Il ‘caso Sala’ e l’America di Trump “minaccia per l’Europa”: Il Punto sul Mondo con Raffaele Crocco

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Raffaele Crocco, direttore responsabile dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, è intervenuto alla rubrica ‘Un punto sul mondo‘, in onda su Radio Lady in collaborazione con Gonews.it e con l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo.

Giornalista RAI e collaboratore di Peace Reporter, Crocco ha parlato delle questioni politiche più rilevanti nel recente panorama politico italiano, a partire dall’incarcerazione in Iran della giornalista Cecilia Sala. La discussione si è poi spostata sugli United States di Donald Trump, analizzando la strategia non certo amichevole del prossimo presidente degli Usa nei confronti dell’Unione Europea.

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“Il caso Sala è emblematico di quanto sia diventato difficile informazione – ha affermato Rocco –. In tanti Paesi chi governa non ha interesse a far sapere ciò che accade e così i giornalisti vengono censurati, incarcerati o uccisi”.

Un altro aspetto che la vicenda ha riportato in evidenza – ha aggiunto – sono i pericoli che corrono le persone con ruoli pubblici o con qualche visibilità, che rischiano di diventare pedine di scambio o strumenti in giochi di interessi più grandi di loro. Si tratta di un fenomeno che è sempre avvenuto, anzi è la prassi da decenni”.

Interpellato dal direttore di gonews.it Giovanni Mennillo sull’importanza dell’operato diplomatico del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Crocco si è dimostrato molto scettico.

A parer mio non credo che la visita di Giorgia Meloni dal prossimo presidente degli Stati Uniti Donald Trump sia stata determinante per la liberazione di Sala. Certamente Meloni è funzionale alla strategia di Trump, il quale è alla ricerca di alleati all’interno dell’Unione Europea che però agiscano contro la stessa UE. D’altronde, le frasi su Groenlandia, Panama e Canada non vanno interpretate come semplici provocazioni, ma rispecchiano un obiettivo preciso del presidente Usa: lo smantellamento dell’Ue, percepita come un pericoloso avversario mercantile e commerciale. Questa lotta avverrà tramite nuovi dazi sulle importazioni dall’Europa e con l’aumento delle spese militari per mantenere la Nato, ma anche con un’azione di demolizione interna da parte di Paesi che Trump vede come alleati, come il gruppo di Visegrad e l’Italia di Meloni, assestata sul fronte sovranista”.

A preoccupare maggiormente, secondo Crocco, non sarebbero nemmeno le parole di Trump, ma le reazioni assai tiepide della maggior parte degli stati europei di fronte a una paventata annessione: “Per fronteggiare questa minaccia, l’Europa deve capire che il futuro non è il nazionalismo, che non ha più senso di esistere oggi, ma al contrario la cessione di sovranità e la creazione di una Unione europea che sia davvero tale, fatta con gli stati che ne rispettano principi e obiettivi. Il vero problema per l’Europa e per il mondo saranno gli Usa di Trump. Abbiamo interpretato America First come ‘Prima di tutto l’America’, ma credo che in realtà Trump intendesse ‘America prima degli altri’, quindi un’America imperialista“.

Per il 2025 – ha concluso Crocco – è quanto mai indispensabile riaffermare il diritto umanitario, fondamentale dove ci sono guerre crisi e smantellato completamente da Israele. Inoltre, dobbiamo adeguare la nostra realtà quotidiana alle criticità poste dal cambiamento climatico e smettere di credere che si tratti di un’invenzione“.

Un punto sul mondo‘ va in onda ogni due giovedì e approfondisce temi di politica e attualità globale, affrontando i punti nevralgici delle dinamiche internazionali. Gli appuntamenti della rubrica andranno in onda ogni due settimane, sempre su Radio Lady 97.7.

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