Marco Furfaro: “Meloni ha perso il senso della realtà, la sua idea d’Italia fa vergognare”

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Marco Furfaro, 44 anni, è il responsabile welfare della segreteria del Pd di Elly Schlein. “Giorgia Meloni è arrivata in conferenza stampa dopo il rientro di Cecilia Sala dall’Iran, per il quale noi per primi l’abbiamo ringraziata. Ma al termine dell’incontro coi giornalisti si vedono tutti i limiti di questo governo che deve ignorare gli italiani e i loro problemi per nascondere i propri fallimenti. A Palazzo Chigi Meloni ha perso il senso della realtà. La sua idea di Italia fa vergognare”.

Che idea di Italia viene fuori dalla conferenza stampa della premier?

La fotografia di Giorgia Meloni con accanto Elon Musk: lei che difende a spada tratta un multimiliardario sudafricano che avrà un ruolo di governo negli Usa. Ma nemmeno una parola sui problemi reali degli italiani, qualcosa che interessi le loro vite.

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In premessa: è anche colpa dei giornalisti, che non hanno chiesto conto di quei problemi?

Non è vero, le domande ci sono state. E poi, lei è la presidente del Consiglio. Quella conferenza stampa è l’occasione per un bilancio. Il tema vero è che sono mancate le risposte, perché se i politici vogliono rispondere, le domande sono solo un pretesto. Lei non parla dell’Italia reale perché vuole nascondere il fatto che la direzione presa dal governo è lo smantellamento dei presidi democratici e sociali: dalla sanità, all’istruzione pubblica, al welfare. La sua Italia muove in direzione degli interessi privati, come dimostra il caso del sottosegretario Marcello Gemmato, che promuove la sanità privata perché le liste d’attesa nel pubblico sono troppo lunghe. Ma dimentica che lui, da uomo di governo, dovrebbe lavorare per ridurle quelle liste, non lucrarci su.

Torniamo alla conferenza stampa. Qual è il primo dei problemi che Meloni ha eluso?

Come dicevo, la sanità pubblica. In questo paese 4 milioni e mezzo di italiani non riescono più a curarsi perché le liste d’attesa troppo lunghe o non hanno i soldi per farlo. Ci saremmo aspettati qualche parola sullo stato della sanità pubblica. Sul fatto che il diritto alle cure in Italia sia ancora garantito. E invece nulla. Nasconde il problema perché la destra vuole colpire la sanità pubblica per avvantaggiare il privato.

Un giornalista ha chiesto a che punto è la riforma delle pensioni. Come giudica la risposta della premier?

Un vago accenno, del tutto insufficiente. E si capisce: promettevano di portare le pensioni minime a mille euro ed è finita che aumenteranno di 1,80 euro al mese. Una miseria. Hanno detto che avrebbero eliminato la riforma Fornero, e invece aumentano i requisiti per andare in pensione. Inoltre hanno smantellato Opzione donna e anziché aiutare la flessibilità in uscita, ne hanno irrigidito i meccanismi. Per questo ne parla malvolentieri. Il governo ha tradito le promesse che aveva fatto.

Sul lavoro, Meloni ha rivendicato i risultati dell’esecutivo. Ha citato Berlusconi: “Un milione di posti di lavoro, sarebbe orgoglioso di noi”.

Il centrodestra è riuscito nel miracolo di riportarci all’età di Berlusconi ma in un altro senso, visto che il Parlamento si occupa prioritariamente di abbattere il potere della magistratura. Invece di portarci nel futuro ci portano indietro. Per il resto, e per tornare al lavoro, Meloni ogni volta cita i dati sull’occupazione. Ma dimentica di dire che ci sono 3 milioni e mezzo di lavoratori che lavorano a meno di 9 euro l’ora, spesso a 4 o 5 euro l’ora. E con quei soldi devono fare la spesa, pagare l’affitto… Sono schiavizzati. Ma lei non se ne rende conto, perché sta dentro Palazzo Chigi e perde il senso della realtà. Il vero disegno delle destre è impoverire milioni di persone e dire alle nostre imprese che anziché puntare su qualità e innovazione, possono sfruttare un esercito di persone ricattabili. Hanno in mente un’Italia piccola, di cui si dovrebbero vergognare. Ma ci sono altri temi che hanno completamente eluso.

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Per esempio?

Lo stato dei trasporti: in questo Paese il ministro dei Trasporti negli ultimi due anni e mezzo ha fatto di tutto meno che il ministro. E poi il caro bollette: hanno completamente privatizzato il mercato lasciando milioni di persone in balia di speculazioni e costi altissimi. Coi salari fermi.  Meloni, la ‘underdog’ che faceva le sceneggiate dal benzinaio, dicendo che avrebbe eliminato le accise, oggi non ci passa più dal benzinaio, lei va in auto blu e intanto le accise aumentano. E ancora, in tema di welfare: hanno avuto il coraggio di abolire il fondo contro la povertà infantile. Aiutava bambini in difficoltà, in situazioni disperate, gli orfani di femminicidio. E mentre fanno questo spendono centinaia di milioni di euro per un centro destinato ai cani randagi in Albania. E questo sarebbe il governo della natalità? Tradiscono le famiglie tutti i giorni. Tutte, meno una: la loro. Quella sanno sistemarla bene.

Sulle interferenze di Elon Musk nella politica italiana, Meloni ha detto che non si possono fare due pesi e due misure. Ha tirato in ballo George Soros.

Questo piagnisteo vittimistico, il giochino di mettere in bocca agli altri o dire una cosa sul conto di altri per potersi difendere, ha il fiato corto. Io non so Soros chi abbia finanziato. Ma non è questo il punto. Il governo dei sovranisti è diventato lo scendiletto di un miliardario che avrà un ruolo in un paese terzo. Tra l’altro, trattando cose delicatissime che impattano sulla sicurezza nazionale e non possono essere affidate a persone con altri interessi, tanto più senza gare pubbliche. Il modo in cui Meloni parla di Musk dimostra la subalternità totale a un miliardario che detta l’agenda al governo.

Sul caso di Cecilia Sala, le opposizioni hanno collaborato con l’esecutivo. Mi pare che sia terminata quella fase.

Meloni è arrivata in conferenza stampa a valle della liberazione di Cecilia, per la quale ha ricevuto i ringraziamenti di tutto l’arco costituzionale, noi compresi. Ma una leader che teme i problemi sociali dimostra tutta la sua debolezza. La presidente del consiglio non ha un risultato che sia uno da rivendicare su sanità, welfare, casa e lavoro. L’Italia è un paese fermo senza visione, senza progettualità.

La presidente del Consiglio ha detto che il suo è un lavoro faticosissimo. Per cui non esclude di non ricandidarsi…

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Fare politica usura, ma fare il muratore usura ancora di più. E lì non c’è nè potere, né stipendio alto, nè auto blu. Meloni dovrebbe misurare le parole, questo elemento vittimistico è offensivo verso lavori e vite che sono davvero usuranti. Lei si ricandiderà, è certo. Ma perderà, perché come dimostra anche questa conferenza stampa, il governo non può vantarsi di nulla. 



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