Le tappe del Giro d’Italia 2025: partenza dall’Albania, arrivo a Roma. Percorso duro, aumenta il dislivello

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di
Marco Bonarrigo

Il Giro d’Italia 2025 parte il 9 maggio e arriva il 1° giugno. Aumenta il dislivello: 20% in più dell’anno scorso, 38 km di sterrato; due crono individuali, sei tappe riservate ai velocisti, otto di media montagna e cinque di alta montagna

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Ci sarà da pedalare, ci sarà da faticare, ci sarà da divertirsi per chi lo vedrà sulla strada o in tv: presentato lunedì pomeriggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma (oltre al Giro d’Italia Women), il 108° Giro d’Italia che si disputerà dal 9 maggio al 1° giugno sarà davvero una corsa per atleti tosti vista la sua durezza senza compromessi ma anche una meravigliosa passerella attraverso la Penisola. Se i chilometri complessivi (3.413) saranno grossomodo gli stessi delle edizioni precedenti, i 52.500 metri di dislivello in salita rappresentano il 20% in più dell’edizione del 2024 e il limite di una gara di tre settimane. 

Due cronometro individuali e sei tappe per velocisti

Il menu prevede due cronometro individuali per un totale di 42,3 km, sei tappe riservate ai velocisti, otto di media montagna e cinque di alta montagna. Da non trascurare i 38 km di sterrato, 30 di strade bianche nel finale della tappa di Siena e otto sul Colle delle Finestre che sarà anche la Cima Coppi del Giro con i suoi 2.178 metri. La Montagna Pantani sarà il Passo del Mortirolo mentre la Tappa Bartali sarà la Gubbio-Siena, con arrivo in Piazza del Campo.




















































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Si parte dall’Albania, che ospita tre tappe

Come noto, la Grande Partenza 2025 avverrà — ed è la prima volta in assoluto per una corsa ciclistica internazionale — dall’Albania con ben tre frazioni. Prima tappa impegnativa con arrivo nella capitale Tirana e finale con due salite ravvicinate, poi cronometro cittadina seguita dalla frazione di Valona con l’ascesa di Qafa e Llogarasë, il primo punto in assoluto oltre quota mille metri del Giro 2025.

Dalla Puglia a Napoli la magia di Alberobello e Matera

Il Giro riposerà il 12 maggio per permettere il ritorno della carovana (in treno e aereo) in Puglia da dove la corsa ripartirà il 13. E si ripartirà con tre tappe potenzialmente adatte ai velocisti e di enorme suggestione storica e paesaggistica, quelle con arrivi a Lecce da Alberobello, Matera e Napoli dove il Giro approda con grande successo di pubblico ormai da tre stagioni. Si risalirà la penisola con il primo traguardo in salita in Abruzzo a Tagliacozzo e, dopo una frazione con arrivo a Castelraimondo (e tracciato insidioso) nelle Marche, spazio alla Gubbio-Siena, tappa Bartali di questa edizione con cinque settori di strade bianche (circa 30 km) nel finale prima dell’arrivo in Piazza del Campo che ricalca quello della fortunatissima classica primaverile organizzata da Rcs Sport.

Torna il San Pellegrino in Alpe, si va a Nova Gorica

Nella seconda settimana, preceduta dal giorno di riposo di lunedì 19 maggio, il Giro riparte dalla Toscana con la cronometro da Lucca a Pisa, una riedizione in chiave moderna della prova contro il tempo del 1977 vinta da Knut Knudsen. Il giorno successivo torna dopo 25 anni la salita di San Pellegrino in Alpe all’interno di una tappa molto mossa con arrivo a Castelnovo ne’ Monti. A seguire tre tappe interlocutorie dove tirare il fiato ma insidiose se ci si rilassa: Viadana con probabilissimo finale in volata, Vicenza con chiusura classica sullo strappo di Monte Berico e Nova Gorica/Gorizia con il suo circuito transfrontaliero. La settimana termina sull’altopiano di Asiago con una tappa molto impegnativa per via dei 3.900 metri complessivi di dislivello.

Dal Mortirolo al Colle delle Finestre

L’ultima settimana del Giro 2025, preceduta dal terzo giorno di riposo, sarà durissima. Si comincia con cinque salite dure concatenate senza respiro e arrivo in salita a San Valentino (Brentonico) sul Monte Baldo che domina il Lago di Garda. Poi ci sono i traguardi di Bormio — tappa che include la Montagna Pantani, il Passo del Mortirolo affrontato dal severissimo versante di Monno — e quella interlocutoria di Cesano Maderno che anticipano due frazioni chiave. La prima, da Biella a Champoluc, è breve ma propone ben 4.950 metri di dislivello con le salite — poco conosciute ma davvero arcigne — del Col Tzecore, di Saint-Pantaleon, Col de Joux e Antagnod

La seconda, da Verrès a Sestrière, e supera di poco i 200 chilometri e ripropone l’accoppiata finale Colle delle Finestre (otto km di sterrato durissimo e Cima Coppi 2025) e Sestrière che fin dalla prima apparizione nel 2005 (20° anniversario) è garanzia di spettacolo. Gran finale a Roma con il circuito cittadino e prima parte del tracciato verso Ostia ancora più spettacolare rispetto agli ultimi due anni.

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13 gennaio 2025 ( modifica il 13 gennaio 2025 | 22:39)

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