come funziona l’esonero nel 2025?

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Il bonus per le assunzioni nel Mezzogiorno, Decontribuzione Sud, è stato rinnovato per il 2025 con importanti novità. Come funziona l’agevolazione e chi sono i possibili beneficiari

Come funziona la nuova versione della Decontribuzione Sud nel 2025?

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

La Legge di Bilancio ha prorogato l’agevolazione a sostegno dell’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno ma con importanti novità, a partire dalla percentuale dell’esonero contributivo spettante, che viene ridotta.

Per quanto riguarda l’applicazione dell’agevolazione si fa distinzione tra le micro e PMI e le grandi imprese.

Vediamo quali sono i requisiti per poter beneficiare dell’agevolazione e come funziona.

Decontribuzione Sud: come funziona l’esonero nel 2025?

In tema di sostegno all’occupazione la Legge di Bilancio 2025 introduce novità anche per la Decontribuzione Sud, l’agevolazione che concede un esonero contributivo per ogni contratto stipulato nelle aziende delle regioni del Mezzogiorno.

La misura nella forma che abbiamo conosciuto finora, un esonero contributivo del 30 per cento, ha trovato applicazione fino alla fine del 2024 (per i contratti già in essere al 30 giugno 2024), per effetto della decisione della Commissione UE dello scorso giugno.

Per mantenere i livelli di crescita occupazionale nel Mezzogiorno, con la Manovra sono state introdotte due nuove versioni dell’agevolazione, una destinata alle micro e PMI e l’altra alle grandi imprese.

In entrambi i casi, i datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, che occupano lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna possono beneficiare di uno sgravio sui contributi previdenziali, ad esclusione di premi e contributi INAIL.

Ci sono però alcune importanti novità, a partire dalla percentuale di esonero riconosciuta alle imprese che, per il 2025, passa dal 30 al 25 per cento.

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Nello specifico, nel 2025 le imprese possono beneficiare, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2024, di un esonero contributivo del 25 per cento per un importo massimo di 145 euro su base mensile per un anno, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

La percentuale di esonero va poi a scalare per gli anni successivi (per le assunzioni al 31 dicembre nell’anno precedente), fino al 2029:

  • 20 per cento per il 2026, per un importo massimo di 125 euro;
  • 20 per cento per il 2027, per un importo massimo di 125 euro;
  • 20 per cento per il 2028, per un importo massimo di 100 euro;
  • 15 per cento per il 2029, per un importo massimo di 75 euro.

L’esonero previsto dalla nuova Decontribuzione Sud non si applica:

  • ai rapporti di apprendistato;
  • agli enti pubblici economici;
  • agli istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici ai sensi della legislazione regionale;
  • agli enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione;
  • alle ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, in quanto prive dei requisiti per la trasformazione in aziende di servizi alla persona (ASP), e iscritte nel registro delle persone giuridiche;
  • alle aziende speciali costituite anche in consorzio ai sensi degli articoli 31 e 114 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali;
  • ai consorzi di bonifica;
  • ai consorzi industriali;
  • agli enti morali;
  • agli enti ecclesiastici.

Il diritto alla fruizione degli incentivi, inoltre, è legato al rispetto delle norme DURC e delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, fermi restando gli altri obblighi di legge ed il rispetto degli accordi e contratti collettivi.

L’esonero, inoltre, non spetta ai datori di lavoro che non siano in regola con gli obblighi di assunzione previsti dalla legge n. 68/1999.

Da evidenziare anche il fatto che l’agevolazione non è compatibile con i bonus assunzione previsti dal decreto Coesione (giovani, donne, Sud e incentivi all’autoimpiego nei settori strategici).

Quest gli aspetti comuni alle imprese di ogni dimensione.

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Decontribuzione Sud: l’esonero per micro e PMI

Come detto con la nuova decontribuzione Sud l’agevolazione fa distinzione tra micro e PMI e grandi imprese.

L’articolo 1, commi da 406 a 412, della Legge di Bilancio 2025, disciplina l’agevolazione per le microimprese e le piccole e medie imprese.

Rientrano in questa definizione i datori di lavoro privati che hanno alle proprie dipendenze non più di 250 lavoratori e lavoratrici.

In questo caso, l’agevolazione come sopra descritta è concessa nei limiti del regolamento de minimis.

Decontribuzione Sud: l’esonero per le grandi imprese

L’articolo 1, commi da 413 a 421, della Legge di Bilancio 2025, disciplina invece l’agevolazione per le grandi imprese, cioè quelle che non rientrano nella nozione di micro o PMI.

L’agevolazione si applica nelle stesse modalità previste per le MPMI con l’ulteriore condizione che, per vedersi riconosciuto l’esonero, i datori di lavoro devono dimostrare, al 31 dicembre di ogni anno, un incremento occupazionale dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente.

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Come indicato al comma 420, l’efficacia della misura per le grandi imprese è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea ed è sospesa fino alla data di adozione della decisione.

Per fruire dell’agevolazione nel 2025, dunque, sarà necessario attendere prima l’autorizzazione UE.

Si attendono ora le canoniche istruzioni INPS per i risvolti operativi.



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