Scicli – Sabato 18 gennaio la Commemorazione dell’eccidio dei Carabinieri Fava e Garofalo

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Si terrà sabato 18 gennaio alle 9:30 a Donnalucata la cerimonia di commemorazione del 31esimo anniversario dell’eccidio dei Carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo avvenuto a Palmi, in Calabria.

Il raduno dei partecipanti si terrà presso lo spazio antistante la Chiesa Santa Caterina da Siena. Il corteo poi si recherà presso il Monumento ai due Militi in Piazza Garofalo, dove il Cappellano Militare dedicherà loro un momento di preghiera e seguirà la deposizione e benedizione di una corona d’alloro.

Processo da rifare per il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo (Vi abbiamo dato notizia lo scorso 18 dicembre qui)

Processo da rifare per il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, uccisi a Scilla nel 1994 sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria e il ferimento dei carabinieri Silvio Ricciardi, Vincenzo Pasqua, Bartolomeo Musico’ e Salvatore Serra, fatti avvenuti a Reggio Calabria tra dicembre del 1993 e febbraio del 1994. La Cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo al boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, e a Rocco Santo Filippone, ritenuto vicino alla cosca Piromalli, comminata dalla Corte d’Assise di Reggio Calabria.

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L’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria allargata alle “cointeressenze” tra mafia, ndrangheta, settori deviati dei servizi segreti e massonerie spurie, unite in un progetto ‘politico’ per scardinare l’unità nazionale, aveva trovato accoglimento nei primi due gradi di giudizio, nel 2020 e nel 2023.

La Cassazione invece ha confermato la condanna a Graviano e Filippone solo per il reato di associazione mafiosa. Giuseppe Graviano era difeso dagli avvocati Giuseppe Aloisio e Federico Vianelli, mentre la difesa di Rocco Santo Filippone era rappresentata dagli avvocati Guido Contestabile e Salvatore Staiano.

Il carabiniere Vincenzo Garofalo

Il carabiniere Vincenzo Garofalo era nato a Scicli, il 10 aprile 1960. Fu ucciso a Scilla, 18 gennaio 1994. Assieme a lui morì Antonino Fava, anche lui carabiniere.

Lo scilitano Garofalo, dopo aver conseguito la Licenza media assolse nel 1979 gli obblighi di leva quale Carabiniere ausiliario, frequentando il corso nella Scuola Allievi di Campobasso e svolgendo servizio nella Legione Carabinieri di Palermo, Stazione di Riesi. Congedato per fine ferma, chiede e ottiene la riammissione in servizio il 2 aprile 1981. Viene destinato alla Legione di Torino dove opera fino al 1985 nel Posto Fisso Torino San Salvario e nel Nucleo Radiomobile della Compagnia di Torino San Carlo. Per un breve periodo viene aggregato a Milano quale militare autista del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Tornato a Torino viene assegnato alle dipendenze della Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Torino Grugliasco. Il 4 settembre 1985, a domanda, viene trasferito alla Legione Carabinieri di Catanzaro per l’impiego quale militare addetto alla Stazione Carabinieri di Palmi per poi essere impiegato nel 1987 come militare autista nella Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Palmi.

La sera del 18 gennaio 1994, lungo l’autostrada A3 all’altezza dello svincolo per Scilla, Antonino Fava e Vincenzo Garofalo viaggiavano su un’Alfa 75 del Nucleo radiomobile di Palmi. Erano partiti dal carcere di Palmi per un servizio di controllo sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, fino a Villa San Giovanni. Ma poco dopo essersi immessi sull’autostrada notano subito un’auto sospetta, una Fiat Regata, che procede pericolosamente vicino alla loro, e con gli abbaglianti accesi. Lo segnalano alla centrale, ma pochi attimi dopo vengono affiancati e contro di loro vengono esplosi raffiche di mitragliatrice M12. Fava e Garofalo non avranno scampo, moriranno sul colpo, e la loro auto, ormai priva di controllo finirà la sua corsa contro il guardrail. La stessa arma era stata utilizzata in un altro agguato contro un’auto dei Carabinieri con a bordo l’appuntato Silvio Ricciardi e il carabiniere Vincenzo Pasqua (che si salvarono miracolosamente) avvenuto il 2 dicembre 1993 a Saracinello, periferia di Reggio Calabria, e sarà riutilizzata in un altro assalto il 18 febbraio successivo sempre a Saracinello, in cui rimasero gravemente feriti i carabinieri Bartolomeo Musicò e Salvatore Serra.

La Caserma dei Carabinieri di Donnalucata all’Appuntato Vincenzo Garofalo

Il 20 gennaio del 2024, la Caserma dei Carabinieri di Donnalucata è stata intitolata all’Appuntato Vincenzo Garofalo, Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria”, in occasione della ricorrenza del 30° anniversario della sua morte.

Alla cerimonia, organizzata dal Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa e dall’Amministrazione Comunale di Scicli, hanno partecipato le Autorità civili, militari e religiose regionali, provinciali e locali, le Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri e le rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma presenti in provincia, delegati della Rappresentanza Militare, le scolaresche dell’Istituto Comprensivo “E. Vittorini” e la cittadinanza.

Nel piazzale antistante la Caserma, è stato schierato un Reparto di formazione, composto dalla Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia, da un Reparto d’Onore in Grande Uniforme Speciale e da una rappresentanza di Comandanti di Stazione della provincia; presente anche il Gonfalone del comune di Scicli.

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La solenne cerimonia è stata scandita da alcuni significativi momenti. In particolare, il Sindaco ha donato alla Stazione Carabinieri la Bandiera Nazionale, consegnandola al Comandante della Stazione, Maresciallo Capo Giorgio Calabrese, che ha eseguito l’Alzabandiera. A seguire il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ragusa, Colonnello Carmine Rosciano, il Sindaco di Scicli e il Comandante della Legione hanno dato lettura di tre interventi. Madrina della Cerimonia, la Signora Patrizia Scano, vedova dell’Appuntato Vincenzo Garofalo.

Successivamente ha avuto luogo la benedizione da parte di S.E. il Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, accompagnato dal Cappellano Militare Don Rosario Scibilia, della targa marmorea che verrà apposta definitivamente all’interno della Stazione, sulla quale è stata incisa la motivazione con cui l’Appuntato Garofalo è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, che qui viene integralmente riportata:

“Conduttore di autoradio di nucleo radiomobile in area ad elevata densità mafiosa, nel corso di predisposto servizio di controllo del territorio, intimava in movimento l’alt ad autovettura sospetta. Fatto segno a reiterata azione di fuoco da parte dei malviventi che non arrestavano la marcia, li affrontava con insigne coraggio e grande determinazione replicando con l’arma in dotazione finché, colpito in più parti del corpo, si accasciava esanime. Le successive indagini consentivano di arrestare gli autori, identificati in cinque pericolosi pregiudicati appartenenti ad agguerrita organizzazione criminosa, e di recuperare le armi e l’autovettura di illecita provenienza, utilizzate dai malfattori. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinto fino all’estremo sacrificio”. Scilla (Reggio Calabria), 18 gennaio 1994.

 



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