’Italia ha reso più violenta la sua comunicazione social. Oggi i canali del partito ricordano molto quelli della Lega e di Matteo Salvini ai tempi della cosiddetta “Bestia” di Luca Morisi: “ – sottolinea Boschi – sono esattamente gli stessi metodi. E il bello è che quando Morisi è stato vittima di un’aggressione mediatica per alcune sue vicende personali noi gli abbiamo dato solidarietà. Salvini e Meloni con noi no, si sono dimostrati manganellatori social senza rispetto e senza pietà”. Nel frattempo, Mark Zuckerberg ha annunciato che i social di Meta (Facebook, Instagram e Threads) rivedranno i sistemi di moderazione e controllo delle fake news, di fatto somigliando più a X, il social di Elon Musk dove la moderazione è praticamente assente. “Non credo – spiega ancora Maria Elana Boschi – che il problema sia X o Meta. Il problema è che serve un sistema di riconoscimento. Se in rete o sui social offendi qualcuno bisogna garantire alla persona offesa il diritto di poter agire in giudizio conoscendo dunque l’identità del picchiatore verbale. È buon senso: davanti ai reati non c’è privacy che tenga”.

“Musk e Meloni? Sono una strana coppia”

Impossibile, quando si parla di social, non accennare al rapporto di amicizia e collaborazione che si è venuto a creare tra la premier Giorgia Meloni e Elon Musk. L’uomo più ricco del mondo nonché braccio destro di Donald Trump, che gli affiderà un ruolo nella prossima amministrazione Usa, concentra su di sé un forte potere mediatico e ha già dimostrato di poterlo usare per influenzare l’opinione pubblica.

Elon Musk e Giorgia Meloni

Elon Musk e Giorgia Meloni

Musk e Meloni – prosegue Boschi – sono la strana coppia. Lei è contro le droghe leggere, lui non nasconde di fare uso di droghe. Lei è per l’utero in affitto reato universale, lui sale sul palco di Atreju con figli nati da gestazione per altri. Lei è contro il Green Deal, lui è l’uomo delle auto elettriche. Ma Giorgia ormai è cintura nera di contraddizioni. Riconosco la genialità di Musk, ma in questa genialità c’è del pericolo per l’idea stessa di confronto democratico. Per le questioni italiane mi accontento che su Starlink ci sia un dibattito parlamentare e non si facciano accordi alla chetichella come quelli recentemente emersi da un’indagine giudiziaria che ha toccato il Governo italiano”.

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“Montaruli fa bene a denunciare i leoni da tastiera”

Nelle ultime ore, c’è un’altra parlamentare che denuncia di subire attacchi sessisti sui social network ed è proprio una deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli. In molti post è accusata di aver acquistato dei sex toys con i soldi dei cittadini. In realtà è condannata in via definitiva per peculato, ma tra le spese a lei contestate non c’erano oggetti di quel tipo. “Montaruli – conclude Boschi – fa benissimo se pensa di essere diffamata. Da quello che risulta lei è stata condannata in via definitiva con sentenza della Cassazione, ma se ha elementi per contestare ciò che scrivono sui social fa benissimo. Quanto a me, io agisco in sede legale. Ma la questione è politica. Perché la Presidente difende le donne solo se di cognome fanno Meloni e con le avversarie fa usare dai suoi la clava mediatica?”.





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