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Roma prevede guadagni di 17 miliardi di euro dal Giubileo, ma gli esperti restano cauti e avvertono sul rischio di aumenti dei prezzi degli affitti
Le spese per il Giubileo e il turismo avrebbero dovuto rilanciare l’economia di Roma. Forse, però, le stime dell’anno scorso sono state troppo ottimistiche. Partiamo dalle cifre: più di 30 milioni di pellegrini arriveranno nella Capitale nel 2025. Dal 24 dicembre a oggi, mezzo milione di visitatori ha già varcato la Porta Santa della Basilica di San Pietro.
Ma per il momento pare che il numero di pellegrini (e i guadagni che portano) siano più bassi delle aspettative.
Giubileo: meno prenotazioni del previsto
Alessandro Galardo è proprietario di un bed and breakfast a Roma e agente immobiliare. Conosce bene il mercato della città e spiega perché sia il settore degli affitti a lungo termine che quello a breve fanno fatica. Per la prima volta, le prenotazioni per il suo b&b sono in forte calo.
“I pellegrini di solito non stanno in case vacanza. Tendono a scegliere luoghi dove possono alloggiare con altri pellegrini, in modo da spendere molto meno”, dice Galardo.
“Inoltre, molti visitatori non vogliono ritrovarsi in mezzo alla ‘ressa da giubileo‘, circondati da milioni di turisti. Quindi, per godersi la città così com’è, hanno scelto di rimandare la loro visita di un anno o due”, aggiunge.
“Questo gennaio 2025, il primo mese del Giubileo, le prenotazioni sono diminuite del 60-75% rispetto all’anno scorso e agli anni precedenti”.
Ma siamo appena all’inizio
Roma prevede guadagni tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro, e anche altre città ne dovrebbero beneficiare. Secondo i dati diffusi dal Ministero del Turismo italiano, i pellegrini dovrebbero spendere 17 miliardi di euro solo a Roma.
Secondo il professore di Geografia economica all’Università La Sapienza di Roma Filippo Celata, però, è ancora presto per valutare l’impatto economico del Giubileo e avventurarsi in previsioni è prematuro.
“In generale”, ha detto Celata a Euronews, “il Giubileo serve a spingere gli investimenti e ad attirare visitatori. Nel caso di Roma, la città di solito approfitta di queste situazioni per investire sulla città. Cosa che succede molto meno nei periodi ‘ordinari'”.
“Nonostante la sua natura religiosa, l’intero evento ha degli impatti enormi sul turismo in città”.
Gli effetti a lungo termine
Celata afferma che spesso per i grandi eventi le proiezioni sui visitatori e sull’impatto economico vengono sovrastimate. Per lui, i Giubilei precedenti ci possono dare un’idea di quello che succederà quest’anno: una fonte preziosissima è un rapporto pubblicato dalla Banca d’Italia sull’impatto sull’economia del Giubileo del 2000, il penultimo celebrato a Roma.
“Quell’Anno Santo ha cambiato Roma radicalmente”, ha detto Celata a Euronews, “E possiamo vedere delle affinità con quello in corso: anche stavolta si stanno creando nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato nei settori più poveri; d’altra parte, però, è aumentato il costo delle abitazioni“.
Un’occasione sprecata per Roma?
Un recente studio condotto da IZILab e SoloAffitti sui potenziali effetti dei consumi turistici durante l’Anno Santo conferma questa tendenza. Martino Bellincampi, amministratore delegato di IZILab e fra gli autori dello studio, ha dichiarato a Euronews che i costi di affitto stanno già salendo.
“Nel 2023 abbiamo già registrato un aumento del 13% dei prezzi rispetto al 2022. Quest’anno si prevede che potrebbero crescere del 17%. E non è che prima i prezzi fossero bassi”, ha spiegato Bellincampi.
“Roma ha una disponibilità limitata di immobili in affitto, e gli interventi degli enti pubblici non sono sufficienti a risolvere i problemi“.
Malgrado l’aumento dei prezzi, Roma non è ancora una città da “tutto esaurito”. È diminuita la disponibilità di affitti a lungo termine, dal momento che in molti hanno scelto di utilizzare i loro immobili come case vacanze o B&B. Ma la maggior parte di queste case continua a rimanere vuota.
Lo stesso vale per gli hotel. In una recente intervista, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, prevede una ripresa degli arrivi turistici a marzo. Tuttavia, resta pessimista sulla possibilità di avere più visitatori rispetto al 2024.
Ma il timore a Roma (una città che ha da diversi anni problemi con l’overtourism e una governance locale debole) è quello che il Giubileo del 2025 si trasformi in un’occasione persa per rinnovare la città.
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