Movida a Bari tra residenti, esercenti, giovani: è l’ora delle scelte

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BARI – Il quartiere Umbertino attende la nuova ordinanza sulla vita notturna. Residenti, esercenti di attività dedicate a «food & beverage», giovani: ogni componente manifesta esigenze differenti. Entro domani dovrebbe essere emanato il provvedimento dal sindaco Vito Leccese.

Verso un «lieve» allentamento Lo scorso 4 dicembre lo stop all’asporto di bevande era stato prolungato a mezzanotte per ogni giorno della settimana consentendo un’espansione di un’ora del servizio dalla domenica al mercoledì sera, rispetto alla normativa precedente. Fino alle 2, inoltre, è possibile consumare solo all’interno dei locali e all’esterno su tavolini, dehors e plateatico, mentre possono restare aperte le attività artigianali alimentari per asporto a condizione che il locale sia dotato di certificato di insonorizzazione e valutazione previsionale di impatto acustico. L’impressione è che le prossime disposizioni possano allentare ulteriormente alcune misure (d’altra parte il periodo invernale tende a escludere gli assembramenti «selvaggi» registrati fino allo scorso ottobre), ma senza tornare alla completa «deregulation» precedente.

Verso «un’evoluzione qualitativa» I residenti dell’Umbertino hanno tirato un sospiro di sollievo dopo mesi di notti insonni. «Le ordinanze, maturate a seguito di opportuni tavoli di concertazione tra le diverse anime del quartiere – afferma l’avvocato Mauro Gargano, presidente del Comitato per la salvaguardia dell’Umbertino – hanno riportato vivibilità e legalità nel quartiere che si sta avviando verso uno sviluppo qualitativo dell’ambito territoriale in una delle zone più attrattive della nostra città. La somministrazione di cibo e bevande rappresenta un valore aggiunto, a patto che sia regolamentata per evitare che la loro esponenziale concentrazione favorisca i fenomeni negativi legati alla mala movida. Le ordinanze, oltre ad aver contrastato il grave inquinamento acustico, hanno inciso in maniera determinante anche sui fenomeni criminogeni che imperversavano: dallo spaccio di sostanze stupefacenti, agli episodi di violenza. Il «far west» dal quale tanti traevano profitto, è un lontano ricordo. Non si può tornare indietro».

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Gargano, pertanto, auspica un mantenimento della rotta attuale. «Le disposizioni dell’ultima ordinanza – prosegue Gargano – vanno prorogate e rese effettive dove permangono le cattive abitudini. Mancano ancora le borchie per delimitare le aree oggetto di concessione previste dal regolamento comunale. Riterremmo che sia utile anche una riduzione oraria sull’asporto. Contrariamente a quanto qualcuno va mistificando l’Umbertino non si va “spegnendo”, ma sta invece risorgendo qualitativamente». Oggi, intanto, al salone dell’ex Tesoreria del Comune, il Comitato ribadirà il punto di vista dei residenti in una conferenza stampa.

«Serve una concorrenza leale» Le più recenti disposizioni hanno solo parzialmente calmierato gli animi dei titolari delle attività legate al «drink & food» che avevano lamentato esose perdite con le norme più restrittive del primo mese. «Il problema non può ridursi all’ora in più in meno di apertura o di asporto», è l’opinione degli esercenti. «La realtà è che certe restrizioni riguardano soltanto un quartiere che risulta discriminato rispetto agli altri, subendo soprattutto un danno d’immagine. Basta spostarsi di duecento metri per non avere alcun limite e non incorrere in sanzioni È evidente che così si configura una concorrenza sleale nella quale noi perdiamo clientela. Sarebbe auspicabile una visione d’insieme che riguardi l’intera città, senza limitarsi esclusivamente all’Umbertino».

I giovani chiedono spazi Dall’idea di dar vita ad un altro comitato di quartiere agli incontri dei giovani con le istituzioni. Cresce la corrente dei ragazzi che chiedono spazi idonei per «vivere la notte» nel rispetto dei residenti, ma anche senza limitazioni stringenti. Circa un mese fa, Claudia Attimonelli, docente universitaria, sociologa e residente nell’Umbertino, si è attivata per costituire un comitato «pro movida». Al contempo, una delegazione di ragazzi appartenenti ad associazioni studentesche (Zona Franca e Link Bari) avevano incontrato il sindaco Vito Leccese esponendo una serie di idee per trovare intese su come incanalare lo svago serale. Uno dei punti cardine riguardava proprio la richiesta di non rinnovare l’ordinanza sull’Umbertino. A tal proposito, domani all’Officina degli Esordi, il sindaco e gli assessori inviteranno cittadini, operatori economici e culturali, associazioni, comitati e studenti al primo incontro pubblico dedicato alla costruzione del nuovo programma di politiche per la notte pensato per Bari.



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