Borse oggi in diretta | Il Ftse Mib sale con Iveco. Petrolio sotto 80 dollari: la Russia non esclude una risposta alle sanzioni Usa

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Borse europee in crescita, Milano guida con Iveco in rialzo

Conto e carta

difficile da pignorare

 


  • Ore 11:05 Il Ftse Mib consolida sopra 35.200 punti. Lo spread scende a 118
  • Ore 09:05 Il Ftse Mib sale con Iveco e Prysmian. Spread stabile a 121
  • Ore 07:50 Europa attesa in leggero rialzo. Focus sull’inflazione negli Stati Uniti

Le borse europee si rafforzano (Francoforte +0,74%, Parigi +0,41%, Londra +0,74% e Milano +0,62% a 35.341 punti alle 12:30 con Iveco, Inwit e Prysmian in testa, lo spread Btp/Bund cala a 119,33 punti base) con i futures statunitensi positivi (+0,22% quello sul Dow Jones e +0,17% quello sull’S&P500). Il Brent va sotto 80 dollari al barile (+0,01% a 79,93 dollari) dopo che Mosca ha detto che l’attenzione della Russia nei confronti delle nuove sanzioni statunitensi sul settore petrolifero è stata quella di minimizzarne l’impatto, ma che nulla è stato escluso in relazione a una possibile risposta.

«Stiamo analizzando attentamente la situazione», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Il punto è prendere quelle misure che minimizzerebbero le conseguenze di queste misure illegali e che servirebbero al meglio gli interessi del nostro Paese, prima di tutto, e delle nostre aziende». Lo scorso 10 gennaio il Tesoro statunitense ha imposto sanzioni più ampie sul petrolio russo, colpendo i produttori Gazprom Neft e Surgutneftegaz, oltre a 180 navi che hanno trasportato il petrolio russo.

Ore 11:05 Il Ftse Mib consolida sopra 35.200 punti. Lo spread scende a 118

I mercati azionari del Vecchio continente restano in rialzo, anche Francoforte (+0,49% alle 11:05) nonostante l’economia tedesca si sia contratta dello 0,1% nell’ultimo trimestre dell’anno scorso e dello 0,2% nell’intero 2024. Il calo del pil tedesco per l’intero anno è in linea con le previsioni degli economisti che avevano stimato un -0,2% nel 2024. Il rendimento del Bund 10 anni flette al 2,61% e quello del Btp 10 anni al 3,80% (il Ftse Mib consolida sopra 35.200 punti grazie al rally di Iveco, Buzzi e Prysmian) con il differenziale Italia/Germania in calo a 118,99 punti base. 

Debito pubblico oltre 3.000 miliardi di euro

A novembre, secondo i dati di Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente a a 3.005,2 miliardi. L’aumento riflette quello delle disponibilità liquide del Tesoro (20,9 miliardi, a 63,9) e il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (3,2 miliardi).

L’euro recupera quota 1,031 dollari

L’euro recupera lo 0,66% a 1,031 dollari. In Eurozona la produzione industriale a novembre ha registrato un +0,2% mese su mese, in linea con quanto stimato dal consenso degli economisti. Una dinamica analoga a quella registrata a ottobre. Tuttavia, nel confronto su base annua Eurostat ha riportato una nuova contrazione, che anzi risulta peggiorata a -1,9%, rispetto al -1,1% di ottobre.

Il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, ha detto che la Banca centrale europea continuerà a tagliare i tassi di interesse se l’inflazione si allenterà come previsto, ma ha invitato alla prudenza, citando come rischi le forti tensioni commerciali globali, l’incertezza sulla politica fiscale e le nuove difficoltà geopolitiche.

