arresti tra vertici Ateneo e dirigenti Asp • TEN TV

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Sono accusati a vario titolo per per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali dodici persone tra i quali si annoverano alcuni vertici dell’Università Magna Grecia e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Di questi 11 sono ai domiciliari mentre un’altra persona è stata attinta dalla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’A.S.P. di Catanzaro, per la durata di 12 mesi. Questa mattina i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro nei confronti degli indagati. Con lo stesso provvedimento è stato disposto, inoltre, il sequestro preventivo di due laboratori scientifici (cd. stabulari) dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, adibiti alla sperimentazione sugli animali per finalità di ricerca, nonché della somma di 23.222,17 euro nei confronti di due indagati, ritenuta dagli inquirenti il provento del delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato. Per le medesime condotte illecite risultano indagati, altresì, ulteriori 21 soggetti ai quali sono state notificate le relative informazioni di garanzia.

Le indagini

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Dalle complesse investigazioni condotte dai finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catanzaro, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Catanzaro, sarebbe emerso un collaudato sistema illecito attuato con presunte ispezioni “pilotate” dell’Asp nei laboratori dell’Ateneo per non segnalare criticità ed evitare la revoca dei finanziamenti e le attività progettuali progettuali autorizzate dal Ministero della Salute. L’analisi della documentazione, corroborata dagli ulteriori elementi di prova acquisiti, avrebbe consentito di delineare un rapporto di compartecipazione e di reciproci favoritismi sussistenti tra i preposti degli Enti pubblici in gioco (l’A.S.P. di Catanzaro quale controllore e l’Università Magna Grecia quale ente controllato). Dalle investigazioni sarebbe emerso, inoltre, che i vari responsabili di progetto di volta in volta nominati, avrebbero fatto ricorso a ingenti fonti di finanziamenti pubblici – circa 2 milioni di euro – utili alla copertura economica delle varie attività progettuali, costantemente garantite dall’ottenimento dell’attestazione di regolarità rilasciata “illecitamente” dai veterinari dell’A.S.P. preposti alle ispezioni, nonostante le precarie condizioni in cui versavano i laboratori. Il coinvolgimento dei dirigenti dell’Asp “da parte dell’organizzazione criminale – sostengono gli inquirenti – si era reso necessario per la presenza nei laboratori scientifici di numerose criticità le quali, ove rilevate, avrebbero comportato l’immediata chiusura, con la conseguente perdita dei fondi erogati per lo volgimento della ricerca e l’irrogazione di pesanti sanzioni amministrative”. I presunti rapporti corruttivi tra alcuni indagati sarebbero emersi, tra l’altro, nell’ambito della redazione delle graduatorie finali afferenti a specifiche procedure concorsuali presso l’U.M.G., all’esito delle quali veniva dichiarata vincitrice la figlia di uno degli indagati, dirigente dell’A.S.P. di Catanzaro, nonché nel riconoscimento di cospicue somme di denaro – quale prezzo della corruzione – ad un veterinario dell’A.S.P. di Catanzaro, in virtù dei numerosi incarichi di docenza pare illecitamente ottenuti presso l’Ateneo universitario, in cambio del sistematico esito positivo delle visite ispettive dallo stesso svolte presso i laboratori scientifici dell’U.M.G.

La sperimentazione nei laboratori

Grazie alle attività svolte nei laboratori, invece, diversi docenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro avrebbero potuto svolgere attività di ricerca con sperimentazione in vivo che, stando agli inquirenti, costituisce – se ben espletata – un passaggio fondamentale per la validazione delle ipotesi scientifiche. In realtà le attività sperimentali con animali vivi sarebbero state effettuate, in gran parte, attraverso la violazione delle basilari norme di igiene e benessere animale. Dalle indagini della Guardia di finanza, infine, sarebbe stata riscontrata l’esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio che sarebbe stato costantemente utilizzato dagli indagati per alimentare le attività di ricerca riscontrando, in alcuni casi, ipotesi di maltrattamento degli animali, con un duplice risvolto: da un lato cagionando l’uccisione immotivata di animali non autorizzata dal Ministero della Salute, dall’altro, falsando l’attendibilità delle ricerche espletate. Il procedimento pende attualmente nella fase delle indagini preliminari.



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