Dieta mediterranea da primato per salute ed economia

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La ‘regina delle diete’ incassa in questi giorni una nuova promozione. Forse avrete letto che la nostra Dieta Mediterranea si è confermata la migliore al mondo per i benifici sulla salute, secondo il nuovo ranking elaboratodall’U.S. News & World’s Report’s. E davvero le ultime ricerche mettono in luce i multiformi vantaggi di questo regime alimentare, anche dal punto di vista economico e della sostenibilità ambientale.

Ma forse non sapevate che dobbiamo a uno scienziato americano, tanto brillante da essere selezionato dalla celebre Università di Stanford per uno studio sui bambini superdotati, la ‘scoperta’ delle mille virtà della dieta mediterranea. Un regime alimentare legato a doppio filo al nome di Ancel Keys, fisiologo dalla vita avventurosa, che ha abitato per 40 anni in Italia, a Pioppi (frazione del Comune di Pollica), ed è morto nel 2004 a quasi 101 anni, dopo aver indagato a lungo sul legame tra alimentazione e salute.

Dieta mediterranea tra sostenibilità e nutrigenomica

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La classifica delle diete

In un tempo in cui molti italiani pensano di mettersi a dieta, può essere utile ricordare, come fa Coldiretti, che la nostra mediterranea vanta un punteggio di 4,8 su 5, davanti alla Dash contro l’ipertensione (seconda con 4,6) e alla Flexitariana, che si basa su prodotti di origine vegetale ma senza escludere del tutto la carne, terza con 4,5, e seguita dala Mind, ideata per prevenire il declino cognitivo (4,4), e la Mayo Clinic diet (4,0), ricca di frutta, verdura e cereali integrali.

Il fatto è che la dieta mediterranea, come hanno evidenziato anche le ricerche dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia) attraverso lo studio Moli-sani, aiuta a prevenire molte patologie e riduce del 30% il rischio di mortalità cardiaca o per eventi cerebrovascolari. Caratterizzata da un consumo moderato di grassi sani, come l’olio d’oliva, è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, nonché a miglioramenti generali della salute del cuore e a un abbassamento dei tassi di malattie cardiache e ictus. L’abbondanza di pesce, noci, semi, olio extravergine, fagioli, verdure a foglia verde e cereali integrali offre anche non pochi vantaggi per il cervello.

La classifica

1) Mediterranea, aiuta a prevenire molte patologie come il diabete, l’obesità e la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari e osteoarticolari o i tumori;
2) Dash contro l’ipertensione;
3) Flexitariana;
4) Mind, che previene e riduce il declino cognitivo;
5) Mayo Clinic che enfatizza frutta, verdura e cereali integrali.

Fa bene anche all’export

Non solo salute: la dieta mediterranea, apprezzata anche a livello internazionale, è legata anche al successo di alcuni gioielli del Made in Italy. Nel 2024 le esportazioni di olio extravergine d’oliva tricolore sono aumentate in valore del 56% arrivando a superare per la prima volta i due miliardi di euro, ma un incremento a doppia cifra si registra anche per il pesce (+12%). Vendite in crescita anche per la pasta, con un +5%, e del pomodoro trasformato come sughi e passate, in salita del 6%, proprio come il vino, mentre frutta, verdura e legumi si attestano su un +7%.

Tra rischi e trappole

Tutto bene allora? A preoccupare Coldiretti (e non solo) sono i nuovi sistemi di etichettatura ‘a semaforo’, come il Nutriscore. Un sistema che, secondo i critici, finisce per penalizzare proprio i prodotti simbolo della dieta mediterranea, focalizzandosi su alcune sostanze come zucchero, grassi e sale, senza considerare le quantità effettive assunte. Un sistema che, anzichè dare indicazioni utili ai consumatori, stigmatizzerebbe alimenti che fanno parte della tradizione alimentare mediterranea da secoli, a favore di prodotti artificiali e iper trasformati.

Nel frattempo tutti noi rischiamo di ‘dimenticare’ la vera dieta mediterranea, alleata di salute e longevità. Anche per colpa dei messaggi non proprio corretti veicolati dai social. Allora forse è utile ricordare che la vera dieta mediterranea è ricca di alimenti provenienti dal mondo vegetale (frutta, verdura, legumi, cereali integrali) e comprende inoltre anche dosi moderate di pesce, latticini e pollame; protagonista assoluto dei condimenti è l’olio d’oliva. Questa dieta si caratterizza anche per il contenuto ridotto di carboidrati, zuccheri aggiunti e grassi saturi. 

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Peccato che, da un’analisi di qualche tempo fa sui primi 200 video che comparivano su TikTok digitando #mediterraneandiet, se il 78% dei post era abbastanza politically correct, meno del 9% definiva correttamente i principi di questa dieta, mentre un post su 5 si focalizzava solo sugli aspetti cultural-gastronomici dei Paesi mediterranei.

Ebbene, quasi il 70% di questi post ‘culturali’ finiva per promuovere cibi che nulla avevano a che fare con quelli previsti dalla dieta mediterranea, con abbondanza di carni rosse, carboidrati raffinati, dolci e alimenti processati. Insomma, occhio alle trappole, sul web e soprattutto a tavola.

Dieta mediterranea, le ‘trappole’ su TikTok

 

 



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