Ore 09:05 Il Ftse Mib sale con Iveco e Prysmian. Spread stabile a 121

Borse europee positive in avvio di seduta (Dax +0,30%, Cac40 +0,15%, Ftse100 +0,64% e Ftse Mib +0,33% a 35.238 punti) in attesa del dato importante in chiave Fed sull’inflazione Usa mese su mese di dicembre, prevista a +0,3% (invariata rispetto a novembre), che dovrebbe portare la variazione annua al +2,9% (dal +2,8% di novembre).

L’inflazione in Uk sale meno delle attese

In Gran Bretagna a dicembre l’inflazione si è rivelata al di sotto delle attese segnando un a +2,5% su anno a fronte del +2,6% stimato dal consenso e del mese precedente e un +0,3% su mese (al di sotto delle attese di un +0,4%). Per la componente core la lettura annua è stata di +3,2% (il consenso era per +3,4%) e quella mensile di +0,3% (attese +0,5%). Il dato assume un’importanza di primo piano alla luce delle difficoltà di bilancio del Paese e delle conseguenti tensioni sui titoli di Stato britannici.

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Invece, in Francia l’inflazione è aumentata dello 0,2% a dicembre rispetto a novembre, un dato che rispecchia le attese del mercato. A novembre l’inflazione aveva registrato una frenata dello 0,1% sul mese precedente. Su base annua il rialzo dei prezzi è stato dell’1,3%, sempre in linea con le attese. Il governo francese il 14 gennaio ha tagliato le previsioni di crescita per quest’anno allo 0,9% dall’1,1% e ha aperto la porta a una rinegoziazione della riforma delle pensioni. Confermata, poi, in accelerazione su anno l’inflazione in Spagna a dicembre: l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un incremento dello 0,5% su base mensile, sopra la stima preliminare (+0,4%). A novembre i prezzi avevano registrato un +0,2%. Su base annua, +2,8%, in linea con la prima lettura, ma in accelerazione rispetto al +2,4% di novembre.

Offerta ricca sul primario

Lo spread Btp/Bund è stabile a quota 121,5 punti base e il rendimento del Btp 10 anni scende al 3,817%. L’offerta sul primario resta ricca. Attraverso aste regolari, la Germania offre 2,5 miliardi di Bund con scadenza agosto 2054 e agosto 2053, mentre il Portogallo un massimo di 1,25 miliardi in titoli di Stato a 12 mesi.

Dazi sotto la lente

Intanto la discussione sui dazi continua a dominare l’agenda economica di Trump 2.0, con rapporti che indicano un approccio graduale per aumentare i dazi di 2-5% al mese. Questa strategia, secondo Bloomberg, potrebbe migliorare il potere negoziale senza causare un’impennata inflazionistica immediata. «Tuttavia, i dazi restano una grande fonte di incertezza per le aziende, con molti amministratori delegati che si preparano a discuterne durante le prossime conference call sui risultati del quarto trimestre in arrivo. Anche l’impatto sulle aspettative di crescita e prezzi sarà un tema chiave», afferma Fabrizio Barini di Integrae Sim. «Il presidente della Fed di Kansas City, Jeff Schmid, ha ribadito che la Fed sarà pronta a intervenire qualora i dazi influenzassero negativamente inflazione e occupazione. Nel frattempo, l’ottimismo delle piccole imprese, misurato dall’indice Nfib, ha raggiunto il livello più alto degli ultimi sei anni, suggerendo una base economica resiliente».

A Milano in evidenza Iveco, Prysmian, Banca Mediolanum, Fineco, Safilo. Tim storna, male Saipem

Sul listino milanese Tim storna dello 0,39% a 0,256 euro nel giorno del cda per discutere dell’offerta per Sparkle, meglio Iveco (+2,85% a 9,608 euro) di cui Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione da hold a buy e il target price da 11 a 11,5 euro, Banca Mediolanum (+0,66% a 12,25 euro) e Fineco (+0,64% a 17,42 euro) su cui Citi ha ribadito il rating buy: «riteniamo che lo slancio commerciale registrato nel 2024 sia sostenibile. Per Mediolanum stimiamo un dividendo del 10% al di sopra della previsione del consenso nel 2024, grazie alle commissioni di performance. Per Fineco, siamo in media dell’11% al di sopra del consenso sull’utile per azione 2026/2027, grazie alle aspettative di un maggior afflusso di depositi (margine di interesse più elevato) e a ricavi di intermediazione più solidi. Riteniamo che i risultati del quarto trimestre del 2024 possano essere catalizzatori positivi per entrambe queste società», si legge nella nota di Citi.

