2025: Linee Guida Per L’accessibilità Digitale

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L’accessibilità digitale è imprescindibile per garantire l’inclusione di tutti nell’uso delle tecnologie moderne. Le normative come la Legge Stanca (Legge n. 4 del 9 gennaio 2004) in Italia, insieme alle direttive europee più recenti, sono il faro per un mondo digitale più equo e accessibile.

Il contesto europeo

A marzo 2021, la Commissione europea ha introdotto la “Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030“, un programma decennale pensato per migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità in tutta Europa. Il piano mira a costruire sui risultati ottenuti dalla precedente “Strategia Europea sulla Disabilità 2010-2020”, puntando a garantire piena inclusione sociale ed economica, nonché pari opportunità per tutte le persone con disabilità.

Che significa accessibilità digitale?

L’accessibilità digitale riguarda la progettazione di tecnologie, siti web e documenti che siano utilizzabili da chiunque, incluse le persone con disabilità. Garantire l’accesso a informazioni e servizi online non è solo un obbligo morale, ma anche legale, soprattutto per le pubbliche amministrazioni e molte aziende private.

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Secondo l’Accessibility Act dell’Unione Europea, ogni cittadino ha diritto a un accesso paritario al mondo digitale: questo richiede che siti web, applicazioni mobili e servizi online siano progettati per essere pienamente fruibili anche da persone con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. Investire nell’accessibilità digitale rappresenta non solo un obbligo normativo, ma anche un’opportunità strategica per migliorare l’esperienza utente, ampliare il bacino d’utenza e consolidare la reputazione del marchio.

Per approfondimenti su Disabilità nell’UE, fatti e cifre, leggi qui.

Normativa italiana: cosa prevede la Legge Stanca

Come anticipato, la Legge Stanca è la normativa italiana che regola l’accessibilità digitale, tutelando il diritto di tutti i cittadini a utilizzare le tecnologie in modo equo per diversi ambiti e categorie.

Per prima cosa, parliamo di Accesso ai servizi online pubblici: i siti web della pubblica amministrazione devono essere progettati per essere accessibili a tutti;

inoltre, con riferimento all’inclusione digitale si vuole garantire che le persone con disabilità possano utilizzare i servizi telematici senza barriere;

è infine necessario garantire conformità alle linee guida internazionali, come le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines), aggiornate alla versione 2.1 nel 2018.

Un aspetto fondamentale della Legge Stanca è che essa stabilisce standard tecnici precisi, aggiornati regolarmente per allinearsi alle direttive europee, come la Direttiva UE 2016/2102 e la Direttiva UE 2019/882.

Ambiti di applicazione

La normativa riguarda molte categorie di soggetti, tra cui:

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  • pubbliche amministrazioni e enti pubblici economici;
  • aziende private che gestiscono servizi pubblici, come trasporti o assistenza sanitaria;
  • grandi aziende con un fatturato annuo superiore a 500 milioni di euro;
  • fornitori di servizi informatici o aziende che ricevono finanziamenti pubblici.

Questo ampio spettro di applicazione evidenzia come l’accessibilità digitale non sia più una scelta, ma un obbligo per molte realtà. Ignorare questi requisiti può portare a sanzioni significative e danni alla reputazione aziendale.

Non conformità: responsabilità e sanzioni

Secondo l’art. 9 della Legge Stanca, la responsabilità di garantire l’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili ricade sui titolari degli stessi. Le conseguenze per il mancato rispetto delle norme includono:

  • valutazioni negative delle performance dei dirigenti pubblici;
  • responsabilità disciplinari, penali o civili per chi viola le disposizioni;
  • sanzioni amministrative, che vengono accertate dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale).

Per i soggetti privati, l’AgID ha stabilito regole specifiche e un sistema di verifiche e sanzioni attraverso la Determina n. 117/2022. Le aziende con un fatturato superiore a 500 milioni di euro devono conformarsi a requisiti precisi e sono soggette a controlli severi.

Prospettive future: verso il 2025

L’Italia è in procinto di adeguarsi completamente alla Direttiva UE 2019/882, che introduce nuovi requisiti di accessibilità per prodotti e servizi. Entro il 28 giugno 2025, tutti i soggetti erogatori dovranno essere conformi alle nuove regole, garantendo l’accessibilità dei servizi digitali, incluse le piattaforme di e-commerce e una maggiore attenzione ai bisogni delle persone con disabilità nelle applicazioni mobili e nei documenti digitali. L’adeguamento non rappresenta solo un obbligo, ma anche un’opportunità per migliorare la competitività e raggiungere un pubblico più ampio.

Conclusione

L’accessibilità digitale è una questione di inclusione, innovazione e rispetto delle normative. La Legge Stanca, insieme alle direttive europee, rappresenta una cornice chiara per le aziende e le pubbliche amministrazioni che saranno tenute garantire pari opportunità a tutti i cittadini.

Rispettare l’accessibilità digitale non è in ogni caso solo un obbligo di legge, risulta infatti anche un modo per migliorare l’immagine aziendale e contribuire a un mondo digitale più equo e democratico.



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