Agrigento scaccia le polemiche e presenta il programma

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Su Agrigento le polemiche sono roventi ma gli organizzatori della grande macchina della Capitale italiana della Cultura 2025 vanno avanti dritti per la loro strada, senza farsi scalfire da veleni, discussioni, prese in giro e assenze. L’aria è comprensibilmente tesa all’inizio della conferenza a Roma per presentare il programma, alla quale non sono intervenuti né il previsto governatore della Sicilia Renato Schifani, che ha delegato il suo assessore Francesco Paolo Scarpinato, né il ministro della Cultura Alessandro Giuli che però non risultava tra i presenti e non ha partecipato nemmeno alla cerimonia di chiusura e al passaggio di consegne con Pesaro 2024.

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Ma a rispondere un po’ a nome di tutti, appena arrivato nella sede della stampa estera a Palazzo Grazioli, c’è il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè. “Vi sentite soli? Abbandonati?”. “Assolutamente no. Mi dispiace – dice – ma noi andiamo avanti, siamo ben felici di andare avanti e sicuramente i fatti ci daranno ragione e penso che saremo di nuovo tutti assieme”. Quanto alle infiltrazioni nel teatro Pirandello che ospiterà il 18 gennaio l’inaugurazione ufficiale con il capo dello Stato Sergio Mattarella, la risposta è secca: “Assolutamente no, è un problema già noto, tanto è vero che ci sta lavorando una squadra di edilizia acrobatica dalla scorsa settimana proprio in previsione della presenza del capo dello Stato. Cosa è successo di tecnico non lo so, però è comprensibile perché se c’è un cantiere aperto… poteva succedere. Io ero a Pesaro e non ho potuto seguire bene”. Miccichè parla anche dell’ipotesi commissariamento, ventilata da alcuni. “L’ho letto anche io… Io rispetto chi sta sopra di me, ma penso che non ne abbiamo bisogno” dice. “È già da un anno che lavoriamo – spiega – e siamo in dirittura d’arrivo. Sabato inauguriamo ufficialmente con il presidente Sergio Mattarella e penso che non ne abbiamo bisogno”.

A condurre la cerimonia al Pirandello e trasmessa in diretta su Rai1 assieme alla vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia ci sarà Beppe Convertini che stempera il clima dicendo: “Ho visto ora il meteo, sabato non pioverà. Quindi non si pone il problema. Tutte queste piccole questioni che sono sbucate, come è classico che accada in tutte le cose che si fanno in Italia, c’è sempre qualcuno che deve dire qualcosa di negativo… Allora viva Agrigento Capitale della Cultura, viva la Sicilia e viva l’Italia che è un Paese merviglioso”.

Tornando al fatto che il governatore Schifani sia a Roma ma non partecipi alla presentazione, Miccichè spiega: “Non ho avuto un’interlocuzione diretta e non so darvi risposta. Però ha delegato il suo assessore e quindi c’è una presenza della Regione siciliana e non ci sentiamo abbandonati. Devo dire che il presidente Schifani è sempre stato vicino a noi e si è sempre interessato del nostro territorio”.

Sul punto interviene anche l’assessore Scarpinato: “Il presidente della Regione non può essere in ogni dove, ci sono milioni di emergenze e lui da grande politico – ricordo a me stesso e a tutti presidente del Senato e grande politico lungimirante – non può essere ovunque e proprio per questo si avvale dei suoi assessori”. “La nomina di Agrigento a capitale italiana della cultura premia non solo la città, ma il progetto di valorizzazione di uno dei territori più ricchi del Mediterraneo, culla di culture differenti che ancora oggi dialogano insieme. Agrigento va letta in controluce soffermandosi sui templi, sul teatro che sta venendo pian piano alla luce, sulle abitazioni e sulle ville antiche che riemergono dall’oblio del tempo. È un unico filo che collega la maestosità della Valle ai tanti siti minori a cui dedichiamo attenzione continua: sarà un anno bellissimo, in cui racconteremo al mondo il nostro lavoro e il nostro sogno di una Sicilia contemporanea che fa tesoro del suo passato ma guarda al futuro”, ha concluso Scarpinato.

“Mettiamo da parte ogni polemica e aiutiamo Agrigento a dare di sé la migliore immagine possibile, senza lacerazioni ma con una attenta azione di promozione e organizzazione culturale all’altezza del patrimonio materiale e immateriale siciliano, rimediando a qualche scivolone iniziale e aiutando la nostra Capitale della cultura a esprimere il meglio”, ha aggiiunto Fabio Granata, ex assessore ai Beni culturali in Sicilia. “Abbiamo tutti gioito per la proclamazione di Agrigento. Per me è stata un gioia doppia poiché fondamentale in tale riconoscimento è stato il Parco archeologico, da me istituito con la legge 20 del 2000 e reso autonomo. Un Parco che da allora non ha mai smesso di crescere in organizzazione e numero di visitatori, fino a rappresentare uno dei siti culturali più amati e visitati dai viaggiatori sull’intero territorio nazionale”.

La conferenza stampa è stata l’occasione per presentare il programma consultabile cliccando qui.





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