  • Leggi anche: Rete Tim, il Tribunale di Milano respinge il ricorso di Vivendi: è inammissibile. Ma i francesi annunciano battaglia

Sempre Citi ha alzato il target price su Prysmian (+2,22% a 65,38 euro) da 69 a 73 euro e confermato il rating buy. «Aggiorniamo il nostro modello in vista dei risultati del quarto trimestre 2024, previsti per il 27 febbraio. Apportiamo modifiche marginali ai dati sottostanti, ma il rafforzamento del dollaro statunitense ha un impatto significativo: +6% sulle nostre stime di utile per azione. Per il 2025, ci aspettiamo che Prysmian fornisca una guidance intorno a 2,35-2,45 miliardi di euro di ebitda. Siamo leggermente al di sopra di questo intervallo, a 2,48 miliardi di euro, poiché prevediamo vantaggi dalle potenziali sinergie derivanti dall’acquisizione di Encore, oltre a margini solidi e continui nei Power Grids. Continuiamo a vedere un rapporto rischio/rendimento positivo su Prysmian, con il Capital Market Day di marzo che probabilmente trasmetterà un messaggio costruttivo e, possibilmente, notizie relative a una doppia quotazione negli Stati Uniti», afferma Citi.

La banca d’affari punta anche su Saipem (buy e target price rivisto da 3,25 a 3,40 euro; -3,30% a 2,639 euro l’azione) in vista dei conti del quarto trimestre del 2024. « Saipem ha continuato a sovraperformare, raggiungendo i massimi degli ultimi due anni grazie ai contratti rilevanti assegnati nel terzo trimestre», dice Citi. «Continuiamo a ritenere che l’azione offra un rapporto rischio/rendimento interessante nel quarto trimestre e nel 2025». Invece, su Ariston (+0,13% a 3,184 euro) è intervenuta Morgan Stanley, limando il target price da 3,5 a 3,4 euro (rating underweight).

Tra le banche, Moody’s ha confermato il rating di Banca Ifis (-0,09% a 22,78 euro) e ha posto Illimity Bank (+0,21% a 3,876 euro) sotto osservazione per un possibile upgrade del rating dopo l’opas. Nel lusso, invece, Safilo (+1,41% a 0,933 euro) e Under Armour hanno rinnovato il loro contratto di licenza globale per le collezioni di occhiali da vista e sole di Under Armour fino al 2031. Qualche acquisto, infine, su Mfe (+0,54% a 2,964 euro) perché a novembre gli investimenti pubblicitari in Italia sono cresciuti dello 0,4%. Secondo la società di analisi Nielsen, il dato cumulativo della raccolta pubblicitaria dei primi undici mesi si attesta a +4,5%.

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Ore 07:50 Europa attesa in leggero rialzo. Focus sull’inflazione negli Stati Uniti

Borse europee attese in leggero rialzo in avvio di seduta (+0,14% il future sull’Eurostoxx50) in scia alla maggior parte delle borse asiatiche (indice Kospi +0,05% dopo che il presidente sudcoreano destituito Yoon Suk Yeol è stato arrestato per il suo tentativo fallito di imporre la legge marziale alla fine del 2024) e al rialzo di Wall Street (futures Usa piatti). C’è comunque cautela da parte degli investitori in vista dei dati importanti sull’inflazione negli Stati Uniti, soprattutto alla luce dell’atteggiamento da falco della Federal Reserve a dicembre: ha segnalato un numero inferiore di tagli ai tassi di interesse nel 2025, citando un’inflazione persistente. Importanti, in quest’ottica, i discorsi di alcuni membri della Fed (alle 14 Barkin, alle 16 Kashkari, alle 17 Williams e Goolsbee). Lato Bce alle 09 parla de Guindos, alle 09:30 Villeroy e alle 09:35 Vujcic.

