Morte David Rossi, 7 magistrati parti civili contro ex sindaco Siena e giornalista Iene

Siena – Aldo Natalini, l’ex pm viterbese della procura toscana, tra le vittime di diffamazione – Cinque gli imputati

di Silvana Cortignani

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Siena – Morte di David Rossi, 7 magistrati parti civili contro ex sindaco Siena e giornalista Iene.

Si è tenuta il 17 dicembre l’udienza pre dibattimentale del processo all’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini e al giornalista delle Iene Antonino Monteleone.

Prima di Natale, i due sono comparsi assieme agli altri tre imputati davanti al giudice Filippo Pisaturo del tribunale di Genova per diffamazione aggravata e continuata a mezzo stampa.

Parti offese sette magistrati, tra i quali il viterbese Aldo Natalini, che indagarono sulla morte del capo comunicazione Mps, precipitato dalla finestra del suo ufficio di palazzo Salimbeni, a Siena, la sera del 6 marzo 2013. Gli altri sono Salvatore Vitello, Fabio Maria Gliozzi, Andrea Boni, Nicola Marini, Antonino Nastasi, Roberta Malavasi. Tutti difesi dall’avvocato del foro di Genova, Andrea Vernazza.

Tutti i magistrati sono stati ammessi come parte civile al processo. la cui prossima udienza si terrà il 25 marzo di fronte al giudice monocratico di Genova, Massimo Deplano, per l’ammissione delle prove.

Aldo Natalini, in particolare, è attualmente magistrato all’ufficio del massimario e del ruolo della corte di cassazione.

Sul banco degli imputati l’ex sindaco e consigliere comunale Pierluigi Piccini, assieme ai giornalisti e curatori del programma Mediaset “Le Iene” Antonino Monteleone, Davide Parenti e Marco Occhipinti nonché alla direttrice di Italia 1 Laura Casarotto.

Piccini era seduto al tavolo di un locale in piazza del Campo, quando sarebbe stato registrato con una telecamera “nascosta” dal giornalista Monteleone. I fatti risalgono al 2017. La puntata della trasmissione, in particolare, è quella andata in onda l’8 ottobre di sette anni fa.

Nel corso dell’intervista l’ex sindaco, a sostegno della sua opinione che David Rossi non si sarebbe suicidato, parlò di festini nelle ville del sud della Toscana o al mare, usando espressioni tipo “la magistratura potrebbe anche avere abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale”.

Gli altri tre indagati sono finiti nell’inchiesta per più puntate della trasmissione televisiva andate in onda sul canale Mediaset Italia 1, tra il 2017 e il 2019, dedicate ai procedimenti giudiziari in seguito alla morte di David Rossi, adombrando l’ipotesi che la magistratura senese fosse stata condizionata nell’effettuare le proprie scelte investigative e processuali dall’esistenza di inopportune e inconfessabili frequentazioni e legami.

Per i tre pm Nicola Marini, Antonino Nastasi e Aldo Natalini, la procura genovese ha chiesto a suo tempo  l’archiviazione con formula piena perché il fatto non sussiste. Archiviazione dopo indagini partite dalle comunicazioni della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Rossi e relative alla formulazione di un verbale trasmessa dalla stessa commissione alla procura ligure.

Silvana Cortignani

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Presunzione di innocenza

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva. 

12 gennaio, 2025