Animali maltrattati in laboratorio, corruzione e truffa: 11 arresti all’Università Magna Grecia e all’Asp di Catanzaro – I NOMI

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Catanzaro – In 11 sono finiti agli arresti domiciliari ed è stata apllicata anche un’interdittiva: sotto la lente della Guardia di Finanza nell’operazione odierna denominata “Grecale”, docenti dell’università Magna Graecia e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Sono indagati – a vario titolo – per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello stato, maltrattamento e uccisione di animali.

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Sequestrati due laboratori scientifici per sperimentazione su animali

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro nei confronti di 12 soggetti, tra i quali anche alcuni vertici dell’Università Magna Grecia e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. In particolare, nei confronti di 11 indagati è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre un altro soggetto è stato attinto dalla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’Asp di Catanzaro, per la durata di 12 mesi. Con lo stesso provvedimento è stato disposto, inoltre, il sequestro preventivo di due laboratori scientifici (cd. stabulari) dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, adibiti alla sperimentazione sugli animali per finalità di ricerca, nonché della somma di 23.222,17 euro nei confronti di due indagati, ritenuta il provento del delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato. Per le medesime condotte illecite risultano indagati, altresì, ulteriori 21 soggetti ai quali sono state notificate le relative informazioni di garanzia.

I NOMI

Ai domiciliari:

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Domenico Britti, 64 anni, di Reggio Calabria

Giuseppe Caparello, 68 anni, di Lamezia Terme

Fabio Castagna, 57 anni, di Catanzaro

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Rita Citraro, 56 anni, Borgia

Nicola Costa, 59 anni, di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio

Giovambattista de Sarro, 70 anni, di Lamezia Terme

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Antonio Leo, 47 anni, di Catanzaro

Giovanni Loprete, 41 anni, di Catanzaro

Ernesto Palma, 63 anni, residente a Lamezia Terme

Anselmo Poerio, 71 anni, residente a Montepaone

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Giuseppe Viscomi, 67 anni di Catanzaro.

Misura cautelare interdittiva della sospensione dell’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’Asp di Catanzaro per la durata di 12 mesi nei confronti di Luciano Conforto, 64 anni, di Soverato.


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Le complesse investigazioni condotte dai finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catanzaro, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno consentito di accertare, nella fase delle indagini preliminari – che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa – l’esistenza di un collaudato sistema illecito posto in essere mediante l’esecuzione “pilotata” di visite ispettive svolte dall’A.S.P. presso i laboratori scientifici dell’Ateneo universitario catanzarese condizionandone i relativi esiti, assicurando in tal modo l’espletamento delle onerose attività progettuali autorizzate dal Ministero della Salute. L’analisi della documentazione, corroborata dagli ulteriori elementi di prova acquisiti, ha consentito di delineare un rapporto di compartecipazione e di reciproci favoritismi sussistenti tra i preposti degli Enti pubblici in gioco (l’A.S.P. di Catanzaro quale controllore e l’Università Magna Grecia quale ente controllato). Dalle investigazioni condotte è emerso, inoltre, che i vari responsabili di progetto di volta in volta nominati, hanno fatto ricorso ad ingenti fonti di finanziamenti pubblici – dell’ordine di circa 2 milioni di euro – utili alla copertura economica delle varie attività progettuali, costantemente garantite dall’ottenimento dell’attestazione di regolarità rilasciata “illecitamente” dai veterinari dell’A.S.P. preposti alle ispezioni, nonostante le precarie condizioni in cui versavano i laboratori. Il coinvolgimento dei dirigenti dell’A.S.P. da parte dell’organizzazione criminale si era reso necessario per la presenza nei laboratori scientifici di numerose criticità le quali, ove rilevate, avrebbero comportato l’immediata chiusura, con la conseguente perdita dei fondi erogati per lo svolgimento della ricerca e l’irrogazione di pesanti sanzioni amministrative.