Focus sull’inflazione negli Stati Uniti

Occhio, quindi, alle 14:30 al dato sull’inflazione a dicembre negli Stati Uniti (precedente: +0,3% mese su mese, +2,7% anno su anno; consenso: +0,3% mese su mese) e sull’inflazione core (precedente: +0,3% mese su mese, +3,3% anno su anno). «Alle 20 sarà, inoltre, reso noto il beige book che, come noto, fornisce un quadro delle tendenze e delle sfide economiche. Un punto di vista ottimistico viene ritenuto positivo/rialzista per il dollaro, mentre un punto di vista pessimistico», afferma Antonio Tognoli di Cfo Sim, «è interpretato in senso negativo/ribassista per il dollaro» che, dopo aver toccato i massimi dal 2022, storna nei confronti dell’euro (la moneta unica vale 1,029, +0,52%).

E sul pil della Germania

Prima, alle 8, è in agenda l’inflazione a dicembre della Gran Bretagna (precedente: +0,1% mese su mese, +2,6% anno su anno; consenso: +2,7% anno su anno), alle 9 quella armonizzata a dicembre finale della Spagna (preliminare: +2,8% anno su anno), alle 10 il pil annuale della Germania (precedente: -0,3% anno su anno; consenso: -0,2% anno su anno), mentre alle 11 è in agenda la produzione industriale a novembre dell’Eurozona (precedente: invariata mese su mese; consenso: +0,2% mese su mese). Da segnalare, infine, ancora dagli Usa alle 13 l’indice settimanale richieste mutui (precedente: -3,7%) e l’indice Empire Manufacturing a gennaio (precedente: 0,2 punti) per chiudere alle 16:30 con le scorte settimanali di petrolio (precedente: -700.000 barili). Secondo un sondaggio Reuters gli analisti si aspettano un calo delle scorte di greggio statunitensi di circa 1 milione di barili nella settimana fino al 10 gennaio.

Il petrolio sale in vista del dato sulle scorte Usa

Petrolio che vede il prezzo del Wti salire dello 0,77% a 76,99 dollari al barile e quello del Brent dello 0,63% a 80,42, riducendo le perdite del giorno precedente, mentre l’attenzione si è spostata nuovamente su potenziali interruzioni dell’offerta a causa delle sanzioni sulle petroliere russe. I prezzi sono scesi martedì dopo che l’U.S. Energy Information Administration ha previsto che il petrolio sarà sotto pressione nei prossimi due anni poiché l’offerta supererà la domanda. «Il fattore dominante sono le sanzioni sul petrolio russo, oltre a una serie di dati economici statunitensi più forti», afferma Yeap Jun Rong, strategist di IG. «La domanda chiave resta su quanto dell’offerta russa sarà persa nel mercato globale e se misure alternative possano compensare la carenza», aggiunge Yeap. Il mercato trova supporto anche dal calo, maggiore del previsto nell’ultima settimana, delle scorte di greggio negli Stati Uniti, il maggior consumatore di petrolio al mondo, secondo quanto riportato dall’American Petroleum Institute martedì.

