Tutto questo, per chi si chiede come sia possibile raggiungere cifre simili, è frutto del furto d’identità, uno dei più grandi e ricorrenti pericoli dell’era ad alto tasso di tecnologia che caratterizza questi anni. Quell’insieme di dati che disegnano la vita di ognuno di noi, in cui rientrano numeri di cellulare, password, PIN, codici fiscali, numeri di documenti d’identità e di carte di credito. Quanto basta a chi con certe cose ci campa per apparecchiare truffe così perfette da rendere perfino difficile individuarle.
“L’analisi della distribuzione delle frodi per classi di età evidenzia che la fascia che registra il maggior aumento percentuale di vittime è quella degli ultrasessantenni (+13,6%). Gli under 30 segnano un -9,3%, ma restano comunque una delle fasce più colpite, coinvolti in oltre un caso di frode su cinque. La fascia 41-50 anni è quella maggiormente colpita, con il 22,7% delle vittime, mentre i 31-40 anni arrivano al 20,6% del totale. La ripartizione percentuale delle frodi per regione mostra una maggiore incidenza in Lombardia, Sicilia, Campania e Lazio, seguite da Puglia e Piemonte. Nel primo semestre del 2024, la Sicilia sorpassa la Campania e raggiunge il secondo posto di questa triste classifica”.
Non è un caso, racconta l’analisi, che a crescere in modo allarmante siano le frodi sui mutui (+64,5%), seguite a ruota da quelle sui prestiti personali (+7,4%), sul credito revolving (+31,6%) e sul Buy now, pay later (+60%). E la media della scoperta di essere vittime di una truffa parla di un arco di tempo compreso fra uno e due anni (+78%), seguito da chi si rende conto di essere vittima di una truffa fra i tre e i quattro anni successivi (+44,2%). Se ancora non fosse chiaro a sufficienza, significa un tempo immenso concesso ai delinquenti per fare man bassa di tutto ciò che possono.
È anche vero, spiega l’analisi, che i casi di frode con importo inferiore ai tremila euro continuano a rappresentare la maggioranza, con il 27,4% del totale, in calo del -15,5%. Più decisa, al contrario, è la diminuzione dell’importo rubato, compreso tra i tre e cinquemila euro, che si assesta sul -42,1% rispetto al primo semestre del 2023, con il 7,5% dei casi totali. Ma, come accennato, a preoccupare è il vistoso aumento di truffe e frodi di cifre superiori ai 10mila euro, cresciute del +82,2%.
“L’aumento dei casi con importi significativi rappresenta un dato preoccupante, suggerendo un possibile cambiamento nelle strategie criminali e una crescente sofisticazione delle frodi – spiega Beatrice Rubini, direttore esecutivo della linea Mister Credit di Crif – poiché il numero di casi rimane elevato, è essenziale che imprese e consumatori mantengano alta la guardia, adottando strumenti di protezione e comportamenti sicuri per tutelare i propri dati e prevenire danni economici. Durante il periodo delle festività di fine anno, caratterizzato da un forte incremento degli acquisti online, è ancora più importante prestare attenzione all’uso dei propri dati personali e finanziari per ridurre i rischi. Non smetteremo mai di ribadire quanto l’educazione finanziaria sia fondamentale per difendersi dai criminali informatici”.
Malgrado una riduzione del -15,4% rispetto al 2023, è ancora oggi il prestito finalizzato, con il 32,1% dei casi, il prodotto finanziario più utilizzato nei casi di frode, seguito dalle carte di credito, in ritirata del -18,3% fino a rappresentare circa il 10% dei casi totali. Ma c’è poco da stare allegri, perché a crescere di più – raggiungendo il +36,1% – sono le truffe legate al credito revolving, una forma di finanziamento privo di scadenza caratterizzato da un dettaglio che fa gola ai cybercriminali: l’elevata flessibilità di utilizzo del fido concesso. In aumento anche le frodi sui prestiti personali (+7,4%), soprattutto quelle sui mutui, in crescita del +64,5%. E sotto osservazione è finito anche il fenomeno del “Buy now, pay later”, un finanziamento a breve termine, privo di interessi, che consente di dilazionare il costo di un acquisto. Al momento, una tipologia di truffa che interessa il 4,5% dei casi, equivalente però al +60% rispetto al primo semestre del 2023.
Ed è anche possibile tracciare l’uso che viene fatto del denaro sottratto, che per l’86% è utilizzato per l’acquisto di elettrodomestici (36,5%), seguiti dai consumi (18,4%), dall’acquisto di auto e moto (13,4%), da beni elettronici, informatici e telefonia (7,7%), arredamento (7,7%), spese per immobili e ristrutturazioni (6,0%) e salute (4,4%).
“Le evidenze dell’osservatorio mostrano come siano in atto delle trasformazioni nel fenomeno delle frodi creditizie nel nostro Paese, con i criminali che puntano a importi più elevati e prendono di mira nuove forme di finanziamento utilizzando strumenti e tecniche di attacco sempre più sofisticati – conclude Simone Capecchi, direttore esecutivo di Crif – in questo contesto, per banche e istituti finanziari diventa essenziale adottare un approccio proattivo alla prevenzione, facendo leva su tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale e i big data analytics.
Soluzioni integrate nei processi di origination e gestione del credito non solo aiutano a contrastare efficacemente le frodi, ma contribuiscono a preservare la fiducia dei clienti e la stabilità del sistema finanziario”.
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