Pietra Ligure. Sorprese! Progetto ferrovia e antica città di Pollupice. Galleria di Giustenice e gas radon-uranio. E addio pianura verde. La nuova ‘stazione’ a 6,5 km dal Santa Corona

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Una mozione consiliare della minoranza chiede che il nuovo tracciato della ferrovia sia spostato più a monte anche per non sconvolgere l’ultima area verde agricola rimasta nella pianura di Pietra Ligure. E c’è tanto altro da valutare e preservare. Il sindaco propone un ordine del giorno unitario da inviare a Regione e Ferrovie. A completezza un emendamento proposto dagli autori della mozione: “Comunque è urgente l’esecuzione dell’opera”. Ovvero il trasferimento.

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Si sta facendo strada l’ipotesi di un tracciato ancora più monte in parallelo dell’autostrada? E’ ragionevole rinunciare (?) alla disagevole futura stazione, in realtà una ‘fermata’, solo per treni locali, addirittura a oltre 5 km dal centro cittadino e dalla cittadella-ospedaliera (unico Dea di 2° livello del ponente ligure. Da Varazze a Ventimiglia).
Con il progetto esecutivo del nuovo tracciato al quale hanno aderito, con il consenso, tutti i Comuni da Andora a Finale Ligure. Le stazioni vere e proprie resteranno due: Finale Ligure ed Albenga.

Le osservazioni molto parziali presentate unicamente dalla Provincia, dai Comuni di Finale e Villanova d’Albenga. Un ‘no netto’ (e documentato) al progetto da parte della Coldiretti della provincia di Savona. Silenzio-assenso della CIA e Confagricoltura.

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Tra le motivazioni della minoranza pietrese ci sono considerazioni e novità non di poco conto. C’è la seria probabilità che in una parte dell’area interessata “sono probabilmente sepolti reperti archeologici e storici; forse, addirittura, l’antica città di Pollupice”. Da qui l’esigenza che si pronunci anche la Sovrintendenza ai monumenti. E come dimenticare, soprattutto ai pietresi e alla loro cultura storica, i reperti, a centinaia, tombe incluse, che erano stati recuperati durante la realizzazione del metanodotto e affidati alla Soprintendenza.

Come dimenticare che l’ex sindaco cav. Giacomo Accame, studioso di storia locale, primo presidente-direttore del Centro Storico Pietrese (Castrum et Oppidum Petrare), con centinaia di aderenti (compresa la tessera che aveva voluto riservarci come ‘corrispondente’ del Il Secolo XIX (successore dell’ottimo Seppone). Accame tenace sostenitore della tesi che gran parte del vecchio centro storico sorge sull’antica ‘Castrum Romana’. Una ‘miniera’ di vestigia.

Inoltre la stessa valutazione-osservazioni del Settore Valutazione Impatto Ambientale e Sviluppo Sostenibile della Regione Liguria e Arpal riporta testualmente: “Si segnala che in riferimento al PMA, ancorché di competenza di ASL, presso il comune di Giustenice, nelle vicinanze della galleria in progetto, è presente il sito censito come Miniera di Ponte Scalincio (https://www.mindat.org/locentry-154674.html ); si richiede se il proponente abbia valutato le possibili criticità relative alla presenza di tale sito minerario che potrebbe rilevare ai fini della sicurezza dei lavoratori ai sensi del D. Lgs 101/2020, per la potenziale esposizione al gas radon, prodotto dal decadimento dell’uranio, nelle fasi di scavo della galleria”. E infine va salvaguardata la: “Fauna (Ittiofauna) in corrispondenza del Torrente Maremola (Pietra Ligure); Fauna (Erpetofauna) e Vegetazione in corrispondenza della zona umida denominata Monte Grosso”. Altra nota. Nell’area dello Scalincio erano state rinvenute decine di monete di epoca romana.


GRUPPO CONSILIARE INDIPENDENTE

Mozione consiliare. Lo spostamento a monte della ferrovia: è stato depositato fa tempo il progetto, ma lo si è saputo solo dagli organi d’informazione. Un tema fondamentale per il futuro di Pietra Ligure e chiediamo che sia esaminato in Consiglio comunale.