Gli analisti di Ing notano che, mentre le scorte di greggio presso il principale hub di stoccaggio del Paese, Cushing in Oklahoma, sono aumentate di 600.000 barili, i livelli restano storicamente bassi. Cushing è il punto di consegna per i contratti futures Wti. Martedì l’Eia ha ridotto le previsioni sulla domanda globale nel 2025 a 104,1 milioni di barili al giorno, mentre si prevede che l’offerta di petrolio e combustibili liquidi raggiunga in media 104,4 milioni di barili al giorno. Secondo le previsioni, i prezzi del Brent scenderanno dell’8% in media a 74 dollari al barile nel 2025, per poi calare ulteriormente a 66 dollari al barile nel 2026, mentre il Wti dovrebbe attestarsi a una media di 70 dollari nel 2025 e scendere a 62 dollari l’anno successivo.

A Milano occhio a Tim Banca Mediolanum, Fineco, Prysmian, Saipem, Banca Ifis, Illimity, Mfe, Ariston e  Safilo

Sul listino milanese attenzione a Tim che riunisce il cda per discutere dell’offerta per Sparkle, e a  Banca Mediolanum e Fineco su cui Citi ha ribadito il rating buy: «riteniamo che lo slancio commerciale registrato nel 2024 sia sostenibile. Per Mediolanum stimiamo un dividendo del 10% al di sopra della previsione del consenso nel 2024, grazie alle commissioni di performance. Per Fineco, siamo in media dell’11% al di sopra del consenso sull’utile per azione 2026/2027, grazie alle aspettative di un maggior afflusso di depositi (margine di interesse più elevato) e a ricavi di intermediazione più solidi. Riteniamo che i risultati del quarto trimestre del 2024 possano essere catalizzatori positivi per entrambe queste società», si legge nella nota di Citi.

Finanziamenti personali e aziendali

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  • Leggi anche: Rete Tim, il Tribunale di Milano respinge il ricorso di Vivendi: è inammissibile. Ma i francesi annunciano battaglia

Sempre Citi ha alzato il target price su Prysmian da 69 a 73 euro e confermato il rating buy. «Aggiorniamo il nostro modello in vista dei risultati del quarto trimestre 2024, previsti per il 27 febbraio. Apportiamo modifiche marginali ai dati sottostanti, ma il rafforzamento del dollaro statunitense ha un impatto significativo: +6% sulle nostre stime di utile per azione. Per il 2025, ci aspettiamo che Prysmian fornisca una guidance intorno a 2,35-2,45 miliardi di euro di ebitda. Siamo leggermente al di sopra di questo intervallo, a 2,48 miliardi di euro, poiché prevediamo vantaggi dalle potenziali sinergie derivanti dall’acquisizione di Encore, oltre a margini solidi e continui nei Power Grids. Continuiamo a vedere un rapporto rischio/rendimento positivo su Prysmian, con il Capital Market Day di marzo che probabilmente trasmetterà un messaggio costruttivo e, possibilmente, notizie relative a una doppia quotazione negli Stati Uniti», afferma Citi.

La banca d’affari punta anche su Saipem (buy e target price rivisto da 3,25 a 3,40 euro) in vista dei conti del quarto trimestre del 2024. « Saipem ha continuato a sovraperformare, raggiungendo i massimi degli ultimi due anni grazie ai contratti rilevanti assegnati nel terzo trimestre», dice Citi. «Continuiamo a ritenere che l’azione offra un rapporto rischio/rendimento interessante nel quarto trimestre e nel 2025». Invece, su Ariston è intervenuta Morgan Stanley, limando il target price da 3,5 a 3,4 euro (rating underweight).

Tra le banche, Moody’s ha confermato il rating di Banca Ifis e ha posto Illimity Bank sotto osservazione per un possibile upgrade del rating dopo l’opas. Nel lusso, invece, Safilo e Under Armour hanno rinnovato il loro contratto di licenza globale per le collezioni di occhiali da vista e sole di Under Armour fino al 2031. Attenzione, infine, a Mfe perché a novembre gli investimenti pubblicitari in Italia sono cresciuti dello 0,4%. Secondo la società di analisi Nielsen, il dato cumulativo della raccolta pubblicitaria dei primi undici mesi si attesta a +4,5%.

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