I rapporti corruttivi tra alcuni indagati sarebbero emersi, tra l’altro, nell’ambito della redazione delle graduatorie finali afferenti a specifiche procedure concorsuali presso l’U.M.G., all’esito delle quali veniva dichiarata vincitrice la figlia di uno degli indagati, dirigente dell’Asp di Catanzaro, nonché nel riconoscimento di cospicue somme di denaro – quale prezzo della corruzione – ad un veterinario dell’A.S.P. di Catanzaro, in virtù dei numerosi incarichi di docenza illecitamente ottenuti presso l’Ateneo universitario, in cambio del sistematico esito positivo delle visite ispettive dallo stesso svolte presso i laboratori scientifici dell’U.M.G.. Grazie alle attività svolte nei laboratori, invece, diversi docenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro hanno potuto svolgere attività di ricerca con sperimentazione in vivo che costituisce – se ben espletata – un passaggio fondamentale per la validazione delle ipotesi scientifiche. In realtà le attività sperimentali con animali vivi sono state effettuate, in gran parte, attraverso la violazione delle basilari norme di igiene e benessere animale. Le indagini condotte, infine, hanno consentito di riscontrare l’esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio costantemente utilizzato dagli indagati per alimentare le attività di ricerca riscontrando, in taluni casi, ipotesi di maltrattamento degli animali coinvolti nei relativi progetti. Ciò con un duplice risvolto: da un lato cagionando l’uccisione immotivata di animali non autorizzata dal Ministero della Salute, dall’altro, falsando l’attendibilità delle ricerche espletate. Il procedimento pende attualmente nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Il ruolo degli indagati e i progetti di ricerca su animali vivi

Docenti e ricercatori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo calabrese figurano tra gli arrestati – ai domiciliari – dell’operazione “Grecale” condotta dal Gruppo della Guardia di finanza catanzarese con il coordinamento della Procura della Repubblica. L’inchiesta ha preso in esame una serie di progetti di ricerca su animali vivi condotti nei laboratori scientifici, i cosiddetti stabulari, dell’Ateneo. Oltre all’ex rettore dell’Università Giovambattista de Sarro, coinvolto anche in qualità responsabile scientifico di progetti di ricerca, sono stati posti agli arresti domiciliari, Domenico Britti, presidente dell’Organismo preposto al benessere animale, nonché presidente, sino al 2023, della Scuola di Farmacia e Nutraceutica – organismo che ha la diretta gestione degli stabulari – e responsabile del benessere animale per lo stabulario di Germaneto; Giuseppe Caparello, presidente dell’Ordine dei medici veterinari, direttore della Struttura complessa del Servizio veterinario dell’Asp dal 2018 e direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro dal 2020; Fabio Castagna, veterinario designato per lo stabulario di Roccelletta di Borgia; Rita Citraro, sperimentatrice nei progetti di cui è responsabile scientifico De Sarro nonché docente del dipartimento di Scienze della salute dell’Università; Nicola Costa, veterinario designato per lo stabulario di Roccelletta di Borgia sino al 2021; Antonio Leo, sperimentatore nei progetti di cui è responsabile scientifico De Sarro e docente del dipartimento di Scienze della salute dell’Ateneo; Giovanni Loprete, veterinario designato per lo stabulario di Germaneto; Ernesto Palma, responsabile del benessere animale per lo stabulario di Roccelletta di Borgia e componente stabile dell’organismo preposto al benessere animale; Anselmo Poerio, veterinario convenzionato dell’Asp addetto alle ispezioni negli stabulari dell’Ateneo; Giuseppe Viscomi, veterinario dell’Asp, responsabile delle ispezioni negli stabulari Umg. E’ stato raggiunto dalla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite all’Asp per 12 mesi Luciano Conforto, veterinario addetti alle ispezioni negli stabulari.

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Tra i 21 soggetti indagati in stato di libertà – come riporta Ansa – ai quali è stata notificata l’informazione di garanzia, c’è Ciro Indolfi, presidente della Federazione italiana di cardiologia, in qualità di responsabile di un progetto di ricerca su “Modello di danno vascolare nel ratto per lo studio della restenosi coronaria nell’arteriopatia obliterante periferica cronica”. Indolfi è indagato per maltrattamento di animali.

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