I sottoscritti Consiglieri comunali Mario Carrara, Daniele Negro e Gianni Orserovisto e constatato che il progetto di spostamento a monte della linea ferroviaria è stato pubblicato e viene discusso sugli organi d’informazione con prese di posizione da parte di altre istituzioni comunali e di associazioni di categoria, senza che, però, l’Amministrazione comunale di Pietra Ligure abbia ritenuto di discuterne in merito in Consiglio comunale e, nemmeno abbia sentito il bisogno elementare di darne un’informativa in merito, ritengono doveroso assumersi l’iniziativa di portare nella sede istituzionale appropriata dello stesso Consiglio comunale la discussione su questo fondamentale intervento.

A Pietra Ligure non è prevista una stazione, nel vero senso del termine, ma solo una “fermata” di treni.Una fermata molto “decentrata” alla quale si fermeranno ben pochi treni giornalieri, cioè esclusivamente “locali”concentrati prevalentemente nelle tre fasce giornaliere del mattino presto, mezzogiorno e sera. La frequenza sarà probabilmente quella che oggi viene riservata a fermate come Borgio Verezzi, Borghetto e Quiliano- Vado, cioè: quasi irrisoria. E ciò è giustificato dal fatto che sulla linea di due binari, dovrà esser data la priorità ai treni rapidi che, per raggiungere velocità non dovranno essere “rallentati” da altri convogli più lenti sullo stesso itinerario. Le stazioni vere e proprie della zona saranno, quindi, solo due: Finale Ligure ed Albenga.

Per realizzare la “fermata” dei pochi treni che si fermeranno a Pietra Ligure, occorrerà sconvolgere l’unica,ultima area verde agricola rimasta in tutta quella che era la pianura agraria di Pietra Ligure. Non solo per realizzare l’infrastruttura ferroviaria, ma anche tutto ciò che le occorre come indotto di complemento, come parcheggi e nuova viabilità.

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Inoltre, e non certo ultimo per importanza, il fatto che in tutto il sottosuolo sul quale sono previste le nuove opere, sono probabilmente sepolti reperti archeologici e storici; forse, addirittura, l’antica città di Pollupice,tanto cercata nei secoli scorsi nel nostro territorio e mai trovata.

Se, poi, si aggiunge il fatto che è in corso una riflessione sui risultati e sulle conseguenze dello spostamento a monte nel Ponente ligure,là dove esso è già stato realizzato, pare più che opportuna un’ulteriore riflessione su un’analisi dei costi e benefici, sui vantaggi e sugli svantaggi che da un’operazione del genere, se ne potrebbero trarre per il nostro territorio e per la nostra città; specialmente alla luce delle esperienze in merito già fatte altrove nel Ponente.

Pare opportuno, quindi, chiedersi se “convenga” davvero a Pietra Ligure una “fermata” in cui il servizio dei treni sarebbe ridotto al minimo, il territorio interessato sarebbe devastato, il patrimonio archeologico del conservato nel sottosuolo, probabilmente distrutto.

C’è da chiedersi se sia più opportuno puntare su uno spostamento della linea ferroviaria ancora “più a monte” in una linea parallela all’autostrada, che avrebbe un impatto ambientale ridotto ai minimi sul nostro territorio. È per tutto questo che si chiede al Consiglio comunale di approvare la presente Mozione secondo il seguente dispositivo:

Il Consiglio comunale di Pietra Ligure, circa il progetto di spostamento a monte della linea ferroviaria, impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad approfondire ed a riferire in Consiglio comunale circa l’opportunità di spostare la stessa linea in una posizione tale da realizzare una fermata ferroviaria ove si fermerebbero ben pochi treni, con la conseguente devastazione del territorio interessato. Fermata che, per di più sarebbe di un ben disagevole utilizzo per i pendolari che normalmente, attualmente si servono del servizio ferroviario, vista la sua prossima decentralità.

Impegna, inoltre, il Sindaco e la Giunta comunale ad intraprendere le iniziative più idonee ed opportune affinché la Sovrintendenza ai monumenti si esprima in merito, circa la possibilità dell’esistenza di reperti archeologici nel sottosuolo interessato dai futuri lavori ferroviari, al fine di scongiurarne la distruzione.

Pietra Ligure, 5 Dicembre 2024

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