Genova. Ammontano a oltre un milione e 180mila euro le spese sostenute dal Comune di Genova per l’organizzazione del Tricapodanno nelle serate del 29, 30 e 31 dicembre. È quanto emerge dalla documentazione pubblicata negli scorsi giorni sull’albo pretorio del Comune.
Si tratta quasi della stessa cifra spesa l’anno scorso, ma con due sostanziali differenze: la prima è che stavolta l’organizzazione dell’evento è stata affidata tramite un normale bando di gara, la seconda è che il concerto nella notte di San Silvestro non ha avuto nessuna copertura televisiva, mentre nelle due edizioni precedenti la festa a De Ferrari era stata trasmessa in diretta nazionale da Mediaset.
La parte più corposa del pacchetto è costituita dai 956.492,59 euro (Iva compresa) pagati alla società Duemilagrandieventi per la “progettazione, organizzazione e realizzazione del Tricapodanno”, come risulta da una determinazione della direzione Comunicazione e Grandi eventi del 13 dicembre. Circa la metà dell’investimento, esattamente 500mila euro, è stata coperta con un contributo dell’agenzia regionale InLiguria in virtù di un accordo pluriennale di collaborazione sottoscritto nel 2023. In realtà la procedura di aggiudicazione è stata piuttosto travagliata.
A fine ottobre Tursi aveva pubblicato un bando da 820mila euro (Iva esclusa) suddiviso in due lotti: il primo da 165mila euro per l’organizzazione di “eventi musicali di livello nazionale a partecipazione gratuita”, il secondo da 655mila euro che comprendeva, oltre a progettazione, realizzazione del palco e backstage, anche la “trasmissione su emittente televisiva nazionale“. Tuttavia al 13 novembre, data di scadenza per la presentazione delle offerte, la gara era risultata deserta. E così l’amministrazione ha bandito una seconda gara, con la stessa dotazione economica alla base, ma senza più prevedere la copertura televisiva, alla quale ha risposto solo la società fondata da Vincenzo Spera.
Ma perché questa decisione? “L’evento dev’essere valutato in linea generale – risponde Federica Cavalleri, consigliera delegata ai Grandi eventi -. L’investimento è sempre lo stesso, che ci sia o meno una rete televisiva. L’importante, per dare visibilità a Genova e alla Liguria, è la presenza di artisti di livello. Il Tricapodanno porta un notevole introito a livello commerciale e turistico, la comunicazione quest’anno è stata molto buona e i risultati si sono visti. Per il concerto dei rapper, ad esempio, sappiamo che sono arrivati diversi pullman da fuori città”.
Secondo i dati diffusi dalla Regione, le presenze complessive registrate in piazza De Ferrari nelle tre serate hanno superato quota 80mila. Il 29 dicembre è andato in scena il Deejay Time Show con musica anni Novanta, poi l’evento Genova Rap in piazza 2.0 con tre star della musica trap e rap italiana: Ele A, Madman e Noyz Narcos. Infine il gran finale per dare il benvenuto al 2025 con La Rappresentante di Lista, Alessandra Amoroso, i genovesi Ex-Otago e infine il dj Max Giannini.
L’anno scorso, dopo le indagini della magistratura sul Capodanno 2023 poi finite in un nulla di fatto, il Comune aveva indetto una procedura negoziata senza bando sulla piattaforma Maggioli, nel rispetto delle norme del codice degli appalti. Nel capitolato erano stati inclusi tutti i servizi accessori, compresa la comunicazione, e l’intero pacchetto era stato assegnato a Radiomediaset per un milione e 50mila euro più Iva, per la cifra complessiva finale di 1,281 milioni equamente suddivisi tra Comune di Genova e agenzia InLiguria. La serata del 31 dicembre era stata seguita da oltre 2,6 milioni di spettatori con uno share del 18,14%, nemmeno la metà di quello totalizzato dalla Rai (40,06%).
Stavolta, dopo gli ultimi due anni a Genova, Mediaset ha preferito Catania per il suo Capodanno in musica. “Per l’anno prossimo – aggiunge Cavalleri – c’è sicuramente l’intenzione di riaprire un bando con la possibilità che partecipi una rete televisiva, però va bene anche così: il ritorno c’è stato”.
Tolta Mediaset, comunque, il livello dei costi è rimasto pressoché invariato, conteggiando tutti i servizi accessori che insieme valgono oltre 200mila euro: 43.653 per la progettazione e il coordinamento della sicurezza (comprensivi però anche del Confeugo), 34.599 per la campagna di comunicazione sui media (di cui 1.342 a Edinet, la società editrice di Genova24), oltre 30mila ad Associazione nazionale Carabinieri e Anpas per assistenza, 24.400 per il catering di Mentelocale riservato ad autorità e forze dell’ordine, 25mila per i bagni chimici, 13mila per le sfere gonfiabili, oltre 11mila ai vigili del fuoco per la sorveglianza antincendio, oltre 5mila euro per poster e cartoline da distribuire in riviera ed entroterra, più altre spese minori.
Secondo quanto comunicato dalla direzione Grandi eventi, l’unico sponsor è stato Iren (società partecipata al 18,8% dal Comune di Genova) che ha concesso al Comune 50mila euro, poco più del 4% rispetto al totale delle spese. “Sicuramente quest’anno sono aumentati i costi della sicurezza – commenta la consigliera Cavalleri – perché la Prefettura ha chiesto controlli maggiori. D’altra parte i controlli hanno funzionato molto bene”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link