NVIDIA non fa sconti all’amministrazione Biden: critica aspra sulle nuove norme e strizza l’occhio a Trump

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Negli ultimi giorni che separano il passaggio di testimone da Joe Biden a Donald Trump, l’amministrazione del presidente uscente ha emanato un aggiornamento della normativa sulle esportazioni della tecnologia americana denominata “AI Diffusion”. Stavolta, però, NVIDIA non si è trattenuta e, in una dichiarazione pubblica, ha criticato aspramente l’ultima manovra a firma Biden-Harris.

In sintesi, l’amministrazione uscente ha aggiornato le normative sull’esportazione della tecnologia per l’intelligenza artificiale. In particolare, ha suddiviso le entità dell’intero globo in tre categorie, ognuna delle quali presenta delle limitazioni all’acquisto delle GPU e alla diffusione della tecnologia per l’intelligenza artificiale.

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Nelle mani sbagliate, i potenti sistemi di intelligenza artificiale hanno il potenziale per esacerbare significativi rischi per la sicurezza nazionale, consentendo anche lo sviluppo di armi di distruzione di massa, supportando potenti operazioni informatiche offensive e favorendo violazioni dei diritti umani, come la sorveglianza di massa” si legge nella nota emanata dalla Casa Bianca. “Per migliorare la sicurezza nazionale e la forza economica degli Stati Uniti, è essenziale che non delocalizziamo questa tecnologia critica e che l’intelligenza artificiale mondiale viaggi su rotaie americane“.

Con queste premesse, l’amministrazione ha suddiviso tutte le aziende e le nazioni in macrogruppi, seppur la nota si presenti piuttosto confusionaria – e sembra che il testo completo non sia da meno.

La Casa Bianca scrive quanto segue:

  • Non si applicano restrizioni alle vendite di chip a 18 alleati e partner chiave. Questa flessibilità consente alle giurisdizioni con solidi regimi di protezione tecnologica ed ecosistemi tecnologici allineati con la sicurezza nazionale e gli interessi di politica estera degli Stati Uniti di beneficiare di acquisti su larga scala senza soluzione di continuità.
  • Gli ordini di chip con una potenza di calcolo collettiva fino a circa 1.700 GPU avanzate non richiedono una licenza e non contano nei limiti nazionali dei chip. La stragrande maggioranza degli ordini di chip rientra in questa categoria, in particolare quelli effettuati da università, istituzioni mediche e organizzazioni di ricerca per scopi chiaramente innocui. L’elaborazione semplificata di questi ordini rappresenta un miglioramento rispetto allo status quo, accelerando rapidamente le spedizioni a basso rischio di tecnologia statunitense in tutto il mondo.
  • Le entità che soddisfano elevati standard di sicurezza e affidabilità, e hanno sede presso stretti alleati e partner, possono ottenere lo status di “Universal Verified End User” (UVEU) altamente affidabile. Con questo status, possono quindi collocare fino al 7% della loro capacità di calcolo AI complessiva in paesi in tutto il mondo, probabilmente ammontando a centinaia di migliaia di chip. Questo status di fiducia viene concesso su base globale e duratura, consentendo alle entità responsabili di espandersi rapidamente e in modo flessibile e rafforzando la leadership globale degli Stati Uniti e degli alleati, mantenendo al contempo la formazione di una frontiera in patria.
  • Le entità che soddisfano gli stessi requisiti di sicurezza e hanno sede in qualsiasi destinazione che non sia un paese di interesse possono richiedere lo status di “National Verified End User”, che consente loro di acquistare una potenza di calcolo equivalente a un massimo di 320.000 GPU avanzate nell’arco di due anni. Questa disposizione consente alle entità nazionali affidabili di beneficiare della tecnologia avanzata degli Stati Uniti, servendo clienti locali, governativi e regionali, proteggendosi al contempo dai rischi di deviazione.
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  • Le entità non-VEU situate al di fuori degli stretti alleati possono comunque acquistare grandi quantità di potenza di calcolo, fino all’equivalente di 50.000 GPU avanzate per paese. Questo limite assicura che la tecnologia statunitense sia disponibile per servire governi stranieri, operatori sanitari e altre aziende locali.

Le nuove regole appaiono piuttosto fumose dalla nota stampa, ma pare che anche il documento da oltre 200 pagine redatto dall’amministrazione sia poco chiaro, tanto da aver scatenato l’ira di NVIDIA che stavolta non si è risparmiata e ha contestato con durezza la manovra Biden.

L’amministrazione Biden ora cerca di limitare l’accesso alle applicazioni informatiche mainstream con il suo decreto senza precedenti e fuorviante ‘AI Diffusion’, che minaccia di far deragliare l’innovazione e la crescita economica in tutto il mondo” ha scritto NVIDIA in un post pubblicato sul Blog.

Nei suoi ultimi giorni in carica, l’amministrazione Biden cerca di indebolire la leadership americana con un pantano normativo di oltre 200 pagine, redatto in segreto e senza un’adeguata revisione legislativa. Questa eccessiva estensione imporrebbe un controllo burocratico su come i principali semiconduttori, computer, sistemi e persino software americani vengono progettati e commercializzati a livello globale. E nel tentativo di manipolare i risultati di mercato e soffocare la concorrenza, la linfa vitale dell’innovazione, la nuova legge dell’amministrazione Biden minaccia di sperperare il vantaggio tecnologico duramente conquistato dall’America“.

Tuttavia, mentre l’amministrazione uscente ritiene che questa normativa semplifichi la distribuzione della tecnologia americana e garantisca più spazio di manovra rispetto alla precedente, NVIDIA la boccia al punto tale da non specificare quali siano nel concreto i limiti che imporrebbe.

Al contempo, elargisce un attestato di stima a Trump che, secondo NVIDIA, “ha dimostrato che l’America vince attraverso l’innovazione, la competizione e condividendo le nostre tecnologie con il mondo, non ritirandosi dietro un muro di ingerenza governativa“.

Non va dimenticato, però, che fu proprio l’amministrazione Trump a istituire la cosiddetta “Blacklist” che ha tagliato fuori numerose società cinesi – e non solo – dall’accesso alla tecnologia americana, come Huawei.

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Per tale ragione, non ci aspettiamo che il nuovo presidente revochi completamente le norme che regolamentano la distribuzione della tecnologia proprietaria nel mondo e, nel caso specifico, delle GPU abilitate all’intelligenza artificiale.

Sappiamo, però, che il CEO di NVIDIA, Jensen Huang, ha espresso parole di elogio nei confronti di Donald Trump e ha dichiarato che sarebbe felice di incontrarlo per sviluppare insieme un piano che consenta all’economia americana di crescere mantenendo la leadership tecnologica.

Non vediamo l’ora di tornare a politiche che rafforzino la leadership americana, sostengano la nostra economia e preservino il nostro vantaggio competitivo nell’intelligenza artificiale e oltre” si chiude la nota di NVIDIA.



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