chi era il fotografo di moda

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La vita di George Hoyningen-Huene è una di quelle storie in cui l’eleganza si unisce a doppio filo alla sperimentazione e all’avanguardia. Nato il 4 settembre 1900 a San Pietroburgo, in una famiglia di origini estoni e americane, fu infatti costretto a lasciare il Paese insieme ai suoi genitori dopo lo scoppio della Rivoluzione di ottobre, stabilendosi a Parigi all’inizio degli anni Venti, quando la città era un fervente crogiolo di creatività e trasformazione culturale. Qui, Hoyningen-Huene si avvicinò all’ambiente artistico della capitale, stringendo legami con personaggi del calibro di Man Ray e Jean Cocteau. L’atmosfera vibrante della metropoli francese lo spinse a esplorare il mondo della fotografia, una disciplina che a quei tempi stava iniziando a ridefinire il concetto di arte visiva: mosso da una costante ricerca estetica, iniziò a lavorare come illustratore di moda sotto la guida del pittore cubista André Lhote. Da lì sarebbe nato il suo stile unico, fatto di grazia, rigore compositivo ed estrema attenzione alla luce.

Non a caso, fin dai primi anni della sua carriera, l’influenza dell’arte classica e del Surrealismo lo portarono a sviluppare un uso sapiente del chiaroscuro, capace di infondere ai suoi scatti un senso di monumentalità senza tempo. A quel punto, diventò ben presto uno dei collaboratori di punta di Vogue, lavorando inizialmente per l’edizione francese della rivista: le figure che prese a immortalare per Maison come Chanel, Balenciaga, Schiaparelli e Cartier erano sempre più eleganti, immerse in ambientazioni tanto sobrie quanto perfette, in cui l’equilibrio e la precisione erano protagonisti assoluti. Nel corso della sua carriera parigina, incontrò inoltre il giovane Horst P. Horst, che divenne suo amante, modello e apprendista, nonché successivamente un fotografo di fama mondiale. La collaborazione con Horst rappresentò un momento fondamentale nella vita di Hoyningen-Huene: i due condivisero non solo una profonda passione per l’arte, ma anche un approccio innovativo alla fotografia di moda. Nel 1931 si trasferì in Inghilterra, mentre qualche anno dopo decise di lasciare l’Europa alla volta degli Stati Uniti.

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George Hoyningen-Huene//Getty Images

Gli anni a New York segnarono una nuova fase nella carriera di Hoyningen-Huene, durante la quale lavorò soprattutto per Harper’s Bazaar, rinnovando l’immagine della rivista e reinterpretando l’estetica dell’haute couture, che adattò alle esigenze del mercato americano esaltando la modernità e la dinamicità degli anni Trenta. Parallelamente alla sua attività editoriale, fu anche un appassionato viaggiatore: i suoi scatti realizzati in paesi come la Tunisia, l’Algeria, l’Egitto e la Grecia non si configurarono solo come degli interessanti documenti visivi, ma come dei veri e propri capolavori che catturano la bellezza ideale e i giochi di luce delle terre da lui attraversate. Dopodiché, negli anni Quaranta, Huene si trasferì a Hollywood e approdò nel mondo del cinema, finendo per essere di lì a poco uno dei fotografi più richiesti dai divi dell’epoca. Ritrasse volti come quelli di Greta Garbo, Katharine Hepburn, Gary Cooper e Ava Gardner, anche se il culmine del suo rapporto con il mondo cinematografico fu segnato probabilmente dalla collaborazione con George Cukor per il film A Star is Born, nel 1954.

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George Hoyningen-Huene//Getty Images

Dopo tanti anni di successi, George Hoyningen-Huene si spense poi a Los Angeles nel 1968, lasciando in eredità un archivio di straordinaria bellezza. Horst P. Horst, suo caro amico e successore spirituale, si occupò della conservazione del suo lavoro, realizzando negli anni Ottanta delle stampe al platino-palladio che enfatizzano la raffinatezza dei suoi scatti. Nel 2020 l’archivio è stato acquisito dai coniugi Tommy e Åsa Rönngren, che ne hanno garantito la valorizzazione trasferendolo a Stoccolma, e prossimamente sarà al centro della mostra George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia, ospitata al Palazzo Reale di Milano dal 21 gennaio al 18 maggio. L’esposizione, curata da Susanna Brown, presenta oltre 100 scatti distribuiti in dieci sezioni tematiche, fra cui spiccano le celebri foto dedicate a Parigi, le collaborazioni con le case di moda più in voga dell’epoca, i ritratti del cinema e gli esperimenti legati alla sua fascinazione per l’immagine in movimento. Un’occasione unica per immergersi in una dimensione evocativa e visionaria, tra stampe al platino e opere iconiche che ancora oggi continuano a ispirare intere generazioni di artisti.

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