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Palermo
Questo episodio sottolinea quanto estese e radicate fossero le complicità che hanno protetto il boss mafioso per anni, anche attraverso relazioni personali e sentimentali
Una professoressa di Campobello di Mazara è finita al centro delle indagini della procura, accusata di favoreggiamento aggravato per la sua relazione con Matteo Messina Denaro, noto come “il dottor Francesco Salsi”, identità fittizia usata dal boss durante la latitanza.
Il racconto della donna
Il 21 gennaio 2023, pochi giorni dopo l’arresto di Messina Denaro, la professoressa si presentò spontaneamente ai carabinieri dichiarando di aver intrattenuto una relazione sentimentale con l’uomo che aveva visto in televisione: “Non ho mai sospettato che fosse Matteo Messina Denaro, sono sotto choc”, disse. La relazione, iniziata in un momento di crisi personale e coniugale, sarebbe nata casualmente in un supermercato di Campobello di Mazara, vicino alla sua abitazione. La donna raccontò di aver conosciuto “il dottor Salsi” nel 2021 e di aver scambiato con lui il numero di cellulare. Da quel momento, i due si sarebbero incontrati a Mazara del Vallo e successivamente nella casa di Messina Denaro a Campobello. “Mi invitò altre volte, ma dopo un po’ ci siamo sentiti solo telefonicamente, sino a pochi giorni prima del suo arresto”.
Interrogata ma non risponde
Ieri, convocata in procura come indagata, la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Complicità e triangoli relazionali
Secondo le indagini, della relazione era a conoscenza anche Laura Bonafede, storica amante e favoreggiatrice del boss. La Bonafede, a sua volta, è stata recentemente condannata a 11 anni e 4 mesi per il suo ruolo nell’aiutare Messina Denaro durante la latitanza.
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