Show in Superlega, il pubblico trascina Grottazzolina contro Taranto: Cvanciger dà spettacolo

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di Raffaele VItali

PORTO SAN GIORGIO – E alla fine arriva Demyanenko. Silente come un gatto, micidiale come un puma, il canadese decide il tiebreak al termine di una partita incredibile, che valeva più dei punti in palio. La vince la Yuasa Battery 22-20. Poteva finire prima, senza dubbio, ma Taranto ha messo in mostra un Held che nessuno si aspettava così forte e la concretezza di Lanza. Non le è bastato.

Troppa la voglia di Cvanciger, mvp di giornata, di invece davanti ad amici arrivati da lontano e troppa quella di Fedrizzi contro il pari età Lanza all’interno di un PalaSavelli caldissimo. Se questa era una piazza ‘vergine’ per la pallavolo, la Yuasa Battery la sua Superlega l’ha già vinta portando 2447 persone sugli spalti. Ma non come spettatori, bensì come tifosi.

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LA PARTITA

Ci sono giocate che solo un mese fa sarebbero state impensabili. Una su tutte, il lungolinea, a segno, di Cvanciger che dà alla Yuasa Battery il momentaneo 19-15 nel primo set.

Nella gara più delicata dell’anno, dopo un inizio difficile con Taranto che passa in vantaggio, la squadra si è girata verso Ortenzi e ne ha assorbito la sua inesauribile energia e ha iniziato a difendere su ogni pallone togliendo certezze anche a un big come Pippo Lanza. I contrattacchi vincenti della Yuasa arrivano in media dopo due palloni recuperati.

In quel lungolinea messo a segno c’è il lavoro di un coach nato e cresciuto dentro le palestre tra Montegiorgio e Grottazzolina, un allenatore giustamente celebrato dai media nazionali che non si scomponeva di fronte alle sconfitte, anche immeritate, del girone di andata e di certo non gongola ora che tutto è ancora da raggiungere.

Sta di fatto che la ‘nuova’ Yuasa Battery il primo set lo ha vinto attaccandosi alla verve di Cvanciger che ha messo a terra tutti gli ulti sei punti del set, mentre Taranto si spegneva sul servizio put di Held, il 26ennne nato a Macerata che difende e attacca con grande qualità (25-23).

C’è qualcosa di speciale dentro il PalaSavelli. E non sono i cartelli con scritto ‘murato’ che i tifosi alzano quando le mani di Tatarov e Demyanenko fermano gli attacchi dei biancorossi di coach Boninfante. È l’adrenalina che si respira e trascina tutti. Il battito di mani, stimolato anche da Fedrizzi, entra dentro la testa degli ospiti che anziché seguirlo come un metronomo, provano  a romperlo finendo invece fuori giri.

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Se Cvanciger ha dato spettacolo nel primo set, nel secondo la fotografia è il tocco morbido di Tatarov che vale il 21-19 e poi il suo lungolinea, stesso lato del compagno, che indirizza il secondo set (23-20). Questi sono i due ragazzini che nel girone di andata avevano fatto tante belle cose, mancando però spesso nel momento chiave del set. Ragazzini diventati, allenamento dopo allenamento sotto la irruenta quiete di Ortenzi, degli uomini da Superlega. Così come il primo tempo di Comparoni che servito perfettamente da Zhukouski chiude il set.

In mezzo a questa estasi c’è spazio per il volontariato. Dopo le Infinite, al PalaSavelli è il giorno di ‘C’è tempo Odv con Laura Marziali in prima linea. Anche questo è essere la squadra del territorio e soprattutto la prima realtà sportiva della provincia, dare in cambio di un sorriso e pian piano un tifoso in più. E di tifosi la Yuasa Battery ne sta conquistando partita dopo partita. È evidente che i nuovi risultati aiutano, ma girando per l’Italia di squadre consolidate in Superlega che non raggiungono mai i 2 mila spettatori ce ne sono tante. E invece, al PalaSavelli il pubblico cresce: contro Taranto il record stagionale con 2447 spettatori, di cui 1762 biglietti venduti.

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Il terzo set è un po’la prova del nove. Avanti due a zero, partita quasi sempre in controllo, è la testa che non deve spegnersi. E invece, 3-6 in un amen con un paio di schiacciate di troppo che vanno fuori e il servizio che no supera la rete. Coach Ortenzi non cambia, oggi Antonov lo ha usato per un paio di azioni, ma c’è qualcosa che no va sull’asse Zhukouski – schiacciatori. Il time out è obbligato perché la Gioiella ha preso il largo. Un ace di Tatarov, un lampo di Cvanciger e la rimonta sembra fatta, ma il muro a tre contro una palla staccata da rete non fa il suo dovere, anzi la tocca quel tano da tagliare fuori il tuffo del difensore. Non riesce a rosicchiare punti Grottazzolina, ma almeno ritrova un primo tempo di Demyanenko, come sempre trascurato dal suo alzatore.





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