di Antonio Manzini – Edito Mondadori
TITOLO: Tutti i particolari in cronaca
AUTORE: Antonio Manzini
CASA EDITRICE: Mondadori
GENERE: giallo, autoconclusivo
PAG: 317
DATA PUBBLICAZIONE: 09 gennaio 2024
Recensione di Manu di Tutti i particolari in cronaca
Oggi vi parlo di un libro che ho comprato recentemente, che meritava un suo posto tra le recensioni. Conoscete Antonio Manzini? Famoso il suo personaggio Schiavone, grande successo TV da qualche anno. Lo scorso anno ha pubblicato con Mondadori un giallo autoconclusivo, davvero intrigante.
Seguiamo la storia di Walter, un giovane giornalista sportivo che da un giorno all’altro viene spostato alla cronaca nera. Walter non ha la minima idea di come funzioni quella sezione, non ha conoscenze né contatti utili per stare “sul pezzo” e la direttrice Elena gli sta con il fiato sul collo per l’articolo, un disastro insomma.
Tra una figuraccia e una strigliata, Walter capisce che deve cominciare da capo. Forse il suo istinto non fa poi così schifo: il caso che sta seguendo sembra avere collegamenti con un altro, l’uomo realizza che forse chi sta uccidendo ha un motivo ben preciso, così un giro nell’archivio del Tribunale lo porta a conoscere Cappai.
L’archivista è un uomo gentile ma schivo, non ha amicizie, fa una vita molto solitaria ma è una vera risorsa: conosce perfettamente tutti i faldoni e dove sono stati archiviati i casi negli anni, alcuni più di altri sembrano urlare a chiunque sia all’ascolto nel silenzio, che vogliono avere giustizia.
Non c’ero mai stato, nei miei trascorsi giornalistici sportivi, in questo club, non fanno tornei nazionali o regionali, è un posto esclusivo, chissà quanto costa la retta. Quando Ettore in tribunale ha descritto il bar pensavo fosse un locale rabberciato coi frigoriferi dei gelati in bella vista e le luci al neon. Ho la sensazione invece di entrare in un negozio di arredamento. Ci sono divani di pelle chiara, boiserie di legno scuro alle pareti con quadri antichi, una libreria con tomi rilegati in oro, il camino tondo al centro della stanza che sembra un acino d’uva attaccato col peduncolo al soffitto di legno. Acceso, d’inverno, deve essere uno spettacolo.
Una doverosa premessa: non ho mai letto nulla dell’autore, conosco solo i suoi lavori tramite la serie TV e amo Schiavone. Questo romanzo è un giallo che definirei anomalo, senza darvi anticipazioni provo a spiegarvi il motivo.
I personaggi: Abbiamo Walter, il giornalista abituato a fare un lavoro al minimo per fare i suoi apprezzati articoli sportivi. Ora che si ritrova alla cronaca nera a fare un lavoro decisamente più impegnativo, non è convinto di esserne capace, sbaglia e usa anche metodi diciamo poco chiari pur di avere informazioni, ma è in gamba.
C’è Carlo Cappai, il custode dell’Archivio, un uomo amareggiato, schivo e senza affetti, quello che nessuno prende mai in considerazione. Sembra un ometto insignificante ma è una fonte inesauribile di informazioni, in fondo è un po’ merito anche suo se Walter inizia a lavorare con criterio e con metodo.
Tra i secondari citerei Elena, la direttrice che Walter pensa essere il nemico, una donna intelligente e piacevole che si ritrova a fare un lavoro dove l’uomo sgomita per affossare i risultati, la pressione dall’alto la costringe ad avere un atteggiamento odioso che non è certo parte di lei.
Perché leggerlo: Come dicevo è un giallo anomalo, perché di solito l’assassino si scopre verso la fine. Qui è molto chiaro fin dalle prime pagine, è una storia divisa in tre parti e anche in questo caso mi ha spiazzato perché la linea temporale è inframezzata tra presente e futuro con qualche flashback, un’idea vincente.
Un’altra cosa che mi ha convinto parecchio è la narrazione a più voci, un po’ di Walter, un po’ di Cappai, qualche scorcio dell’ispettore che indaga, un po’ è nel tribunale al processo e qualche capitolo ha personaggi minori ma importanti per la trama. Come dicevo, niente è come si pensa.
Se amate i gialli dategli una possibilità, per certi versi mi ricorda una serie vista di recente. Lì sapevi subito chi era l’assassino ma il bello era proprio scoprire come l’ispettore sarebbe arrivato a capirlo. D’altra parte il titolo è un grande indizio, il giornalista la fa da padrone fino all’ultima riga, una fine che non ti aspetti.
Cinque stelle
Trama Tutti i particolari in cronaca
La corsa all’alba, la colazione al bar, poi nove ore di lavoro all’archivio del tribunale, una cena piena di silenzi e la luce spenta alle dieci: Carlo Cappai è l’incarnazione della metodicità, della solitudine. Dell’ordinarietà. Nessuno sospetta che ai suoi occhi quel labirinto di scatole, schede e cartelle non sia affatto carta morta.
Tutto il contrario: quei faldoni parlano, a volte gridano la loro verità inascoltata, la loro richiesta di giustizia. Sono i casi in cui, infatti, il tribunale ha fallito, e i colpevoli sono stati assolti “per non aver commesso il fatto” – in realtà per i soliti, meschini imbrogli di potere. Cappai, semplicemente, porta la Giustizia dove la Legge non è riuscita ad arrivare – sempre nell’attesa, ormai da quarant’anni, di punire una colpa che gli ha segnato la vita. Walter
Andretti è invece un giornalista precipitato dallo Sport, dove si trovava benissimo, alla Cronaca, dove si trova malissimo. Quando il capo gli scarica addosso la copertura di due recenti omicidi, Andretti suo malgrado indaga, e dopo iniziali goffaggini e passi falsi comincia a intuire che in quelle morti c’è qualcosa di strano. Un legame. Forse la stessa mano… Antonio Manzini, il creatore dell’indimenticabile vicequestore Schiavone, entra nel catalogo del Giallo Mondadori con una storia serrata e sorprendente che si interroga sull’equilibrio tra legge e giustizia, e su ciò che saremmo disposti a fare pur di guarire le nostre ferite.
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