Fentanyl, Italia punto strategico per lo sbarco in Europa. Rischiamo di essere travolti – Il Tempo

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Il fentanyl, droga sintetica potentissima e devastante, è ormai il simbolo di una crisi che sta mietendo migliaia di vittime negli Stati Uniti e che rischia di travolgere anche l’Italia. Per comprendere le dinamiche di questa emergenza e costruire una risposta efficace, la Cooperativa San Bernardo, in collaborazione con Ripartiamo Aps, ha svolto una missione nel quartiere di Kensington, a Philadelphia. Quello che la cooperativa ha trovato non lascia spazio a dubbi: il fentanyl, spesso mescolato ad altre sostanze, è una minaccia che va affrontata subito, prima che prenda piede anche nel nostro Paese. A Kensington, un luogo ormai conosciuto come il «ground zero» della crisi degli oppioidi, la delegazione ha toccato con mano le conseguenze di questa piaga. «Le persone vivono e muoiono per strada», ha dichiarato Pino Natale, direttore generale della cooperativa e responsabile della missione. «Sono stato testimone di una realtà che sembra uscita da un incubo: corpi spezzati, menti distrutte, giovani che si accasciano sui marciapiedi senza nessuno che li soccorra. È disumano».

La missione non si è limitata a osservare gli effetti devastanti della dipendenza, ma ha permesso di raccogliere informazioni cruciali sui traffici che stanno portando questa droga sintetica in Europa. «Il fentanyl sta arrivando in Italia», ha affermato Natale. «Ci hanno raccontato che questa sostanza, prodotta a costi bassissimi nei laboratori asiatici e sudamericani, è già in viaggio verso il nostro Paese. I trafficanti puntano a introdurla nei mercati locali mescolandola con altre droghe, rendendo il suo consumo ancora più pericoloso». L’Italia, pur non essendo ancora travolta dall’epidemia, è già un punto strategico per lo sbarco di queste sostanze. Traffici che approdano nei principali porti del Mediterraneo e si distribuiscono attraverso le reti criminali. La missione ha permesso di capire meglio come potrebbero evolversi i primi segnali di questa infiltrazione: sequestri di piccole quantità di fentanyl e overdose sospette sono campanelli d’allarme che non possono essere ignorati. Alla luce delle conoscenze acquisite durante la missione, la Cooperativa San Bernardo ha deciso di istituire una task force interna dedicata alla lotta contro il fentanyl. Questa task force avrà il compito di elaborare un piano nazionale per la prevenzione di questa emergenza, focalizzandosi su tre aree chiave: sensibilizzazione, formazione e collaborazione con le istituzioni. La task force lavorerà in sinergia con scuole, associazioni e operatori sanitari per promuovere campagne di informazione rivolte ai giovani e alle famiglie.

«Non possiamo combattere il fentanyl senza educare chi potrebbe esserne colpito. La prevenzione parte dalla conoscenza e dalla consapevolezza», ha spiegato Natale. Un altro obiettivo sarà la creazione di protocolli specifici per gli operatori del settore sanitario e delle forze dell’ordine, affinché possano riconoscere e affrontare tempestivamente i primi segnali di una diffusione del fentanyl sul territorio. La Cooperativa intende inoltre dialogare con le istituzioni per promuovere una legislazione più rigida contro il traffico di droghe sintetiche e per potenziare la distribuzione di farmaci salvavita come il naloxone. Per la Cooperativa San Bernardo, la prevenzione è la chiave per evitare che il fentanyl provochi in Italia una crisi analoga a quella americana. «Dobbiamo intervenire subito, prima che sia troppo tardi», ha ribadito Natale. «Le scuole sono il primo luogo in cui possiamo fare la differenza. I giovani devono sapere che il fentanyl è una trappola letale, una sostanza che può uccidere con una sola dose. Questo messaggio va portato nelle aule, coinvolgendo famiglie, docenti e studenti». La missione della Cooperativa San Bernardo a Kensington non è stata solo un’esperienza di osservazione, ma un vero grido d’allarme per ciò che sta per arrivare. «Non possiamo permettere che il dramma che ho visto negli Stati Uniti si ripeta nelle nostre città», ha dichiarato Natale. «Abbiamo una responsabilità morale e sociale nel proteggere i nostri giovani, nel costruire una rete di prevenzione e nell’agire con fermezza contro i trafficanti». Grazie alla task force e al piano nazionale che ne deriverà, la Cooperativa intende giocare un ruolo di primo piano nel contrastare questa minaccia. Kensington è un monito per l’Italia: il fentanyl è una droga spietata e l’unico modo per vincere questa battaglia è prevenire, informare e agire.



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