Il momento storico è di grande tensione. La separazione delle carriere dei magistrati che il Governo nazionale è determinato a portare in porto agita le toghe: proprio pochi giorni fa il Csm ha licenziato, a larga maggioranza (24 voti favorevoli e quattro contrari), un parere nettamente critico sul ddl costituzionale attualmente all’esame dell’Aula della Camera, mentre l’Anm uscente prepara la mobilitazione a partire dai vari eventi di inaugurazione dell’anno giudiziario a fine gennaio, quando intanto potrebbe già essere partita la prima votazione a Montecitorio. Ma oltre alla separazione delle carriere, i magistrati sono sulla difensiva per altre misure previste dalla maggioranza di governo: la previsione del danno erariale nei confronti di colui che fosse ritenuto colpevole di ingiusta detenzione, quando lo Stato è condannato a risarcire la persona che l’ha subita; i test attitudinali, a partire dal 2026, per l’accesso in magistratura. Sullo sfondo lo scontro politico -giudiziario per il caso Salvini-Open Arms, le tensioni per il ddl sull’istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari, presentato dalla Lega in Senato.
In questo scenario l’Associazione nazionale magistrati si rinnova. A fine gennaio si aprono le urne per disegnare il Comitato direttivo centrale (Cdc): in ballo 36 seggi. Primo appuntamento il 26 gennaio, si voterà anche il 27 e il 28 gennaio. Cinque le liste presentate, oltre 150 candidati, con Area Dg – che raggruppa le toghe progressiste – che spinge a riconfermarsi forza di maggioranza e Magistratura indipendente – centrata sulle posizioni più a destra – che spera invece di agguantare il gradino più alto del podio dei consensi ribaltando il risultato delle ultime elezioni. Tra i grandi “assenti” nell’elenco dei candidati c’è Giuseppe Santalucia, il presidente in carica. A dicembre, in un’intervista a Giuseppe Bianconi, Santalucia – espressione di Area – disse: «Quattro anni di impegno intensissimo e faticoso, seppure molto gratificante, sono sufficienti, e credo che nella difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura occorra evitare ogni personalizzazione. Perciò è giusto che altri prendano le redini della rappresentanza». Un’altra curiosità: si riduce la presenza nelle liste dei magistrati napoletani e campani rispetto alla scorsa tornata elettorale.
Area Dg punta a non disperdere l’eredità di Santalucia e schiera 36 candidati: da Napoli ci sono la pm Ida Teresi, in forza alla Dda di Napoli, e la giudice del Tribunale di Sorveglianza di Napoli Paola Cervo; Giuseppe Amara (pm a Modena); Angelo Beccu (pm a Sassari), Matteo Carlisi (giudice al Tribunale di Udine), Nadia Caruso (pm a Caltanissetta), Laura Cocucci (pm Bergamo), Emilia Conforti (giudice Tribunale Roma), Ilaria Cornetti (giudice al Tribunale di Sorveglianza di Siena), Mariella De Masellis (procura generale della Cassazione), Giorgia De Palma (giudice al Tribunale di Torino), Angela Di Girolamo (giudice al Tribunale di Teramo), Antonio Diella (giudice al Tribunale di Foggia), Giulia Falchi (pm a Palermo), Giorgio Falcone (pm a Padova), Giulia Gargiulo (giudice al Tribunale Pistoia), Salvatore Giannino (pm alla procura di Lucca), Marco Gianoglio (pm alla procura di Torino), Fabrizio Marsala (giudice al Tribunale di Marsala), Lucio Luciotti (giudice in Corte di Cassazione), Gianna Manca (giudice al Tribunale di Brindisi), Rocco Maruotti (pm alla procura di Rieti), Ilaria Mazzei (giudice al Tribunale per i minorenni di Milano), Maurizio Paganelli (giudice al Tribunale di Pesaro), Domenico Pellegrini (giudice al Tribunale di Genova), Morena Plazzi (pm alla procura di Bologna), Laura Reale (pm alla procura Perugia), Mariano Robertiello (giudice al Tribunale di Locri), Rita Alessandro Romano (giudice del Tribunale Taranto), Antonio Scalera (giudice Massimario della Cassazione), Cinzia Soffientini (giudice Tribunale di Palermo), Michele Trianni (pm alla procura di Monza), Andrea Vacca (pm ala procura di Cagliari), Guglielmo Valenti (pm alla procura di Salerno), Chiara Valori (giudice al Tribunale di Milano), Nicola Vecchio (giudice al Tribunale di Potenza).
Sempre sul fronte di sinistra, scendono in campo 33 candidati di Magistratura democratica. «Insieme possiamo fare dell’Anm il luogo dove difendere la dignità, il prestigio, la libertà di ciascun magistrato» è il manifesto di combattimento. In corsa troviamo: Federica Albano, Francesco Antoni, Franco Attinà, Giuseppe Borriello, Fabrizio Forte, Alessia Giorgianni, Giuseppina Guglielmi, Caterina Interlandi, Leonardi Lesti, Giulia Marzia Locati, Gianni Macchioni, Marco Marano, Paola Marino, Manuela Massimo, Angela Laura Minerva, Rachele Monfredi, Anna Mori, Maura Nardin, Massimo Pagliarini, Marco Paternello, Cecilia Prateri, Paolo Ramondino, Sergio Rossetti, Immacolata Sica (pm a Napoli in forza alla sezione reati contro la Pubblica amministrazione), Emilio Sirianni, Simone Spina, Cristiano Valle, Maria Beatrice Zanotti e Marta Zavatta.
