EASA: allerta massima sullo spazio aereo russo


L’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) ha esteso l’allerta per lo spazio aereo russo fino al 31 luglio 2025, ribadendo i rischi significativi per l’aviazione civile nelle aree coinvolte nel conflitto russo-ucraino. Questa nuova raccomandazione aggiorna e rafforza un precedente bollettino di sicurezza che definiva alcune regioni della Russia come “zone di conflitto attivo”.

L’EASA ha diramato il bollettino in seguito a un grave incidente accaduto lo scorso dicembre, quando un aereo di Azerbaijan Airlines,  un Embraer 190, è stato coinvolto in un episodio critico durante un volo da Baku a Grozny. L’aeromobile, colpito presumibilmente dalla contraerea russa, ha deviato dalla sua rotta e ha tentato un atterraggio d’emergenza in Kazakistan, schiantandosi al suolo.

Le aree a rischio

Il bollettino specifica che i rischi per i voli civili riguardano lo spazio aereo russo situato a ovest dei 60 gradi di longitudine est. Tra le aree interessate figurano rotte sopra importanti città come:

  • San Pietroburgo
  • Mosca
  • Rostov
  • Samara
  • Yekaterinburg

L’EASA raccomanda di evitare operazioni di volo sopra queste regioni indipendentemente dall’altitudine o dal livello di volo. L’avviso si applica anche agli operatori non europei che operano sotto il certificato di sicurezza europeo.

Cieli russi, il monitoraggio è continuo

Gli operatori aerei devono monitorare attentamente gli sviluppi dello spazio aereo russo” ha sottolineato nella note EASA. “Le informazioni aeronautiche emesse dalla Federazione Russa e quelle condivise attraverso la piattaforma europea per le zone di guerra devono essere considerate insieme alle direttive delle autorità nazionali”. L’Agenzia ha confermato che la situazione sarà continuamente valutata e che il bollettino potrà essere aggiornato in caso di nuove minacce.

Insieme alla Commissione Europea, l’EASA continuerà a vigilare sui rischi operativi per i vettori europei e di Paesi terzi in voli verso l’Unione Europea. Al momento, nessuna compagnia aerea europea sorvola, decolla o atterra in Russia. Tuttavia, alcune compagnie non UE continuano ad attraversare lo spazio aereo russo nonostante i rischi evidenti.

Reazione della Federazione Russa

La risposta di Rosaviatsiya, l’Agenzia Federale Russa per il Trasporto Aereo, è stata immediata. In un comunicato, Rosaviatsiya ha accusato l’EASA di promuovere un’agenda politica sotto forma di raccomandazioni di sicurezza, definendo il bollettino come una “continuazione delle sanzioni” imposte dall’Unione Europea. Secondo un rappresentante dell’agenzia russa, l’EASA avrebbe l’obiettivo di ridurre i voli in transito delle compagnie aeree cinesi attraverso la Russia per favorire la competitività dei vettori europei.

Questa polemica segue mesi di pressioni da parte di diverse compagnie aeree europee, che avevano sollecitato interventi più incisivi da parte di Bruxelles per mitigare i rischi legati alla guerra in corso.

Implicazioni per il settore del trasporto aereo

La guerra tra Russia e Ucraina ha ripercussioni sempre più gravi sul trasporto aereo europeo. Dal 2022, il divieto di sorvolo dello spazio aereo russo ha costretto le compagnie europee e americane a modificare le rotte verso la Cina, allungando i tempi di volo e aumentando i costi operativi fino al 30%. Questo ha portato a un calo dei rendimenti del 10% e spinto alcune compagnie a rivedere la propria presenza su questo mercato cruciale.

Lufthansa ha recentemente inviato un dossier alla Commissione Europea, denunciando le difficoltà competitive causate dall’accesso privilegiato dei vettori cinesi allo spazio aereo russo. Il vettore tedesco, che ha ridotto le sue rotte verso la Cina del 70% rispetto al 2019, ha evidenziato come compagnie come Air China e China Eastern Airlines beneficino di politiche di supporto statale e costi operativi inferiori. Anche altre compagnie europee, tra cui Virgin Atlantic e British Airways, hanno sospeso o ridimensionato i voli per la Cina, citando l’aumento dei costi e la complessità operativa. Nel frattempo, le compagnie cinesi continuano a dominare il traffico aereo tra Europa e Cina, approfittando delle rotte più brevi e dei minori costi.

Per approfondire l’argomento: La guerra russo-ucraina mette in crisi le rotte verso la Cina, chi ci guadagna?

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