Trasporti, Ue verso modifiche regolamento diritti passeggeri

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Si è svolta oggi alla Commissione Trasporti della Camera l’audizione sulle due proposte di regolamenti del Parlamento e del Consiglio europeo relativi ai diritti dei passeggeri nel contesto di viaggi multimodali e all’applicazione dei diritti dei passeggeri nell’Unione Europea.

“Le proposte di regolamenti europei sui diritti dei passeggeri nell’Ue rappresentano un importante passo verso una mobilità più sostenibile, inclusiva e integrata. Tuttavia, il loro successo dipende dalla capacità di adattarle alle specificità del trasporto pubblico non di linea, in particolare per le PMI, che costituiscono la spina dorsale del settore in Italia. È fondamentale che vengano previsti strumenti economici, tecnologici e formativi adeguati, nonché un coinvolgimento attivo delle imprese, per garantire l’efficacia e la sostenibilità delle nuove normative. Solo con un approccio inclusivo e coordinato sarà possibile realizzare un sistema di trasporto che risponda alle esigenze dei passeggeri, delle imprese e della collettività, contribuendo al contempo agli obiettivi ambientali e sociali dell’Unione Europea”. Questa l’indicazione espressa oggi in audizione dai rappresentanti di Confartigianato e CNA.

Secondo le Confederazioni le proposte normative comportano sfide per il trasporto pubblico non di linea, in particolare per i settori del taxi e del noleggio con conducente (NCC) di vetture e autobus. Per questo chiedono l’introduzione di incentivi economici e programmi di supporto per le micro, piccole e medie imprese e una gradualità nell’applicazione delle nuove regole, con parametri di valutazione proporzionati alle capacità operative delle imprese. In particolare, l’adeguamento dei veicoli per rispondere alle esigenze di accessibilità, ad esempio per le persone con mobilità ridotta, richiede investimenti sostanziali, che rappresentano una sfida per le PMI. Allo stesso modo, la transizione verso veicoli a basse emissioni, come quelli elettrici o alimentati a idrogeno, comporta costi elevati per le imprese.

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Confartigianato e CNA evidenziano che le risorse attualmente disponibili per supportare questi investimenti sono insufficienti e chiedono un incremento dei fondi dedicati e incentivi fiscali per favorire la modernizzazione delle flotte. Inoltre, è fondamentale che gli operatori siano adeguatamente formati per gestire le nuove tecnologie e per offrire un servizio inclusivo ed ecologicamente responsabile.

Anche nella promozione della mobilità multimodale i settori dei taxi, NCC e autobus possono giocare un ruolo fondamentale, ma chiedono di essere sostenuti con un fondo europeo dedicato alla digitalizzazione e incentivi per le imprese che investono in innovazione tecnologica. “L’introduzione delle nuove normative avrà un impatto economico significativo, soprattutto sulle piccole imprese” affermano Confartigianato e CNA sottolineando la necessità di un programma di finanziamento graduale che possa coprire una percentuale maggiore dei costi iniziali per le PMI, in particolare quelle che operano in contesti locali e rurali.

“Inoltre – concludono le Confederazioni artigiane – è necessario un adeguato sostegno alla formazione, con fondi europei e regionali destinati all’acquisizione delle competenze necessarie per affrontare le sfide della sostenibilità, dell’inclusività e della digitalizzazione. Anche sul versante dei voli aerei, in caso di cancellazione del viaggio, è fondamentale confermare le procedure di rimborso per evitare che i disagi ricadono nei confronti dei passeggeri e/o degli intermediari (agenzie di viaggio, …)”.

In audizione alla Camera anche Fiavet Confcommercio. Il consulente legale della Federazione, Federico Lucarelli, ha illustrato alla IX Commissione Trasporti, le proposte Fiavet Confcommercio per il trasporto in area comunitaria. Tema centrale delle modifiche sono i rimborsi dei vettori ai passeggeri che in sostanza aumentano gli obblighi informativi degli agenti di viaggio intermediari nella vendita della biglietteria. Posto che è il vettore responsabile del contratto con il passeggero e non l’intermediario, diventa importante stabilire che il soggetto tenuto al rimborso è il vettore stesso. Su questa base secondo Fiavet Confcommercio va ripensato il rapporto tra compagnie aeree e agenzie di viaggi che da troppo tempo si fonda su dinamiche contrattuali rigide imposte dai vettori IATA che uniformano standard commerciali con le agenzie di viaggio a livello mondiale, spesso con logiche impositive che generano oneri a carico dell’intermediazione, fissando dei corrispettivi per le commissioni di vendita sempre più basse. La formulazione della normativa – evidenzia Fiavet Confcommercio – dovrebbe dunque restituire il giusto valore alle agenzie di viaggi anche rileggendo il rapporto contrattuale tra vettori e intermediari secondo logiche negoziali e meno impositive. Fiavet Confcommercio propone che il termine per effettuare il rimborso da parte dell’intermediario debba decorrere dall’effettivo accredito del rimborso da parte del vettore, per evitare di attendere 7 giorni entro i quali il vettore deve trasmettere l’importo all’intermediario e altri 7 giorni per l’intermediario per riaccreditare l’importo al passeggero. Nella normativa, inoltre, – sottolinea Fiavet Confcommercio – non si indica esplicitamente che il rimborso debba essere pecuniario, e quindi si presta a interpretazioni da parte dei vettori che potrebbero rimborsare in voucher o buoni, senza il consenso del beneficiario, sia passeggero, sia agente di viaggio.

Fondamentale per Fiavet-Confcommercio l’istituzione di un Fondo di Garanzia a favore degli acquirenti dei biglietti (gli agenti di viaggio ne possono acquistare molti, ad esempio per il business travel, o gruppi) nell’ipotesi di default dei vettori. Fiavet Confcommercio osserva anche che nei regolamenti non è prevista una disposizione di espressa sussidiarietà dell’applicazione della normativa pacchetti. Una modifica impedirebbe il fenomeno secondo cui, i passeggeri che acquistano un pacchetto turistico, spesso non si rivolgono al fornitore inadempiente, attivando la responsabilità dell’organizzatore di viaggi che a sua volta dovrà attivare l’azione di regresso nei confronti del fornitore con tempi, costi e maggiore complessità del contenzioso. Nella normativa si prevede inoltre che il vettore possa effettuare il rimborso tramite l’agente di viaggio, ma non è previsto che questa ipotesi sia condizionata ad un preventivo accordo commerciale tra vettore e agente di viaggio.



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