Articolo 101, che si propone come “unica alternativa alle correnti tradizionali”, lancia invece una lista di 16 candidati.
Sono 36 anche i candidati di Magistratura indipendente, la corrente che vira a destra ed è quella più moderata. Per il distretto di Napoli ci sono Paola Brunese, neo presidente del Tribunale per i minorenni di Napoli; Gerardo Giuliano, giudice della Corte d’Appello di Napoli. Immancabile un altro magistrato la cui carriera professionale è fortemente legata a Napoli e a Santa Maria Capua Vetere: ancora una volta si lancia nella mischia Antonio D’Amato, procuratore della Repubblica di Messina. In Campo anche Stefano Ammendola (pm a Milano), Domenico Armaleo (giudice del Tribunale di Messina), Francesca Arrigo (presidente del Tribunale di Sorveglianza di Messina), Antonio Barbetta (giudice del Tribunale di Lecce), Maria Grazia Cabitza (presidente di sezione del Tribunale di Cagliari), Gabriella Canto (presidente di sezione del Tribunale di Caltanissetta), Roberto Cappitelli (giudice di Corte d’Appello a Bari), Giulio Caprarola (pm a Treviso), Domenico Castellani (sostituto procuratore generale a L’Aquila), Paola Ciriaco (giudice di Corte d’Appello a Catanzaro), Giuseppe Disabato (giudice al Tribunale di Matera), Eliana Genovese (presidente di sezione alla Corte d’Appello di Brescia), Alessandro Ghelardini (presidente di sezione del Tribunale di Firenze), Paolo Gibelli (giudice di Corte d’Appello a Genova), Pasqualina Mia Grauso (giudice al Tribunale di Roma), Francesco Graziano (giudice al Massimario di Cassazione), Maria Grixoni (giudice alla Corte d’Appello di Sassari), Walter Ignazio (procuratore aggiunto a Reggio Calabria), Romina Incutti (giudice Kosovo Specialist Chambers), Irene Lupo (giudice della Corte d’Appello di Milano), Antonio Masone (presidente di sezione al Tribunale di Latina), Flaminio Monteleone (procuratore della Repubblica per i minorenni a Perugia), Giovanna Pacifico (gip presso il Tribunale di Salerno), Lydia Pagnini (pm a Pisa), Cesare Parodi (procuratore aggiunto a Torino), Filippo Scappellato (magistrato di Sorveglianza al tribunale di Ancona), Michela Tamagnone (presidente del Tribunale di Vercelli), Giuseppe Tango (giudice del Tribunale del Lavoro a Palermo), Mariachiara Lionella Vanini (giudice al Tribunale di Milano).
Chiude la rosa delle liste Unicost, che schiera 35 candidati: Giuseppe Amato (giudice del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria), Andrea Bigiarini (pm alla procura di Rovigo), Dora Bonifacio (consigliere della Corte di Appello di Catania), Mauro Bottone (giudice del Tribunale di Locri), Francesco Cacucci (consigliere Corte di Appello di Lecce), Rosa Calia Di Pinto (presidente sezione alla Corte di Appello Bari), Domenico Canosa (consigliere di Corte d’Appello de L’Aquila), Cristiana Caruso (giudice del Tribunale di Como), Marco Cecchi (consigliere Corte di Appello di Firenze), Paola Cesaroni (giudice del Tribunale di Bari), Simonetta Colella (consigliere penale presso la Corte di appello di Genova), Roberto Conte (pm della Dda a Messina), Chiara Costagliola (pm a Sondrio, natali napoletani), Angela Damiani (giudice del Lavoro al Tribunale di Roma), Marcello De Chiara (giudice della Corte d’Appello di Napoli), Carla Di Filippo (giudice penale del Tribunale di Salerno), Alessandro Farolfi (magistrato del Massimario – Corte di Cassazione), Giovanni Fiorilli (presidente del Tribunale di Sorveglianza di Campobasso), Giacomo Forte (giudice penale del Tribunale di Mantova), Anna Maria Frustaci (pm alla procura di Catanzaro), Annalisa Gianfelice (presidente di sezione Corte di Appello di Ancona), Marinella Graziano (giudice Tribunale di Santa Maria Capua Vetere), Teresa Guerrieri (giudice civile del Tribunale di Pisa), Monica Guzzardi (pm a Palermo), Francesco Laus (giudice civile presso il Tribunale di Bolzano), Giancarlo Mancusi (pm a Bergamo, natali salernitani), Gianmichele Marcelli, Cristina Marzagalli (procuratore generale presso la Corte di Cassazione), Monica Mastrandrea (giudice Tribunale di Torino), Ubaldo Perrotta (consigliere Corte d’Appello di Salerno), Anna Gloria Piccininni (procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Potenza), Eugenia Serrao (consigliere della Corte di Cassazione), Gaspare Sturzo (procuratore generale presso la Corte di Cassazione), Lorenza Turnaturi (pm a Procura di Termini Imerese, è nata a Napoli), Carmine Luca Violino (pm a Catania, natali ad Avellino).
martedì, 14 Gennaio 2025 – 18:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link